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Nvidia: perché Trump vuole smembrarla ma poi ci ripensa. IA, ecco il nuovo piano d’azione (che azzera Biden)


Trump eleva l’Intelligenza artificiale a vessillo dell’America First e spiana la strada al settore togliendo ostacoli normativi, burocratici e persino politici. Nel ceo di Nvidia, Huang, il presidente trova un nuovo amico, al posto di Musk

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Nvidia, il gioiello mondiale dell’Intelligenza Artificiale, è stata a un passo dall’essere ridotta a spezzatino. Ieri Trump, nel delineare un suo Piano d’Azione per creare un perimetro normativo attorno all’Intelligenza Artificiale, ha ammesso di aver considerato lo smembramento di Nvidia, ma di aver poi riconsiderato la decisione a causa della difficoltà di tale mossa.

“Guarda, lo faremo a pezzi” ha detto ieri Trump a un summit sull’intelligenza artificiale a Washington. “Ho pensato che potevamo entrare e in un certo senso dividerlo un po’, per creare un po’ di competizione”. Poi ha aggiunto di essere stato convinto dai suoi collaboratori ad abbandonare l’idea perchè farlo sarebbe stato “molto difficile” e perchè l’azienda aveva già un vantaggio sostanziale su tutti i concorrenti che avrebbe richiesto anni per essere superato.

Huang, il nuovo amico di Trump dopo l’uscita di Musk

Con l’occasione Trump e l’amministratore delegato di Nvidia, Jensen Huang, presente tra il pubblico dell’evento, non hanno mancato di scambiarsi complimenti: “Che lavoro hai fatto!” ha detto il presidente Usa al suo nuovo amico, dopo che recentemente ha praticamente rotto i rapporti con il suo ex-amico Elon Mask. In tutta risposta Huang ha elogiato l’approccio del presidente all’intelligenza artificiale, affermando: “L’unico vantaggio dell’America, che nessun altro paese può avere, è il presidente Trump”. Huang aveva incontrato il presidente all’inizio di questo mese alla Casa Bianca e la scorsa settimana l’azienda ha annunciato una svolta epocale: l’amministrazione Trump le aveva consentito di riprendere a vendere i suoi chip di intelligenza artificiale H20 alla Cina, nell’ambito di una recente tregua commerciale con Pechino, dopo anni di congelamento.

All’inizio di questo mese, Nvidia è diventata la prima azienda in assoluto a superare i 4 trilioni di dollari di capitalizzazione di mercato, traendo notevoli profitti dall’aumento della domanda di hardware di intelligenza artificiale per alimentare modelli linguistici di grandi dimensioni. Nel 2024 il Dipartimento di Giustizia ha condotto un’indagine per cercare prove di un possibile comportamento anticoncorrenziale da parte di Nvidia.

Ecco che cosa ha in mente Trump per il settore AI

Il cuore dell’evento, è stata la presentazione da parte di Trump del suo cosidetto Piano d’azione per l’intelligenza artificiale che, insieme a una serie di ordini esecutivi, è concepito per sostenere il settore riducendo gli oneri normativi: in sintesi raccomanda di rivedere i processi di autorizzazione e di semplificare gli standard ambientali per accelerare i progetti infrastrutturali legati all’IA, chiedendo al contempo di trattenere i fondi dagli stati che impongono norme onerose alla tecnologia emergente. Il progetto mira a fare della tecnologia americana la base per l’IA a livello mondiale, adottando nello stesso tempo misure di sicurezza per impedire ad avversari come la Cina di ottenere un vantaggio.

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Il Piano, delineato in 90 punti, stabilisce per stabilire un quadro normativo federale per l’IA e come corollario Trump ha firmato tre ordini esecutivi.

