Ora, la buona notizia è che nel frattempo l’Italia ha introdotto una misura che sfida apertamente il modello portoghese.
Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un nuovo decreto legislativo, la Regione Siciliana potrà infatti introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni fiscali destinate a persone e imprese che sceglieranno di trasferirsi sull’isola. Si tratta dell’attuazione di un accordo siglato nel 2021 tra Stato e Regione, mirato a incentivare l’insediamento stabile di cittadini – sia europei che extra-europei – e di nuove attività economiche sul territorio siciliano. Un’opportunità resa possibile dallo statuto speciale di cui gode la Sicilia, che le conferisce maggiore autonomia legislativa, amministrativa e finanziaria.
Obiettivo: attrarre nuovi residenti e investimenti, stimolando il mercato immobiliare e sostenendo l’economia locale. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha accolto con favore l’iniziativa, sottolineando che la norma consentirà di «intervenire a sostegno delle fasce deboli e delle nuove imprese siciliane», aprendo anche alla possibilità di offrire agevolazioni fiscali ai pensionati stranieri che acquistano casa sull’isola e vi trasferiscono la residenza. Un modello dichiaratamente ispirato a quello portoghese.
Il riferimento al Portogallo non è casuale.
Fino al 2024, il paese iberico ha offerto condizioni molto vantaggiose per chi vi trasferiva la propria residenza: tassazione agevolata al 10% sulle pensioni estere, detassazione totale su alcuni redditi già tassati all’estero e flat tax del 20% per professionisti qualificati. Il programma, lanciato nel 2009 dopo la crisi economica, ha attirato oltre 89.000 nuovi residenti stranieri, diventando un caso di successo europeo.
Tuttavia, a fronte di proteste crescenti per l’aumento dei prezzi degli immobili e le difficoltà abitative dei residenti locali, il Portogallo ha deciso di porre fine al regime di favore. L’ex premier António Costa ha definito le agevolazioni “un’ingiustizia fiscale non più sostenibile”.
Ora gli occhi si spostano sulla Sicilia. Il decreto – promosso dal governo Meloni su iniziativa del ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli – dovrà essere firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A quel punto, spetterà alla Regione Siciliana approvare le norme attuative per definire le condizioni e l’entità delle agevolazioni.
Per il momento, quindi, non è ancora noto in quale misura e su quali tributi locali verranno applicati gli sconti fiscali, né se l’iniziativa potrà replicare il successo (ma anche gli effetti collaterali) del modello portoghese.
Quel che è certo è che, per chi sogna una pensione al sole, la Sicilia potrebbe presto diventare una meta fiscalmente interessante, con vantaggi non solo climatici e culturali, ma anche economici.
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