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Il Punto Coldiretti – Giornale di informazione per le imprese del sistema agroalimentare


L’approvazione del Collegato agricolo con misure per un miliardo di euro rappresenta un segnale importante di attenzione per l’agricoltura italiana e un riconoscimento della sua strategicità, in direzione opposta rispetto alle folli scelte della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen di tagliare del 20% le risorse della Pac, inserita in un fondo unico. E’ quanto affermano il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo nell’esprimere soddisfazione per la presentazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge denominato Coltivaitalia da parte del titolare del dicastero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. Ora, sottolinea Coldiretti, ’augurio è quello che il Parlamento rafforzi e approvi rapidamente il testo perché si tratta di risorse indispensabili per lo sviluppo delle filiere agroalimentari, soprattutto davanti ai dazi e a una prospettiva come quella del bilancio Ue 2028-2034, dove continueremo a lavorare e lottare con la nostra mobilitazione permanente.

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Stop alla burocrazia. Una novità determinante del provvedimento è senza dubbio rappresentata dalla valorizzazione del ruolo dei Centri autorizzati di assistenza agricola (Caa) per velocizzare i procedimenti e ridurre i carichi burocratici. Nelle domande che non richiedono valutazioni discrezionali, le istruttorie verranno effettuate dai Caa, riducendo così i tempi di attesa in maniera radicale.

“Dobbiamo ringraziare il ministro Lollobrigida per il coraggio dimostrato sul fronte della semplificazione rispetto a un carico burocratico che, come abbiamo denunciato da anni in tutte le sedi, ha ostacolato i nuovi insediamenti e colpito le aziende con un costo pesantissimo non solo in termini economici ma anche psicologici – sottolinea il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo -. Una svolta che va nella direzione della sussidiarietà orizzontale che consente di integrare il lavoro della pubblica amministrazione per snellire le procedure, con un effetto positivo per tutti gli attori della filiera. Ma risponde alle nostre richieste anche lo stanziamento di 300 milioni per il piano olivicolo e per dare speranza dopo la Xylella come avevamo evidenziato con i produttori pugliesi in un recente incontro a Palazzo Rospigliosi”.

Contratti di filiera strumento importante di sostegno. Importante anche la scelta del Collegato di puntare sui contratti di filiera, uno strumento fondamentale da sempre sostenuto da Coldiretti per lo sviluppo di prodotti 100% italiani, ma anche per garantire la sovranità alimentare del Paese, dare opportunità di lavoro e far crescere l’agroalimentare Made in Italy, in un contesto di grande instabilità internazionale con la minaccia dei dazi Usa. “Promuovere contratti pluriennali significa assicurare redditività e prospettive di lungo periodo gli agricoltori ma anche investimenti in innovazione ambientale, tecnologica e nella gestione dei dati – rileva il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini -. Questi strumenti rappresentano un punto di riferimento non solo per le imprese agricole, ma per l’intero sistema agroalimentare e industriale connesso. E’ molto importante anche aver accolto la nostra proposta di investire sulla linea vacca-vitello dando risorse al modello zootecnico italiano che è tra i più sostenibili al mondo”. Sempre in tema allevamento è importante anche la moratoria sui mutui per le imprese agricole colpite da epizoozie nel 2025, con la sospensione per 12 mesi del pagamento della parte capitale delle rate.

Avanti sulla digitalizzazione. Un segnale positivo viene anche sul fronte della digitalizzazione con fondi per agromeccanica di precisione, intelligenza artificiale, sensoristica di ultima generazione e la meccatronica. Una misura che va nella direzione avviata da Coldiretti Next che ha creato un Polo Digitale nell’ambito del Pnrr, avviando il primo grande censimento sul livello digitalizzazione delle imprese agricole italiane. Un progetto mai realizzato prima in Europa, che prevede il coinvolgimento di circa diecimila aziende agricole.

Una spinta per i giovani. Per sostenere l’impegno dei circa 50mila giovani imprenditori agricoli impegnati nelle campagne italiane sono importanti le misure per favorire l’accesso al credito e alla terra, che assieme alla burocrazia rappresentano gli ostacoli principali per gli under 40 che hanno scelto di costruirsi un futuro in agricoltura, come sottolineato da Coldiretti Giovani in occasione dell’ultima edizione di Oscar Green al Villaggio di Udine.

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LE MISURE IN SINTESI

FONDO SOVRANITA ALIMENTARE, 300 MLN

Grazie ai nuovi 175.853 ettari impiegati per la produzione di colture strategiche tra il 2023 e il 2024, con questo intervento si rifinanzia un investimento nei settori chiave dove l’agricoltura è fragile, in particolare la coltivazione di frumento e soia e la zootecnia.

