Oltre 200 persone hanno preso parte all’assemblea organizzata dalle donne di Cornigliano al centro civico di via Narisano per discutere dell’ipotesi forno elettrico all’ex Ilva. La chiamata, diffusa sui social dalla presidente dell’associazione Patrizia Avagnina, ha visto la partecipata risposta del quartiere preoccupato dalle conseguenze ambientali e occupazionali che potrebbe portare il forno in un quartiere che, come dicono gli abitanti, ha già dato.
“Ho organizzato questa assemblea – ha spiegato Avagnina – per vederci e scambiare le informazioni. Dopodiché ci organizzeremo, ci saranno solleciti, incontri, richieste di dichiarazioni e manifestazioni, non contro, ma per trasparenza. L’obiettivo è quello di convincere la sindaca Salis a non firmare l’accordo”. Una richiesta, quella di Avagnina arrivata da più voci nel corso dell’assemblea. Poi la domanda rivolta al presidente della Regione Marco Bucci, “Come mai ha cambiato idea, lui ha fatto campagna elettorale contro il forno elettrico, la gente gli ha dato fiducia, visto che lui è convinto, senza avere visto emissioni né niente, dica perché”, incalza la presidente delle donne di Cornigliano.
Nel suo appello Avagnina aveva invitato all’assemblea di oggi la sindaca Silvia Salis, assente perché non è riuscita a incastrare l’agenda, ma la prima cittadina ha promesso che prenderà parte alle prossime iniziative. Inoltre Salis ha chiesto al ministro per le imprese Adolfo Urso di inviare i tecnici del Ministero per spiegare alla cittadinanza cosa prevede l’accordo, prima che la città prenda qualsiasi decisione in merito e firmi l’accordo per il forno elettrico. Un atteggiamento attendista che soddisfa Avagnina, “Alla sindaca – commenta – abbiamo chiesto quello che sta facendo, non penso l’abbia fatto sentendo noi, ma lei ha chiesto al Mit di venire qua, vuole saperne di più”.
La richiesta di chiarimenti
La richiesta di chiarimenti riguarda il progetto, l’inquinamento, il disegno economico, “ma la domanda fondamentale – aggiunge Avagnina – è chi paga, e questo devono dircelo loro, una volta che lo sappiamo, come ha detto il presidente di Federacciai Gozzi, forse sappiamo anche che cosa c’è dietro”. Una risposta da parte nostra? “Sarebbero tutte illazioni, ma visto che un po’ di animi rischiano di accendersi, voglio dire che se lo ricordino bene che Cornigliano è sempre stata con i lavoratori, se abbiamo ottenuto l’accordo di programma è stato anche grazie a tanti rappresentanti Fiom di fabbrica che purtroppo dal 2005 non ci sono più, prima del 2005 abbiamo lavorato insieme, infatti sono rimasti protetti tutti, cittadini e lavoratori, io le guerre sociali non le voglio, ma siamo duri, se qualcuno ci pesta i piedi questa volta li pestiamo anche noi”.
A rappresentare la politica sono presenti l’ex vicesindaco Stefano Bernini, Antonella Marras di Sinistra Alternativa, l’ex consigliere comunale Walter Pilloni, Angelo Spanò di Europa Verde, la consigliera comunale del Partito Democratico Donatella Alfonso e il presidente del Municipio, l’esponente del Movimento 5 Stelle Fabio Ceraudo, che ha dichiarato “La partecipazione a questa assemblea dimostra che il quartiere vuole delle risposte che dal governo non sono arrivate, perché si parla di un accordo di programma per Taranto che prevede un forno elettrico a Genova”. I dubbi dei cittadini sono gli stessi che esprime Ceraudo, quelli sulle coperture finanziarie, sulle ricadute occupazionali e ambientali in primis. “In più a oggi manca totalmente l’acquirente, perché Baku si è tirato indietro e questo programma non ha ancora coperture”, ha aggiunto il presidente del Municipio.
C’è però ottimismo dalla Regione, “Bucci è sempre contento di queste iniziative, noi vorremmo capire qual è il progetto che vogliono mettere in campo, ma non a parole come si accontenta il presidente Bucci”, conclude Ceraudo.
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