La moria delle vongole, l’aumento del prezzo del gasolio per le barche, i danni causati dal granchio blu e dalla mucillagine: una serie di criticità che, negli ultimi anni, ha colpito duramente la pesca e l’acquacoltura in Emilia-Romagna. Per affrontare la situazione, la Regione ha stanziato complessivamente 19 milioni di euro a favore del settore.
La discussione sull’assestamento di bilancio e sulla legge regionale per gli interventi urgenti destinati a settori specifici dell’agricoltura e della pesca è stata l’occasione per l’assessore Alessio Mammi per fare il punto sulle risorse messe a disposizione.
“In questi anni – ha dichiarato Mammi – stiamo garantendo alla pesca e all’acquacoltura importanti risorse del bilancio regionale, attraverso misure di sostegno e fondi di cofinanziamento al Feamp e al Feampa, oltre alla gestione dei rimborsi nazionali a livello regionale. Si tratta di uno sforzo importante per valorizzare un comparto che, lungo la costa da Goro a Cattolica, vanta una tradizione antica, offre lavoro a migliaia di persone e garantisce prodotti di qualità. La crisi, aggravata dagli effetti del surriscaldamento globale, del cambiamento climatico e dalla diffusione di specie aliene, va contrastata con determinazione. Le misure messe in campo in questi anni hanno permesso di sostenere le imprese, offrendo liquidità in un momento particolarmente difficile. Per la Regione è fondamentale continuare a sostenere il comparto, che rappresenta un settore strategico per il nostro territorio”.
Nel dettaglio, 400 mila euro sono stati destinati a rimborsare i danni causati dall’anossia e dalla moria delle vongole, in particolare nelle aree di Zadina e Cesenatico (Forlì-Cesena). Per contrastare l’aumento del costo del gasolio, aggravato dalla guerra in Ucraina, sono stati erogati contributi per 3,5 milioni di euro alle imprese del settore.
Altri 3,5 milioni, suddivisi su tre anni (2023-2025), sono stati destinati a contributi e indennizzi legati ai danni provocati dal granchio blu: mancata commercializzazione delle vongole, smaltimento e raccolta del granchio. Il bando per il 2025 è ancora in corso, con scadenza prorogata al 27 agosto. A questi si aggiungono 3,5 milioni di euro di fondi nazionali per il granchio blu, gestiti dalla Regione: una parte proveniente dal decreto legislativo 102/2004 e un’altra stanziata dal commissario straordinario.
Nel 2023, il comparto ha dovuto affrontare anche i danni provocati dalla mucillagine, che ha compromesso gli strumenti di pesca. A favore delle imprese colpite è stato stanziato 1 milione di euro (bando attualmente aperto) per garantire indennizzi. L’assestamento di bilancio prevede inoltre 350 mila euro per la pulizia e la sistemazione idraulica dello scanno di sabbia antistante la Sacca di Goro, che ostacola l’idrodinamismo locale, mettendo a rischio l’ecosistema e le attività di acquacoltura.
Attraverso il bilancio regionale, negli anni scorsi sono stati stanziati anche 6 milioni di euro di cofinanziamento per i fondi europei Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), con un valore complessivo di 41 milioni già interamente liquidati. Altri 6 milioni sono previsti per il cofinanziamento del Feampa (Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura) per il periodo 2021-2027, che prevede risorse complessive pari a 40 milioni di euro.
Con il Feampa sono già stati pubblicati due bandi per investimenti nella pesca, uno multi-azione a favore dell’acquacoltura, due progetti in collaborazione con l’Università di Bologna (sede di Cesenatico) e con l’Università Iuav di Venezia e il centro di ricerche Ismar, oltre a un bando per la sistemazione dei porti di sbarco del pescato. Un ulteriore bando, dedicato alle attività di trasformazione e commercializzazione della pesca e dell’acquacoltura, sarà pubblicato nei prossimi giorni.
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