La lettura flash dei sondaggi PMI di luglio mostra un settore privato sostanzialmente stabile, con segnali di recupero da parte della manifattura ma con l’incertezza che frena domanda e fiducia delle imprese. Negli Stati Uniti il CFNAI diffusion Index lancia allarme contrazione
Uno sguardo complessivo alla stima flash dei sondaggi PMI di luglio evidenzia una situazione di sostanziale stabilità per l’attività del settore privato, con segnali di miglioramento nella manifattura, anche se non sempre sufficienti a riportarla in zona espansione. Vediamo nel dettaglio le principali aree economiche.
Australia. Il settore privato resta in territorio espansivo, con il PMI composite che sale a 53,6 punti, massimo da aprile 2022. La manifattura torna a crescere per la prima volta in tre mesi, mentre i servizi toccano il livello più alto da 16 mesi. Sebbene la domanda estera, in particolare per i beni manifatturieri, resti debole, il totale dei nuovi ordini raggiunge il massimo da tre anni. L’aumento della domanda si traduce in una crescita dell’occupazione. Sul fronte prezzi, la situazione resta delicata: crescono i costi di produzione, che si riflettono in un rialzo dei prezzi di vendita. Le imprese restano caute, con la fiducia scesa ai minimi da novembre scorso.
Giappone. Il settore privato giapponese si mantiene per il quarto mese consecutivo in zona espansione. Migliora il comparto servizi, ma la manifattura continua a contrarsi e la dinamica peggiora ulteriormente. La domanda estera di servizi compensa in parte l’impatto negativo dei dazi sull’export manifatturiero, ma le imprese iniziano a rivedere i livelli occupazionali. La componente occupazione registra il dato peggiore da 18 mesi, mentre la fiducia delle imprese scende ai minimi da agosto 2020. La debolezza della domanda contribuisce a una diminuzione dei prezzi di vendita e a un calo dell’inflazione alla produzione.
Eurozona. Il settore privato resta in territorio espansivo, con il PMI composite che supera le attese e tocca un massimo a 11 mesi, raggiungendo quota 51 punti. La manifattura rimane in contrazione, ma migliora rispetto a giugno, segnando il miglior risultato in tre anni; accelerano i servizi. Una domanda stabile e un certo ottimismo legato all’apertura di nuove attività spingono l’occupazione a crescere per la prima volta in cinque mesi. Prosegue la fase disinflazionistica sia per i prezzi alla produzione sia per quelli al consumo. A livello nazionale, i dati più deboli si registrano in Francia, dove il settore privato resta in contrazione, seppur con un leggero miglioramento. La Germania resta in zona espansione, deludendo però le attese e confermando la persistente debolezza della manifattura.
Gran Bretagna. Il rallentamento dei servizi frena l’espansione del settore privato, ma il PMI composite rimane sopra la soglia dei 50 punti per il terzo mese consecutivo. La manifattura resta in contrazione, anche se con qualche segnale di miglioramento; i servizi subiscono un calo dei nuovi ordini. La domanda debole e l’aumento del costo del lavoro portano le imprese a ridurre l’occupazione (decimo mese consecutivo di calo) e a rialzare i prezzi di vendita (prima accelerazione da aprile). Nonostante l’elevata incertezza, le imprese continuano a dichiararsi fiduciose per i prossimi mesi.
Germania, fiducia consumatori torna a scendere in luglio.
A fine luglio, la fiducia dei consumatori tedeschi è scesa ai minimi da aprile. L’indice GfK si ferma a -21,5 punti, appesantito dall’incertezza legata alla trattativa USA-UE sui dazi. La propensione al risparmio tocca i massimi da febbraio 2023, mentre quella agli acquisti cala per il secondo mese consecutivo. Per la prima volta in cinque mesi si registra un calo nelle aspettative sull’andamento economico.
Politica monetaria, la BCE lascia i tassi invariati.
Come previsto, la Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse nella riunione di luglio. Il tasso sui depositi resta al 2%, minimo da novembre 2022. La decisione riflette la volontà di monitorare l’evoluzione della situazione economica e l’impatto dei negoziati sui dazi USA-UE. Finora, sottolinea il comunicato della BCE, l’economia dell’Eurozona ha mostrato resilienza.
Stati Uniti, mercato del lavoro.
Il mercato del lavoro statunitense resta stabile, ma trovare un impiego diventa piĂą difficile. Nella scorsa settimana, le nuove richieste di sussidi sono scese a 217.000, sotto le attese e al minimo da aprile. I sussidi continuativi, invece, sono saliti oltre le previsioni, raggiungendo quota 1,955 milioni, interrompendo una serie di tre cali consecutivi.
Stati Uniti, indice CFNAI di giugno: Diffusion Index lancia allarme contrazione.
L’indice dell’attività economica nell’area di Chicago (CFNAI), elaborato dalla Fed locale, è rimasto per il terzo mese consecutivo in zona negativa, attestandosi a -0,10 punti a giugno (miglior dato da aprile). Positiva la componente relativa a ordini, vendite e scorte; negative le componenti produzione, occupazione e consumo. Preoccupa il Diffusion Index, che scivola a -0,37 punti: un livello che, storicamente, segnala l’ingresso in una fase di contrazione economica.
Foto di Stan Petersen
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