ALLEVAMENTO ITALIA, 300 MLN

L’Italia oggi importa mediamente tra i 1.100.000 e i 1.300.000 capi. Si investe per ridurre la dipendenza dall’estero sostenendo la produzione di carne bovina negli allevamenti nazionali e rafforzando la cosiddetta linea vacca-vitello

PIANO OLIVICOLO, 300 MLN

Le risorse sono finalizzate all’attuazione di un Piano strategico nazionale che includa il reimpianto di oliveti con varietà resistenti e il ripristino della capacità produttive delle aziende.

STABILIZZAZIONE DEI MERCATI, 10 MLN

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I contratti di filiera hanno contribuito a stabilizzare i prezzi e a distribuire il valore in maniera equa dal coltivatore al trasformatore. Vengono incentivati sul frumento con un credito di imposta in modo da assicurare un reddito certo per l’agricoltura e aumentare le quote di produzione nazionali. Si tratta della sottoscrizione contratti di filiera da 3 a 5 anni con un credito di imposta che varia dal 20 al 40% su un prezzo stabilito per tutta la durata del contratto. Obiettivo è mitigare le oscillazioni di mercato.

RICAMBIO GENERAZIONALE: 150 MLN

Imprenditoria giovanile e femminile: Con questa misura si facilita l’interlocuzione dei giovani con gli istituti bancari e quindi l’accesso al credito per soggetti di età inferiore ai 41 anni. L’accesso al credito è una delle barriere di ingresso dei giovani nel mercato agricolo e l’Italia è infatti 20esima in europa per titolar di attività al di sotto dei 40 anni.

Terre ai giovani in comodato gratuito: 8.417 ettari in comodato d’uso gratuito per 10 anni. Ismea le potrà offrire alle persone di età compresa fra i 18 e i 41 anni dopo una selezione pubblica e alla fine del contratto potranno acquistarlo al 50% del valore iniziale

Recupero terreni abbandonati e silenti: l’obiettivo è incrementare la produzione agricola nazionale, rafforzare le filiere agroalimentari locali, e preservare aree interne da fenomeni di spopolamento e dal dissesto idrogeologico nonché favorire l’occupazione giovanile in ambito agricolo

PIU RICERCA, PIU DATI, PIU FUTURO: 13,5 MLN

Ricambio generazionale del personale della ricerca: il CREA potrà assumere 45 unità di personale dedicato alla ricerca per garantire la continuità e l’efficacia della ricerca in ambito agricolo.

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Digitalizzazione aziende agricole sperimentali: supportare ricerca e sviluppo delle aziende di proprietà del CREA e degli Istituti agrari orientate al miglioramento genetico delle colture. Si sostengono investimenti in: agromeccanica di precisione, intelligenza artificiale, sensoristica di ultima generazione e la meccatronica.

Potenziamento delle funzioni di agea per l’utilizzo dei dati in agricoltura: AGEA assume il ruolo di soggetto attuatore per la gestione dei dati agricoli italiani e diventa promotore dell’innovazione tecnologica nel settore agricolo e della pesca. Questo avverrà tramite l’elaborazione e la valorizzazione del patrimonio informativo del SIAN. Di conseguenza, l’agenzia sarà rinominata Agenzia per le erogazioni in agricoltura, innovazione e tecnologia (AGEAIT).

SEMPLIFICAZIONE

Accesso più facile ai fondi in agricoltura: ridurre i tempi e snellire le procedure è necessario per alleggerire il carico burocratico. È una misura che semplifica il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione, valorizza il ruolo dei Centri autorizzati di assistenza agricola (CAA) e rende più efficiente l’attuazione degli interventi.

Con questa misura l’istruttoria dei CAA diventa esecutiva: nelle istanze che non richiedono valutazioni discrezionali. L’attestazione rilasciata dei Centri produrrà direttamente gli effetti del provvedimento finale. Una risposta concreta all’esigenza di velocizzare i procedimenti e ridurre i carichi burocratici.

TRASPARENZA IN ETICHETTA

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Valorizzazione degli oli vergini di oliva e delle uova: ogni cittadino deve conoscere ciò che acquista. Per questo le etichette dei prodotti devono indicare la quantità prevalente di olio EVO utilizzata nella miscela. La libertà di mercato deve andare di pari passo con la trasparenza e la tutela della qualità. Sosteniamo la filiera olivicola-olearia italiana, distinguendo chiaramente tra prodotti di alta e bassa qualità e diamo gli elementi per far capire ciò che si acquista evitando pratiche ingannevoli. In un’ottica simile, introduciamo la nuova marcatura delle uova. Questa procedura prevede l’applicazione di un codice sul guscio di ogni uovo, con l’obiettivo di fornire informazioni chiare sull’origine e sul metodo di allevamento, garantendo così una maggiore tracciabilità e consapevolezza per il consumatore.



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