I dati previsionali dell’indagine PMI® di luglio hanno indicato un nuovo incremento dell’attività economica nel settore privato dell’eurozona, con un tasso di espansione peraltro accelerato al più veloce in quasi un anno, mentre il livello dei nuovi ordini si è stabilizzato. All’inizio di questo secondo semestre, anche l’occupazione è lievemente aumentata, mentre la fiducia ha indicato un leggero calo. L’inflazione dei prezzi di acquisto è rallentata, mentre le aziende hanno innalzato i loro prezzi di vendita allo stesso tasso di giugno.
Produzione e domanda
Una volta destagionalizzato, l’Indice HCOB PMI Flash Composito della Produzione dell’eurozona, redatto da S&P Global e basato circa sull’85% delle consuete risposte finali dell’indagine, ha segnato a luglio un rialzo posizionandosi su 51.0 da 50.6 di giugno. Quest’ultima lettura segnala il settimo mese consecutivo di incremento dell’attivita economica dell’eurozona. Il tasso di crescita, anche se modesto, registra il secondo mese di accelerazione, indicando il valore più alto da agosto dello scorso anno.
La produzione è aumentata sia per il manifatturiero che per il terziario, ma la categoria dei servizi ha registrato un’espansione più forte per la prima volta in quattro mesi, segnando la più rapida accelerazione da gennaio. La produzione manifatturiera intanto ha indicato un marginale aumento, poco più debole di giugno.
Nelle varie aree dell’eurozona monitorate dall’indagine PMI si sono registrati andamenti diversi. La Germania ha mostrato un’espansione marginale della produzione per il secondo mese consecutivo. In Francia, l’attività ha segnalato di nuovo un calo, ma il più lento dell’attuale sequenza di declino di 11 mesi. Il resto dell’eurozona ha indicato una forte espansione della produzione, la più elevata da febbraio.
I dati di luglio stanno indicando una stabilizzazione dei nuovi ordini, concludendo quindi 13 mesi consecutivi di contrazione. Le nuove commesse ricevute dai servizi mostrano il primo aumento in sei mesi, ma tale rialzo è stato azzerato dal nuovo calo degli ordini ricevuti dal manifatturiero. Se il livello delle commesse complessivo è uguale al mese precedente, i nuovi ordini esteri (che includono il commercio intra-eurozona) sono di nuovo diminuiti: quest’ultima flessione è stata modesta ma accelerata rispetto a giugno. È da marzo 2022 che i nuovi ordini esteri segnano un calo mensile ininterrotto.
Occupazione
A luglio, le maggiori necessità aziendali e la stabilizzazione del flusso dei nuovi ordini hanno incoraggiato le aziende dell’eurozona ad aumentare di nuovo gli organici, prolungando un periodo ininterrotto di creazione occupazionale durato finora cinque mesi. Il tasso di creazione occupazionale è stato marginale e invariato da giugno. Le assunzioni sono aumentate nel settore dei servizi ma diminuite nel manifatturiero, anche se quest’ultima riduzione è stata la più lieve da giugno 2023.
L’aumento complessivo della forza lavoro rispecchia le assunzioni fatte al di fuori delle due maggiori economie, Germania e Francia, che invece continuano a registrare un calo degli organici: infatti, se escludiamo i dati franco-tedeschi, il tasso di creazione occupazionale è stato il più forte in poco più di un anno.
A luglio, il lavoro inevaso è di nuovo diminuito, seppure lievemente, segnando il secondo rallentamento consecutivo e scendendo al valore più debole da aprile 2023.
Prezzi
Anche se a luglio i prezzi di acquisto continuano ad aumentare, il tasso di inflazione è sceso ai minimi in nove mesi, registrando un valore più debole della media di questa sequenza. I prezzi di vendita del terziario hanno indicato un rialzo più lento, mentre quelli del manifatturiero continuano a diminuire. Quest’ultima riduzione è però solo marginale e la più debole in quattro mesi.
