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Conti 100% online per il tuo business? Sì, ma occhio all’IBAN


Negli ultimi anni il mondo dei servizi finanziari per imprese e professionisti ha vissuto una trasformazione significativa, con soluzioni fintech digitali che stanno prendendo sempre più terreno, grazie a politiche di costi trasparenti e strumenti operativi più snelli rispetto alle banche tradizionali.

Anche in Piemonte, dove la spina dorsale economica è composta da migliaia di piccole e medie imprese, artigiani e professionisti, il passaggio a strumenti digitali sta accelerando. Secondo Unioncamere Piemonte, nel solo 2023 si sono registrate oltre 4000 nuove iscrizioni tra imprese individuali e ditte artigiane, molte delle quali alla ricerca di soluzioni bancarie più flessibili e trasparenti per gestire la propria attività.

I conti business online rappresentano una risposta a questa esigenza, soprattutto per realtà che effettuano molte transazioni e hanno esigenze complesse di gestione finanziaria. Tuttavia, non tutte le soluzioni digitali sono pensate per il contesto italiano.

Uno dei principali limiti riscontrati da chi passa a un conto fintech è l’assenza di IBAN italiano. La maggior parte dei provider presenti sul mercato, infatti, opera offrendo IBAN provenienti da paesi come Germania, Lituania o Irlanda. Questo comporta non solo difficoltà operative, ma anche problemi in fase di rendicontazione fiscale o nella gestione dei rapporti con clienti e fornitori.

In Italia, infatti, l’IBAN è molto più di un semplice codice identificativo. Serve per effettuare e ricevere pagamenti, ma è anche strettamente legato a strumenti specifici italiani come gli F24, i pagoPA e le RiBa. Un’azienda che opera con un IBAN estero, per esempio, non può versare i contributi F24 tramite il proprio conto o incassare correttamente i bonifici utili per le detrazioni fiscali dei clienti, come i bonifici parlanti.

Secondo un’analisi pubblicata da ABI e Cerved, l’85% delle PMI italiane considera fondamentale la compatibilità fiscale del proprio conto aziendale. Una criticità confermata anche da un’indagine della Banca d’Italia, secondo cui i player esteri faticano a garantire un adeguato livello di compliance alle normative italiane, che rimangono tra le più rigorose a livello europeo.

A questa esigenza risponde Tot, fintech 100% italiana pensata su misura per chi lavora in Italia. Tot offre un conto aziendale online con IBAN italiano, conforme agli standard della Banca d’Italia e con una garanzia sui fondi, grazie all’adesione al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Il modello è all-inclusive, con un unico canone mensile, cinque piani tra cui scegliere in base alla dimensione e al tipo di attività e tutte le operazioni incluse, dai bonifici SEPA, anche istantanei, fino a F24, pagoPA, RiBa e SDD. Sempre inclusa poi almeno una carta di credito, con in più la possibilità di assegnare carte fisiche o virtuali ai propri collaboratori.

In una regione come il Piemonte, dove la densità di imprese manifatturiere, studi tecnici, aziende agricole e professionisti del settore edilizio è tra le più alte d’Italia, disporre di uno strumento di gestione bancaria semplice e pienamente compatibile con gli strumenti fiscali e amministrativi italiani fa la differenza. Pensiamo a un laboratorio artigiano di Biella che deve effettuare numerosi pagamenti settimanali ai fornitori, o a una cooperativa agricola del Cuneese, che deve gestire contributi pubblici e pagamenti F24: avere un IBAN estero non solo rallenterebbe diverse operazioni, ma può anche causare costi aggiuntivi, problemi con il commercialista e rifiuti da parte di enti pubblici.

In questo senso, Tot unisce l’innovazione digitale con una soluzione appositamente pensata per il mercato italiano, offrendo alle imprese locali uno strumento pratico, affidabile e perfettamente integrato con le esigenze quotidiane di chi fa impresa nel nostro Paese.

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