C’è un’ondata di nuove aperture tra i giovani, ma non è solo entusiasmo: dietro c’è un incentivo potente e concreto. Alcuni parlano di una svolta epocale per chi ha meno di 35 anni e sogna un futuro autonomo. Al centro di tutto c’è un pacchetto di aiuti economici che sta rimettendo in moto l’energia imprenditoriale giovanile. E, per una volta, non si tratta di promesse vaghe ma di misure attive, con cifre importanti e scadenze ben definite. Chi pensa che sia solo l’ennesimo tentativo a vuoto, dovrà ricredersi. Le possibilità ci sono, sono vere e, soprattutto, sono adesso.
C’è chi ha messo da parte idee per anni, aspettando il momento giusto. Chi si è scontrato con mille ostacoli: accesso al credito, burocrazia, scarsa fiducia. Eppure oggi qualcosa cambia davvero. Il contesto è in fermento, e molti giovani iniziano a credere che avviare un’attività o ottenere un contratto stabile non sia più un sogno distante.
Questa nuova fase è segnata da un’alleanza inedita tra iniziativa personale e sostegno pubblico. Il messaggio che arriva è forte: chi ha un progetto oggi non è più solo. Ci sono strumenti reali, pensati per trasformare le idee in realtà lavorative stabili e durature.
Fino a 50.000 euro per mettersi in proprio: così il nuovo decreto sostiene chi vuole aprire un’attività
Il cuore delle nuove misure dedicate all’autoimpiego giovanile batte su due livelli: contributi iniziali e bonus mensili. Il Decreto Coesione prevede fino a 30.000 euro per chi avvia un’attività nel Centro-Nord. Ma se il progetto è legato a innovazione, digitale o sostenibilità, l’importo può salire a 40.000 euro. Al Sud e nelle aree svantaggiate, si riparte con una versione potenziata di Resto al Sud: 40.000 euro di base, incrementabili fino a 50.000 euro in caso di spese tecnologiche o green.
In parallelo, chi apre una nuova impresa in settori considerati strategici può ricevere un bonus mensile di 500 euro, per un massimo di 36 mesi. Questo incentivo, cumulabile con gli altri, aiuta a mantenere l’attività nei primi anni, quando le spese spesso superano le entrate. Ancora più interessante è la possibilità di assumere personale a tempo indeterminato e ricevere un esonero contributivo fino a 800 euro al mese per ogni dipendente, sempre per tre anni. È un ecosistema pensato per far crescere non solo l’impresa individuale, ma anche il tessuto produttivo locale, attraverso nuove assunzioni.
Assunzioni a tempo indeterminato: l’incentivo che cambia il futuro di giovani e imprese
Dall’altra parte, c’è un forte incentivo anche per le aziende che decidono di assumere under 35 che non abbiano mai avuto un contratto a tempo indeterminato. In questi casi, si può accedere a un esonero totale dei contributi previdenziali, fino a 500 euro al mese per due anni. Per le aziende attive nelle Zone Economiche Speciali del Sud, il contributo sale a 650 euro mensili, per favorire l’occupazione nelle aree dove è più difficile inserirsi stabilmente.
Le procedure sono digitali e snelle. Basta accedere al Portale delle Agevolazioni INPS, inserire i dati richiesti, attendere la verifica automatica dei requisiti e, in caso positivo, iniziare a beneficiare dell’incentivo tramite i flussi UniEmens. Il giovane deve essere disoccupato, mai assunto con contratto a tempo indeterminato e, in alcuni casi, residente nelle aree agevolate. Un sistema trasparente, mirato e finalmente funzionante.
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