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Mantovano: “Il Piano Mattei apre opportunità per le imprese”


(Teleborsa) – “Per le imprese si aprono importanti e concrete opportunità di investimento: nella cornice del Piano Mattei esse possono davvero tradursi sul territorio africano in sviluppo economico, in formazione e trasferimento di competenze, di miglioramento delle condizioni di vita della popolazione”. È quanto ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, intervenendo al convegno “Le opportunità del Piano Mattei per lo sviluppo dell’Africa”.

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Mantovano ha citato come “esempio più evidente” il settore agroalimentare. “In Algeria, – ha detto Mantovano – Bonifiche Ferraresi ha investito, a partire dal 2024, 420 milioni di euro per recuperare e mettere a coltura 36mila ettari di terreno fino al giorno prima arido: secondo le stime del The European House – Ambrosetti, ciò porterà alla produzione di 40-45 mila tonnellate annue di cereali e legumi, con un impatto su circa 600mila persone beneficiarie, con 6mila unità di personale locale impiegate, di cui 1.500 a tempo indeterminato. Negli scorsi mesi, l’iniziativa ha portato alla costruzione di numerosi sistemi irrigui e alla prima semina. Analoghe iniziative sono in corso in Libia, in Congo, in Costa d’Avorio e altre Nazioni africane. Vi sono progetti – ha proseguito Mantovano – che riguardano la sanità, l’energia, l’istruzione, le infrastrutture, le nuove tecnologie”.

“Il Piano Mattei – ha sottolineato Mantovano – non è calato dall’alto, né è sottoposto a rigide condizionalità, come fanno alcune organizzazioni internazionali quando vogliono imporre forme di ‘colonizzazione ideologica’ – utilizzo un’espressione cara a Papa Francesco – a danno della popolazione locale. È una piattaforma di cooperazione aperta e paritaria, in cui il contenuto dei progetti viene definito insieme, dopo approfonditi confronti con i nostri partner africani, sulla base delle esigenze da loro rappresentate”.

“Un secondo pilastro portante del Piano Mattei, che ne sta assicurando la riuscita, – ha proseguito Mantovano – è la sua governance. il Piano abbandona un approccio burocratico-centralistico, e poggia su una governance che potremmo definire multilivello, che raccoglie e integra i contributi di tutti i principali soggetti a vario titolo coinvolti nel processo”.

“Al di là dei singoli progetti – ha concluso il sottosegretario – il dato più rilevante è che gli Stati africani percepiscono la sincerità dell’impegno che l’Italia ha messo in campo in questi due anni. Non parlo soltanto delle nazioni che hanno aderito formalmente al Piano Mattei – in un anno e mezzo sono passate da 9 a 14 e ce ne sono altre che chiedono e noi dovremmo dotarci delle strutture per far fronte a queste richieste – ma anche di quelle nazioni che si sono allontanate dalla sfera occidentale, ma non dall’Italia. Penso al Niger, in cui, proprio in forza della nuova credibilità conquistata dall’Italia sul campo, è presente un unico contingente militare occidentale: quello italiano”.



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