Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Il Consiglio regionale ha approvato la manovra estiva da 1,2 miliardi. 16 milioni di euro per Udine


25.07.25 – 13.00 – Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato la manovra estiva da 1,2 miliardi di euro. Il provvedimento, sostenuto dalla maggioranza e respinto dalle opposizioni, distribuisce risorse in numerosi settori, dall’economia all’ambiente, dalla sanità all’istruzione, fino alla cultura e ai trasporti. Il testo è stato approvato nella notte, con 26 voti favorevoli, 18 contrari e un’astensione, al termine di un dibattito serrato che ha visto emergere visioni molto diverse tra Giunta e opposizione sul modo di utilizzare l’ingente avanzo disponibile.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Ammontano a 16 milioni di euro i fondi stanziati dalla Regione per la città di Udine. All’interno dell’emendamento “jolly” depositato dall’assessore Roberti, è stato inserito un finanziamento specifico per il capoluogo del Friuli per la riqualificazione urbana e intermodale di Borgo Stazione. Andranno migliorati la sicurezza, il decoro urbano e la vivibilità con interventi strategici nel quartiere delle Magnolie e nell’area del Centro Studi. Inoltre, è allo studio una nuova collocazione per quanto riguarda la stazione delle corriere per un cambiamento di cui queste zone critiche della città hanno urgente bisogno.

Una parte importante della manovra è destinata alle attività produttive, con oltre 230 milioni di euro per sostenere le imprese nella transizione digitale, nell’adozione di tecnologie green e nell’acquisto di nuovi impianti e macchinari. Risorse specifiche andranno anche ai consorzi industriali locali, tra cui il Cosef e il Nip di Maniago. L’agricoltura riceve quasi 90 milioni, impiegati per il credito agevolato, il fotovoltaico, la fertirrigazione e altri progetti per rendere più sostenibili e multifunzionali le aziende agricole. Anche l’ambiente ha una sua quota, con fondi destinati a bonifiche, contrasto al dissesto idrogeologico, sviluppo delle comunità energetiche e rinnovo dello sconto carburanti.

Sul fronte delle infrastrutture vengono messi a disposizione quasi 300 milioni, in parte per completare la tangenziale sud di Udine, in parte per l’ammodernamento del trasporto pubblico, con l’acquisto di nuovi mezzi e treni, e per la riqualificazione di stazioni ferroviarie. Previsti anche interventi su edifici scolastici e beni storici da recuperare. La sanità beneficia di una quota importante, con risorse per la formazione infermieristica, l’oncologia, la telemedicina e l’assistenza a persone con disabilità. Il pacchetto sanitario è stato definito “incompleto” dalle opposizioni, che hanno chiesto interventi più strutturali.

Sul piano dell’istruzione sono previste borse di studio universitarie, fondi per i conservatori musicali e interventi su scuole e residenze. Il lavoro viene sostenuto con 24 milioni per incentivi all’assunzione, alla stabilizzazione e per percorsi di rientro al lavoro. Avviato anche un programma sperimentale per attrarre personale qualificato dall’estero. La cultura riceve circa 100 milioni, con un’attenzione particolare a Pordenone, designata Capitale italiana della cultura per il 2027. In questo ambito si inseriscono anche i fondi per Villa Manin, i musei regionali, i giardini storici e i siti Unesco. Sul fronte sportivo si punta al recupero degli impianti esistenti, specie nelle aree periferiche.

Alla rete dei Comuni vanno quasi 200 milioni, da usare per progetti già in cantiere o in partenza. Tra i principali, la realizzazione della Cittadella della salute e dello sport a Trieste. Altri fondi andranno all’edilizia pubblica, alla rete mobile e al miglioramento del patrimonio immobiliare regionale. Sostenuti anche Friulia, la finanziaria regionale, e il sistema dell’informazione locale.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Le opposizioni hanno criticato la manovra su più fronti. Il centrosinistra ha parlato di un piano senza visione, dominato da interventi a pioggia e con pochi progetti innovativi. Il Movimento 5 Stelle ha lamentato la scarsa attenzione alle fragilità sociali e all’ambiente. Il Patto per l’Autonomia ha contestato il finanziamento delle piste da sci nonostante la crisi climatica, mentre Alleanza Verdi e Sinistra ha denunciato uno squilibrio nella distribuzione dei fondi. Tutti hanno sollevato dubbi sulla reale capacità di spesa di molti Comuni, che rischiano di non riuscire a utilizzare le risorse nei tempi previsti.

Il presidente Massimiliano Fedriga e l’assessore alle Finanze Barbara Zilli hanno invece difeso la manovra come una risposta concreta e articolata ai bisogni del territorio. Hanno ricordato che molti dei progetti finanziati erano attesi da tempo e che gli interventi più strutturali saranno contenuti nella prossima legge di stabilità.





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