Un’ondata di ottimismo attraversa il Palazzo di Città dell’Aquila. La recente approvazione, in prima commissione, dell’assestamento generale al bilancio di previsione 2025-2027 ha acceso i riflettori su nuovi investimenti in conto capitale per ben 10 milioni di euro. Un segnale forte, come sottolineato dal Presidente della prima Commissione consiliare, “Programmazione e Bilancio” Livio Vittorini, che certifica la volontà dell’amministrazione di puntare con decisione sulla ripartenza e lo sviluppo della città, reduce da anni difficili.
Il cuore di questa manovra finanziaria è la scelta di applicare l’avanzo di bilancio per 3 milioni di euro a investimenti strategici. Di questi, un milione sarà destinato alla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, un’esigenza sentita e prioritaria per garantire ambienti sicuri e adeguati alla formazione delle nuove generazioni. I restanti due milioni, invece, confluiranno in progetti legati a L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026. Un’occasione d’oro per la città, che si prepara a vivere un anno da protagonista sul palcoscenico nazionale. Il ripristino della viabilità cittadina, inclusa quella interessata dai lavori dei sottoservizi, è un esempio tangibile di come questi fondi intendano supportare non solo eventi culturali, ma anche le infrastrutture essenziali.
La capacità dell’amministrazione di intercettare finanziamenti a vari livelli è un altro elemento di vanto. Ne è prova il finanziamento di 2,5 milioni di euro per la realizzazione del nuovo asilo nido del Torrione, in Via Ettore Moschino, un’opera che risponde a un bisogno concreto delle famiglie aquilane. A questo si aggiungono i 100mila euro provenienti dall’ANCI per la ciclabile che attraverserà il Parco Archeologico di Amiternum, frutto di un progetto vinto dal Comune. Questi successi dimostrano una visione proattiva e una ricerca costante di risorse esterne, fondamentali per una città ancora in fase di ricostruzione.
Anche la parte corrente del bilancio non è stata trascurata, con 400.000 euro previsti per sostenere progetti culturali, sociali e sportivi, sempre in connessione con L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026. L’apertura a partnership con Enti nazionali, come l’Istituto per il Credito sportivo, lascia intravedere nuove opportunità di cofinanziamento a tasso zero, un meccanismo che potrebbe amplificare ulteriormente l’impatto degli investimenti.
Vittorini ha concluso il suo intervento con un’enfasi sul bilancio «virtuoso» e sulla gestione «matura e prudente» dell’Ente. La riduzione dell’esposizione finanziaria, che a fine anno dovrebbe raggiungere il 66% con una diminuzione di 40 milioni di euro in valore assoluto, è un dato che depone a favore di una gestione oculata e responsabile. Questo indicatore è cruciale per la credibilità finanziaria del Comune e per la sua capacità di affrontare future sfide senza gravare eccessivamente sui cittadini.
Nonostante l’evidente soddisfazione e i dati positivi presentati, è fondamentale analizzare alcuni punti critici per una visione completa e realistica.
In primo luogo, anche se l’applicazione dell’avanzo di bilancio per investimenti sia una pratica virtuosa, è essenziale che questi investimenti siano monitorati attentamente per verificarne l’effettiva ricaduta sul territorio. La destinazione di fondi a progetti legati alla Capitale della Cultura 2026 è lodevole, ma sarà cruciale assicurarsi che queste iniziative generino un beneficio duraturo e non si esauriscano con l’evento. È importante chiedersi quanto questi investimenti si traducano in un’effettiva crescita economica e occupazionale per la città, al di là dell’indotto immediato.
Inoltre, la lodevole capacità di intercettare finanziamenti esterni, pur essendo un punto di forza, solleva la questione della sostenibilità nel lungo periodo. Dipendere da bandi e progetti specifici può rendere più difficile la pianificazione a lungo termine e creare un’incertezza sulla disponibilità futura di risorse. Sarà fondamentale sviluppare strategie che garantiscano una stabilità finanziaria anche al di là dei finanziamenti “una tantum”.
Infine, la riduzione dell’esposizione finanziaria è certamente un successo, ma è importante capire come questa sia stata ottenuta. A Vittorini chiederei se è frutto di una reale ottimizzazione delle risorse e di un aumento delle entrate, o è in parte legata a minori spese su capitoli che potrebbero essere vitali per i servizi ai cittadini? Un’analisi più approfondita di queste dinamiche sarebbe necessaria per comprendere appieno la solidità del bilancio aquilano.
Nota a margine: L’Aquila, posso dire, sta indubbiamente compiendo passi importanti verso la rinascita, ma la vera sfida, ed è giusto ricordarlo, sarà trasformare questi numeri positivi in un benessere diffuso e duraturo per tutta la comunità, mantenendo uno sguardo critico e pragmatico sulla gestione delle risorse.
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