Qual è la situazione in Italia sugli incentivi? E quali sono le differenze rispetto agli altri Paesi europei? Ecco tutti i dettagli.
Sono mesi cruciali per la ripresa della mobilità elettrica in Europa, e l’Italia si prepara a fare la sua parte con l’introduzione di nuovi incentivi auto elettriche 2025 destinati all’acquisto di veicoli a zero emissioni di CO2 . L’obiettivo è rilanciare un comparto che aveva registrato una flessione dopo l’esaurimento delle precedenti risorse statali. Grazie ai bonus disponibili, sarà possibile accedere a vari modelli scontati tra SUV elettrici, city car, utilitarie per famiglie e berline elettriche, compiendo così la propria scelta verso la mobilità green e la transizione ecologica.
In questo articolo andiamo a scoprire nel dettaglio come funzionano gli ecobonus in Italia e in Europa. Ecco una panoramica generale.
Incentivi auto elettriche 2025: la situazione in Italia
Non sappiamo ancora quando arrivano gli incentivi auto 2025 nel nostro Paese, ma è certo che il nuovo Ecobonus destinato all’acquisto di auto elettriche si appresta a entrare in vigore, dopo il si dell’UE al PNRR e alla riassegnazione di 597 milioni di euro. L’obiettivo è finanziare l’acquisto di circa 39.000 veicoli elettrici, con disponibilità di fondi fino al 30 giugno 2026.
Gli aiuti riguarderanno esclusivamente vetture completamente elettriche: per i privati rientrano nella categoria M1, mentre per le microimprese nei gruppi N1 e N2. Il valore del contributo sarà differenziato in base all’ISEE dell’acquirente e alla presenza di una rottamazione:
- Per redditi fino a 30.000 euro l’incentivo potrà arrivare a 11.000 euro;
- Per chi ha un ISEE tra 30.000 e 40.000 euro, il contributo massimo sarà di 9.000 euro;
- Le microimprese potranno ricevere un sostegno pari al 30% del prezzo d’acquisto, fino a un massimo di 20.000 euro.
Il bonus verrà applicato direttamente in fase d’acquisto, tramite sconto immediato in fattura. Intanto, nei primi sei mesi del 2025, le immatricolazioni di auto BEV hanno raggiunto quota 44.774, segnando un aumento del 29,7% rispetto all’anno precedente e coprendo il 5,2% del mercato. Tuttavia, il netto calo registrato a giugno (-39,8% su base annua) indica che molti potenziali acquirenti stanno aspettando il nuovo incentivo prima di finalizzare l’acquisto.
Europa: scenari diversi, obiettivi comuni
Nel panorama europeo, le strategie a supporto della mobilità elettrica variano sensibilmente da Paese a Paese. Alcuni governi hanno deciso di ridurre i bonus diretti, preferendo incentivi fiscali o politiche legate alla produzione sostenibile; altri, invece, stanno introducendo nuove misure per stimolare il mercato.
Francia
Nel 2025 è previsto un incentivo fino a 4.000 euro per le famiglie con redditi più bassi, mentre gli altri beneficiari potranno accedere a un contributo compreso tra 2.000 e 3.000 euro. Il supporto è vincolato a criteri di sostenibilità e di produzione europea. Continuano inoltre le agevolazioni per chi rottama un’auto inquinante e alcuni bonus locali.
Germania
Berlino ha scelto un approccio di tipo fiscale, eliminando i contributi diretti ma incentivando l’elettrico con deduzioni sugli ammortamenti, riduzioni IVA e agevolazioni per le imprese e le flotte aziendali.
Regno Unito
Da luglio 2025 è entrato in vigore un nuovo programma di incentivi, con un bonus massimo di 3.750 sterline per veicoli elettrici il cui prezzo non superi le 37.000 sterline. Un’ulteriore maggiorazione è prevista per i modelli a impatto ambientale ridotto certificato.
Norvegia
Il Paese nordico, da tempo all’avanguardia in questo settore, ha abolito i bonus diretti puntando tutto su esenzioni IVA, gratuità di parcheggi e pedaggi, e accesso facilitato alle corsie preferenziali. Il risultato? Oltre l’85% delle nuove immatricolazioni riguarda veicoli elettrici.
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