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Conto corrente garantito per tutti: la svolta arriva dal Parlamento


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Via libera alla nuova proposta: il diritto al conto corrente diventa legge: cosa cambia per cittadini e banche

Una svolta di civiltà bancaria è alle porte. Con l’approvazione alla Camera della proposta di legge firmata da Alberto Bagnai (Lega) e Andrea Romano (PD), si fa un deciso passo avanti verso il riconoscimento del diritto universale al conto corrente. La norma ora si appresta ad affrontare il passaggio in Senato, ma l’impianto è chiaro: le banche non potranno più chiudere unilateralmente i conti con saldo attivo, salvo gravi casi come riciclaggio o terrorismo.

Una misura che, se approvata definitivamente, cambierà profondamente il rapporto tra cittadini e istituti di credito, garantendo una maggiore tutela e inclusione finanziaria, soprattutto per le fasce più vulnerabili.

Perchè serve una legge sul conto corrente obbligatorio

Nel contesto italiano, dove si contano oltre 48 milioni di conti correnti, con un incremento del +13% rispetto al 2019 secondo i dati della Federazione autonoma bancari italiani, si registra un numero crescente di chiusure unilaterali e ingiustificate da parte delle banche. Una pratica che ha lasciato migliaia di correntisti senza accesso ai propri fondi, spesso segnalati alle centrali interbancarie e impossibilitati ad aprire nuovi rapporti bancari.

Il risultato è fondamentalmente un‘esclusione finanziaria, blocco dei pagamenti, difficoltà a gestire la propria liquidità. Tutto questo, anche con un conto in attivo e senza alcuna violazione o comportamento anomalo.

Cosa prevede la proposta

Il testo approvato introduce alcune novità fondamentali:

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  • Obbligo per le banche di aprire un conto corrente a chi ne fa richiesta, salvo motivazioni oggettivamente rilevanti;
  • Divieto di chiusura dei conti con saldo attivo, se non in presenza di reati gravi come:
    • attività di riciclaggio,
    • finanziamento al terrorismo,
    • gravi violazioni contrattuali.
  • Tutela del correntista anche in caso di chiusura forzata: la banca non potrà limitarsi a consegnare un assegno circolare (strumento che, ironicamente, richiede un conto per essere utilizzato), lasciando il cliente senza alternative.

Verso un sistema bancario più equo e trasparente

Il provvedimento risponde a una reale esigenza di equità e inclusione. In un mondo dove la vita quotidiana, dai bonifici allo stipendio, dal pagamento delle bollette all’accesso ai servizi digitali, passa attraverso il conto corrente, nessuno dovrebbe esserne escluso.

Con questa legge, l’Italia si allinea a un principio fondamentale riconosciuto anche a livello europeo: l’accesso a un conto di pagamento di base è un diritto, non un privilegio.

L’introduzione del “conto garantito” potrebbe:

  • Ridurre drasticamente i casi di esclusione bancaria ingiustificata;
  • Rafforzare la fiducia tra cittadini e sistema bancario;
  • Rendere più trasparente e regolato l’intero sistema delle segnalazioni interbancarie;
  • Prevenire abusi e discriminazioni nei confronti di soggetti economicamente fragili.

Il diritto al conto corrente rappresenta un tassello fondamentale per una vera cittadinanza economica. La proposta, ora in attesa del via libera definitivo del Senato, promette di riequilibrare il potere tra banca e cliente, garantendo protezione e dignità finanziaria a tutti.



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