Durante l’evento il presidente ha parlato dell’importanza del dominio degli Stati Uniti nell’IA, e del fatto che il paese non può permettere a nessuna nazione straniera di superarlo in questo campo. “Da oggi in poi sarà politica degli Stati Uniti guidare il mondo nell’intelligenza artificiale,” ha detto Trump, chiedendo una “applicazione di buon senso delle regole sulla proprietà artificiale e intellettuale.” Il presidente ha per esempio respinto le preoccupazioni sull’uso non autorizzato di materiale protetto da copyright nell’organizzazione dell’IA, un argomento che è oggetto di diverse cause legali contro le principali aziende di IA, in particolare OpenAI. Trump ha anche criticato la regolamentazione dell’IA nei singoli stati, chiedendo uno standard federale comune che “superi tutti gli stati.”

I tre ordini esecutiti di Trump: le politiche “Dei” considerate una “minaccia esistenziale”

Il presidente Trump ha firmato un primo ordine che consente l’uso di terreni di proprietà federale per lo sviluppo di centri dati per l’IA, e un secondo ordine per promuovere l’esportazione di hardware e software americani per l’IA. Interessante è anche terzo ordine esecutivo con il quale Trump vuole impedire l’uso federale di IA politicamente di parte, affermando che le politiche di diversità, equità e inclusione (DEI) rappresentano una “minaccia esistenziale” per un’IA affidabile. Le linee guida invitano per altro il governo federale a stipulare contratti solo con sviluppatori i cui modelli di intelligenza artificiale siano considerati “liberi da pregiudizi ideologici dall’alto verso il basso” e a eliminare dai quadri di gestione del rischio i riferimenti alla disinformazione, al linguaggio basato su diversità ed equità e al cambiamento climatico.

Trump smantella i requisiti che aveva chiesto Biden sull’AI

Il Piano rappresenta il culmine della promessa elettorale di Trump di posizionare l’America come leader mondiale nell’intelligenza artificiale, smantellando al contempo quello che ha definito un approccio eccessivamente restrittivo sotto la presidenza di Joe Biden. Trump ha revocato un ordine del 2023 di Biden che aveva stabilito ampi requisiti di test di sicurezza e imposto relazioni sulla trasparenza ai principali sviluppatori di intelligenza artificiale. Al suo posto, Trump ha richiesto un nuovo percorso politico in materia di intelligenza artificiale e ha fissato una scadenza di sei mesi al guru per l’intelligenza artificiale della Casa Bianca, David Sacks, per crearlo. Sacks, un investitore di capitale di rischio che è emerso come una delle voci più influenti dell’amministrazione in materia di politica tecnologica, insieme al consulente senior per l’intelligenza artificiale Sriram Krishnan e al responsabile della politica tecnologica Michael Kratsios, hanno passato gli ultimi mesi a raccogliere i contributi dei principali leader dell’intelligenza artificiale.

La Cina resta il principale rivale

Il progetto suggerisce anche di contrastare lo sviluppo dell‘intelligenza artificiale cinese rafforzando i controlli sulle esportazioni, anche integrando nuove funzionalità di verifica della posizione nei chip di intelligenza artificiale avanzati. L’amministrazione ha anche in programma di istituire un nuovo organismo presso il Dipartimento del Commercio di monitoraggio e controllo delle esportazioni di chip.

Lo sforzo energetico per sostenere l’AI

Trump e i suoi funzionari hanno anche sottolineato l’importanza di garantire che gli Stati Uniti dispongano di energia sufficiente per gestire i data center di intelligenza artificiale ad alto consumo energetico. A loro avviso, un’adeguata fornitura di elettricità è strettamente legata alla sicurezza nazionale, essenziale per mantenere gli Stati Uniti in vantaggio rispetto ai concorrenti globali nella corsa all’intelligenza artificiale. Quindi ol piano raccomanda di lavorare per stabilizzare la rete energetica esistente e di attuare strategie per migliorare i sistemi di trasmissione. Il documento suggerisce inoltre di dare priorità all’interconnessione di fonti energetiche affidabili e separabili, che potrebbero includere l’impiego di centrali nucleari e geotermiche potenziate per contribuire a gestire un’impennata della domanda. “Stiamo liberando tutte le forme di energia, inclusi gas naturale, petrolio e carbone pulito e meraviglioso”, ha detto Trump. “Pronunceremo quelle famose parole della campagna elettorale: ‘trivellate, baby, trivellate’ e ‘costruite, baby, costruite’”.



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