I prezzi di vendita del manifatturiero di luglio sono rimasti invariati, chiudendo un bimestre di calo. L’inflazione delle tariffe applicate ai clienti del terziario è rallentata. Nel complesso, le aziende dell’eurozona hanno aumentato solo marginalmente i prezzi di vendita, eguagliando il tasso di giugno. In Germania, il tasso di inflazione dei prezzi di vendita è rallentato, mentre la Francia e il resto dell’eurozona hanno indicato aumenti più rapidi.
Scorte e catene di fornitura
Nel manifatturiero, si è osservata un rallentamento del calo dell’attività di acquisto di luglio, il che prosegue quindi le tendenze recenti. Infatti, sono otto i mesi consecutivi in cui si registra una decelerazione del tasso di contrazione, che ha indicato a luglio il valore più debole nell’arco di poco più di tre anni di contrazione. A loro volta le giacenze degli acquisti hanno registrato il calo più lento da marzo 2023, mentre i livelli di scorte di prodotti finiti sono scese ai minimi in dieci mesi. A inizio del terzo trimestre, i tempi di consegna dei fornitori si sono allungati per il secondo mese consecutivo, segnando i maggiori ritardi da novembre 2022 (eguagliando il valore di gennaio 2024). Tuttavia, il peggioramento della prestazione dei fornitori è stato solo modesto.
Prospettive future
Dopo il picco di rialzo in undici mesi riportato a giugno, nel mese di luglio la fiducia è lievemente diminuita, mantenendosi oltretutto inferiore rispetto alla media di serie. Tali livelli di previsioni future sono stati registrati in entrambi i settori. In Francia, dopo in salto di giugno, la positività nel corso del mese si è ridotta. Nel resto dell’eurozona, tuttavia, l’ottimismo si è rafforzato, toccando un record in 14 mesi in Germania, e registrando nell’eurozona il livello di fiducia più forte sulle prospettive dei prossimi dodici mesi dallo scorso febbraio.
Commento
Analizzando I dati PMI flash Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Pare che l’economia dell’eurozona stia riprendendo gradualmente vigore. La recessione nel settore manifatturiero sta terminando e l’espansione nel settore dei servizi è risultata a luglio leggermente più rapida. La nostra previsione a brevissimo termine del PIL, che tiene anche conto dell’HCOB PMI Flash, mostra per il terzo trimestre una forte crescita economica. È tuttavia preferibile attendere ulteriori dati prima di dare troppo peso a questa valutazione. Per cinque mesi consecutivi, la produzione manifatturiera è timidamente cresciuta. La Germania in questo senso sta svolgendo un ruolo fondamentale e, insieme ad altri paesi, ha più che compensato la debolezza della Francia. Tuttavia, affinché il settore manifatturiero dell’eurozona torni a crescere notevolmente nel lungo termine, anche l’industria francese deve ritrovare una stabilità, anche se l’attuale incertezza politica di Parigi è certamente un ostacolo in tal senso. Per luglio in Germania è prevista una leggera espansione economica, mentre la Francia dovrebbe registrare una leggera contrazione. Tale differenza è probabilmente in parte attribuibile alla situazione politica, che in Francia è caratterizzata dal piano di forti tagli al bilancio e da un incombente voto di sfiducia contro il primo ministro François Bayrou. In Germania, invece, l’economia può sperare in una spesa pubblica maggiore, accompagnata possibilmente da forti investimenti privati e pubblici. Lo stato d’animo attuale della Francia si riflette nelle prospettive future, che nel settore manifatturiero hanno registrato uno straordinario calo netto di circa otto punti. In Germania, l’indice corrispondente è sceso solamente di due punti. Arrivano però buone notizie per la BCE, giacché la tendenza alla disinflazione ha continuato a estendersi nei servizi, settore osservato con grande attenzione. A luglio, il prezzo dei beni non è calato ulteriormente, ma l’euro più forte e i dazi statunitensi potrebbero esercitare nei prossimi mesi pressioni al ribasso piuttosto che al rialzo sull’inflazione.”
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