La corretta gestione dei rifiuti umidi domestici è sempre più di fondamentale importanza, non solo per ridurne l’impatto ambientale, ma anche perché dagli scarti di cucina si può ricavare un utilissimo fertilizzante. È proprio per questa ragione che, a livello comunale, è stato da tempo introdotto uno sconto TARI per il compostaggio: una misura che, oltre a garantire vantaggi per i cittadini, stimola un’economia del recupero. Ma come funziona il bonus compostaggio e quali sono i requisiti per ottenerlo?
Cos’è il compostaggio domestico
Prima di entrare nei meriti delle agevolazioni fiscali previste, è utile comprendere cosa si intenda per compostaggio domestico. Si tratta di un processo del tutto naturale, attraverso il quale gli scarti organici – ad esempio, i rifiuti di cucina – vengono trasformati in un terriccio altamente fertilizzante, ricco di sostanze nutritive.
Affinché l’umido domestico diventi nutriente compost, è necessario sottoporlo all’azione di alcuni microorganismi che, in presenza di ossigeno, decompongono i rifiuti organici in terreno fertile, che potrà poi essere utilizzato per le necessità di coltivazione. Per farlo, serve quindi disporre di una compostiera, ovvero di un contenitore specifico oppure di uno spazio appositamente adibito all’esterno – affinché il processo possa essere portato a termine.
Il compostaggio domestico non richiede delle competenze specifiche, ma solo alcune accortezze. È infatti sufficiente:
- predisporre un contenitore idoneo;
- preparare un substrato di terreno fertile, che favorisca la proliferazione di microorganismi utili, nonché classici vermi della terra;
- depositare con attenzione i rifiuti organici, come residui vegetali da cucina o potature da giardino.
Chi ha diritto allo sconto sulla TARI
Lo sconto sulla TARI 2025 relativo alla compostiera nasce da diversi interventi legislativi. È principalmente previsto dalla Legge 147/2013, che consente ai comuni di applicare riduzioni a chi pratica il compostaggio domestico. È però da sottolineare che il precedente Decreto Ministeriale dell’8 ottobre 2008, in relazione a quanto previsto dal D.P.R. 158/1999, ha introdotto dei parametri per il calcolo della tariffa con riduzioni, tra cui anche quelle sul compostaggio.
Ma in un contesto così complesso, chi ha effettivamente diritto al bonus compostaggio?
I requisiti per le agevolazioni sulla TARI
Gli sconti sulla TARI per la gestione dei rifiuti umidi sono perlopiù previsti a livello locale, anche perché la normativa nazionale sul compostaggio domestico si limita a concedere ai Comuni la possibilità di applicare agevolazioni, senza però definire specifiche modalità o requisiti.
Tenendo perciò in considerazione che le richieste possano variare a seconda dell’amministrazione locale, in genere per poter accedere al bonus compostaggio è necessario:
- essere iscritti come utenza domestica per la TARI, dimostrando pagamenti regolari e senza debiti pendenti;
- disporre di un’area adatta per il compostaggio, come un giardino, un orto o un terrazzo. Le dimensioni possono variare a seconda del Comune, ad esempio a Roma è richiesto un giardino non pavimentato di almeno 25 metri quadrati per ogni componente del nucleo familiare. Ancora, non è necessario essere i proprietari del terreno, l’area può essere anche in affitto, in comodata o ricevuta in donazione;
- impegnarsi nella pratica del compostaggio in modo continuativo, secondo le metodologie tecniche e i requisiti igienico-sanitari indicati dal Comune;
- permettere ispezioni e controlli da parte del Comune o del gestore del servizio rifiuti, affinché si possa verificare che la compostiera venga utilizzata in modo corretto.
È anche utile sottolineare che alcuni Comuni possono prevedere l’iscrizione, nella maggior parte dei casi gratuita, a un apposito Albo dei Compostatori.
Qual è la percentuale del bonus compostaggio
Compresi quali siano i requisiti di massima per accedere all’agevolazione, è anche utile capire quale percentuale di sconto effettivo sia possibile ottenere con il bonus compostaggio.
Anche in questo caso, la riduzione varia a seconda del Comune, con una fascia media che oscilla tra il 10 e il 30% della quota variabile della Tassa sui Rifiuti. Ad esempio, per il compostaggio domestico la riduzione della TARI a Roma può arrivare al 30% della quota variabile della tassa, mentre a Messina – una delle città che applica la riduzione più elevata – si può ottenere fino al 35%.
È inoltre utile sapere che alcune località non prevedono alcuna agevolazione per il compostaggio domestico. Di conseguenza, è indispensabile informarsi presso gli sportelli preposti del proprio Comune o, ancora, tramite i relativi portali online.
Le modalità di richiesta e i vantaggi dello sconto TARI
Innanzitutto, come si richiede lo sconto sulla TARI per l’utilizzo di una compostiera? Sebbene le modalità possano cambiare da Comune a Comune, di norma è necessario:
- compilare il modulo di richiesta compostaggio, disponibile sul sito istituzionale del proprio Comune o, ancora, presso l’Ufficio Tributi;
- presentare la domanda entro le scadenze previste, sempre a seconda del Comune. Ad esempio, a Roma la richiesta va inoltrata all’AMA tra il primo ottobre e il 30 novembre, e ogni anno, tra il primo e il 31 gennaio, è necessario presentare un’autocertificazione per confermare la continuità del compostaggio.
Alcuni Comuni potrebbero inoltre richiedere:
- fotografie della compostiera, affinché sia conforme ai requisiti;
- ispezioni preliminari sul posto, per confermare l’idoneità della struttura.
In caso di approvazione della richiesta, lo sconto viene applicato automaticamente sul successivo inoltro della TARI.
Quanto si può risparmiare con la compostiera
Ma, a conti fatti, quanto si può risparmiare sulla tassa sui rifiuti con una compostiera? L’entità del vantaggio dipende ovviamente dalla percentuale stabilita dal Comune e dalla composizione del nucleo familiare: più è esteso, maggiori sono le possibilità di risparmio.
A titolo indicativo, una famiglia media di quattro persone potrebbe risparmiare dai 40 ai 60 euro l’anno sulla TARI, mentre un single tra i 15 e i 30 euro. Si tratta ovviamente di stime, ricordando che l’effettiva somma dipende dalle condizioni imposte a livello comunale. Ancora, è bene ribadire che lo sconto viene unicamente applicato sulla quota variabile della TARI, non su quella fissa.
Come avere una compostiera gratis
Infine, è certamente utile sapere che alcuni Comuni forniscono anche attrezzature, o supporto tecnico, per agevolare il compostaggio domestico. Tanto che, in diverse località, è anche possibile approfittare di una compostiera gratuita. Tra le principali misure disponibili, si elencano:
- il comodato d’uso gratuito, con Comuni che forniscono compostiere già pronte da predisporre sul balcone o in giardino o, in alternativa, spazi pubblici già idonei. Per quest’ultima opzione, tuttavia, sono solitamente previste graduatorie a numero chiuso, secondo criteri stabiliti a livello locale;
- gli incentivi per l’acquisto, con sconti e agevolazioni per comprare una compostiera da rivenditori scelti dal Comune;
- il supporto tecnico e l’assistenza sul posto per la predisposizione di una compostiera fai da te o, ancora, incentivi per la sua realizzazione con materiali sostenibili o da riciclo.
Anche in questo caso, il consiglio è sempre quello di informarsi preventivamente presso l’Ufficio Tributi del proprio Comune o, ancora, tramite il relativo portale online.
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