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Sicilia come il Portogallo? Bonus fiscali per chi si si trasferisce sull’isola, cosa sappiamo


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Trasferirsi in Sicilia potrebbe presto diventare più conveniente. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che introduce bonus fiscali per chi sceglie di vivere o investire sull’isola. Un piano pensato per attrarre nuovi residenti, stimolare la nascita di imprese locali e sostenere le fasce più deboli della popolazione.

È importante sottolineare che l’iter del provvedimento non si è ancora concluso. Approfondiamo insieme i dettagli e quali passaggi sono ancora necessari.

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Cosa prevedono gli sconti fiscali

Il decreto prevede detrazioni, esenzioni e deduzioni su tributi locali per chi trasferisce la residenza in Sicilia o acquista un immobile. Tra i beneficiari ci sono anche i pensionati non residenti, che potranno accedere agli incentivi se decidono di vivere stabilmente sull’isola.

L’idea è puntare sull’autonomia fiscale garantita dallo Statuto speciale della Regione Siciliana per rendere l’isola più attrattiva, sia per chi arriva da altre regioni italiane che per chi viene dall’estero.

“Dopo un lungo negoziato, il Consiglio dei ministri ha approvato la norma di attuazione dello Statuto siciliano in materia finanziaria. Un passo storico che, a quasi ottant’anni dalla sua adozione, riconosce finalmente alla Sicilia la possibilità di applicare una fiscalità di sviluppo, in piena coerenza con l’autonomia finanziaria della Regione. Potremo intervenire sulle aliquote fiscali di nostra competenza, riducendole fino ad azzerarle, per attrarre investimenti esterni e favorire anche imprese e cittadini siciliani”, ha dichiarato il governatore della regione Sicilia Renato Schifani

Come procederà l’iter?

Anche se il decreto è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, non è ancora entrato in vigore. Prima che le agevolazioni fiscali diventino effettive, ci sono ancora alcuni passaggi da completare. Il primo è la firma del Presidente della Repubblica, che serve a confermare ufficialmente il provvedimento. Dopo di che, il decreto dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, diventando così legge dello Stato.

Sarà poi il governo regionale a dover approvare le norme attuative, cioè le regole che definiranno nel concreto come funzioneranno gli sconti, chi potrà beneficiarne e in quali tempi. Senza queste disposizioni regionali, le misure restano solo un’intenzione sulla carta.

Sicilia come il Portogallo?

L’ispirazione viene da lontano. Il decreto ricorda da vicino il modello adottato dal Portogallo, che per oltre dieci anni ha attratto residenti stranieri offrendo agevolazioni fiscali molto vantaggiose.

Chi trascorreva almeno 183 giorni all’anno nel Paese poteva accedere a un’aliquota ridotta del 20% sui redditi da professioni qualificate e a un’imposizione al 10% sulle pensioni. I redditi provenienti dall’estero erano addirittura esentati dalle tasse, se già tassati nel Paese d’origine.

Un piano che ha funzionato, almeno fino al 2023, quando l’aumento dei prezzi degli immobili e le difficoltà abitative per i cittadini locali hanno portato il governo portoghese a interrompere il programma.

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Un’opportunità da seguire da vicino

Il decreto italiano segue una strada simile, ma con caratteristiche naturalmente. L’obiettivo è attrarre persone, capitali e nuove energie puntando su ciò che l’isola ha da offrire: un patrimonio culturale ricco, paesaggi unici e un costo della vita accessibile. Per ora, ciò che è certo è che le misure sono ancora in fase preparatoria. Foto: Depositphotos.com.





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