La Confcommercio di Foggia, attraverso la sua rappresentanza territoriale e il sostegno della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), lancia un forte appello contro il fenomeno del dumping contrattuale, una pratica sempre più diffusa che mina alla base i diritti dei lavoratori e la competitività sana delle imprese. Il dumping contrattuale consiste nell’applicazione di contratti collettivi sottoscritti da organizzazioni datoriali prive di rappresentatività, che permettono un abbattimento dei costi del lavoro attraverso condizioni salariali e normative peggiorative rispetto a quelle previste dai contratti sottoscritti da organizzazioni realmente rappresentative. Una distorsione grave che si manifesta in particolare nel settore della ristorazione, bar e pubblici esercizi.
Un segnale forte arriva anche a livello regionale. È stato infatti annunciato l’iniziativa che porterà alla sottoscrizione di un accordo quadro volto alla costituzione del Patto per il Lavoro nel Terziario e Turismo in Puglia, promosso da Confcommercio Puglia, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Un’alleanza che punta a rafforzare la contrattazione collettiva autentica e contrastare in modo strutturato il dumping contrattuale.
Il Patto – il primo nel suo genere in Puglia – si fonda su cinque pilastri: tutela dei Ccnl rappresentativi, monitoraggio dei contratti “pirata”, promozione del lavoro regolare, rafforzamento degli enti bilaterali e coinvolgimento della Regione per l’attuazione della Legge Regionale n. 29/2022.
L’iniziativa di Fipe si inserisce in un contesto, come quello realizzato dall’Associazione regionale, già attivo anche sul piano normativo. La Regione Puglia, infatti, ha approvato, nel 2024, all’unanimità, una legge che vieta il dumping contrattuale nei contratti pubblici regionali, prevedendo l’obbligo di applicare contratti collettivi firmati dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative.
Un modello virtuoso che ci vede protagonisti insieme alla Regione Toscana. È su questo terreno che si gioca la credibilità del nostro sistema sociale ed economico. I contratti stipulati senza una reale rappresentanza sindacale comprimono diritti, riducono salario e tutele, e generano forme di concorrenza sleale a danno di imprese e lavoratori corretti.
Per approfondire le strategie di contrasto al dumping contrattuale, Fipe ha organizzato l’incontro di presentazione della seconda edizione del manuale sul dumping contrattuale nei pubblici esercizi che si è tenuto il 22 luglio presso la sede del Cnel. Un’occasione per fare il punto sul fenomeno e sulle risposte normative, politiche e contrattuali.
L’evento ha visto la partecipazione di esperti, rappresentanti del mondo sindacale e datoriale, e ha offerto strumenti operativi agli imprenditori per orientarsi e difendere il lavoro regolare.
“Il dumping contrattuale rappresenta una forma di concorrenza sleale che danneggia le imprese virtuose e i lavoratori, minando la credibilità dell’intero settore. Nonostante il Ccnl di Fipe sia applicato da oltre il 92% delle aziende, la minaccia dei contratti pirata resta concreta. Il nostro impegno si articola su due fronti: un’intensa attività di sensibilizzazione delle imprese sui rischi legali ed economici di queste pratiche e la richiesta di interventi più decisi da parte degli organi di controllo. Solo attraverso un’azione coordinata tra informazione e vigilanza possiamo garantire legalità e tutele adeguate per tutti i lavoratori del settore”, ha dichiarato Riccardo Orlandi, vice presidente di Fipe.
“Questa pratica è una forma di slealtà non solo verso i lavoratori, ma anche verso le imprese corrette del nostro territorio. Nella nostra provincia, fatto di micro e piccole imprese che rispettano le regole, non possiamo accettare scorciatoie contrattuali che riducono i diritti e la retribuzione dei lavoratori. È tempo di riaffermare la centralità della contrattazione autentica per garantire sviluppo sostenibile e coesione sociale”, dichiarano Matteo Florio e Alessandro Centra, rispettivamente presidente Fipe Ristoranti provincia di Foggia e presidente Fipe Pubblici Esercizi provincia di Foggia.
“Il dumping contrattuale è una pratica che mina alle fondamenta il principio di equità nel mercato del lavoro e rischia di compromettere la tenuta stessa del sistema produttivo. Non si tratta solo di una questione sindacale, ma di un tema che riguarda direttamente la qualità della nostra economia e la credibilità delle imprese. L’applicazione di contratti collettivi sottoscritti da soggetti privi di rappresentatività danneggia i lavoratori, che si trovano privati di diritti e tutele, ma anche le imprese serie, che operano nella legalità e rispettano le regole.
Come Confcommercio riteniamo fondamentale che venga riconosciuto il valore della rappresentanza autentica: quella costruita nel tempo attraverso la partecipazione, la contrattazione e il dialogo tra le parti sociali realmente rappresentative. Difendere il contratto collettivo di riferimento non è una battaglia corporativa, ma un’esigenza di sistema, che riguarda tutti: istituzioni, imprese e lavoratori.
In questo senso, il Patto per il Lavoro nel Terziario e Turismo in Puglia costituisce un’iniziativa importante e concreta, che rafforza il dialogo tra le parti sociali e promuove un modello fondato su legalità, qualità del lavoro e rappresentanza autentica Serve una risposta condivisa e responsabile, perché non può esserci sviluppo sostenibile senza legalità e senza lavoro dignitoso. Confcommercio continuerà a fare la propria parte in questa direzione, con serietà e senso di responsabilità”, ha dichiarato il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Foggia, Antonio Metauro.
Confcommercio Foggia ribadisce il proprio impegno nel promuovere legalità, trasparenza e rappresentanza reale, elementi fondamentali per uno sviluppo economico sostenibile. La lotta al dumping contrattuale è oggi una priorità non più rinviabile, anche alla luce della nuova pianificazione strategica del territorio, come dimostrano le linee guida del Pug di Foggia, che tra i suoi obiettivi include anche la valorizzazione del lavoro e dell’inclusione sociale.
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