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«Io e Trump siamo due combattenti»


Avviso ai naviganti: non ci saranno proroghe per il Pnrr italiano. La scadenza è perentoria: il 31 agosto 2026 calerà la saracinesca dell’Ue sui fondi per la ripresa post-Covid. Ergo, accelerare sulla messa a terra del piano è «la nostra priorità». Giorgia Meloni striglia il governo prendendo la parola durante il Consiglio dei ministri. È il giorno del ddl Agricoltura, la premier annuncia in video gli incentivi per un settore chiave – anche sotto il profilo elettorale – per la destra a Palazzo Chigi. Ma nel chiuso della riunione pomeridiana ha un monito da riferire alla sua squadra. Anzi, una vera e propria strigliata. E cioè: dovete accelerare sui target del Recovery, perché «non ci saranno proroghe».

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IL MONITO

È scritto nero su bianco nell’ultimo monitoraggio sul piano, datato 23 luglio, che la presidente del Consiglio ha sotto mano. Fin troppo chiaro. Il governo sta lavorando a una revisione del Pnrr – l’ultima possibile prima che la finestra si chiuda – da sottoporre alla Commissione europea entro la pausa estiva. Il valore stimato della rimodulazione è tra i 12 e i 20 miliardi di euro. Ma la clessidra corre veloce e l’ultimo scoglio, da qui al traguardo, è il più ingombrante. «Rimangono da raggiungere 240 traguardi e obiettivi previsti negli ultimi due semestri, di cui 177 sono relativi all’ultimo semestre con scadenza 30 giugno 2026», si legge nelle 180 pagine di documento approntato dal governo e visionato dal Messaggero.

L’Italia è in linea con i pagamenti. Ma non tutti i ministeri viaggiano alla stessa velocità e a questo punto anche un errore può avere un effetto domino sulla missione Ue. Fra i dicasteri che devono schiacciare l’acceleratore, così viene riferito in Cdm alla presenza del ministro che segue il dossier, il veterano di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, svettano l’Ambiente e le Imprese e il Made in Italy.

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Ogni ministro «sarà responsabile» di eventuali ritardi quando suonerà il gong finale, il senso del discorso della premier che ha chiesto a tutti i dicasteri una fotografia dei lavori. Dietro alle tabelle squadernate nel vertice c’è un nodo politico ben presente alla leader. Sul Pnrr Meloni ha scommesso la credibilità di una destra che è entrata a Palazzo Chigi accompagnata da una previsione funesta degli avversari. Ovvero che sarebbe inciampata proprio sull’attuazione del piano di ripresa Ue. Nei mesi, man mano che le rate arrivavano da Bruxelles, ne ha fatto un pallino fisso: rivendicare che le cose sono andate diversamente. Un inciampo adesso, mentre il governo si prepara a una nuova revisione del piano, è un rischio troppo alto, spiega ai suoi Meloni. E se è vero che la speranza di una proroga dalla Commissione ha a lungo abitato le stanze che contano a Palazzo Chigi – rafforzata dalla presenza di Raffaele Fitto come vice della Commissione – ora si prende atto che il piano non si potrà prolungare.

IL RITRATTO DEL TIME

Questione di credibilità internazionale. Quella che il governo ha conquistato nonostante i dubbi della vigilia, è questa la tesi della rivista Time che ieri ha dedicato a Meloni la copertina e il seguente titolo: «Dove Giorgia Meloni sta guidando l’Europa». Un nuovo grandangolo su un leader italiano – negli anni scorsi è toccato fra gli altri a Draghi, Salvini, Monti e Berlusconi – con annessa intervista alla premier e ai suoi fedelissimi, dalla sorella Arianna al sottosegretario Giovanbattista Fazzolari.

Un manifesto: «Vogliamo ricostruire la nostra identità, ricostruire l’orgoglio di essere quelli che siamo» dice la premier. Qui e lì, in mezzo a un lungo racconto biografico, dall’incendio a casa in tenera età ai rapporti con la famiglia, qualche retroscena. Come quando Meloni si è ritrovata faccia a faccia con Trump alla Casa Bianca. E ha avuto con il presidente Usa un confronto schietto sulla guerra in Ucraina. La premier convinta del sostegno a Zelensky, il Tycoon molto meno. «Lui è un combattente, e io sono una combattente» dice Meloni alla rivista americana rivendicando di aver tenuto la barra dritta: «Sono del Capricorno. Diciamo che sono fissata con alcune cose».


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