Rischia di comprometterne la capacità di investimento, innovazione e tenuta occupazionale
I dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Vicenza sui prestiti concessi alle piccole imprese vicentine, aggiornati a marzo 2025, evidenziano una contrazione rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente pari a -6,9% che risulta leggermente più contenuta rispetto al -7,2% registrato a livello regionale.
Le imprese vicentine totali registrano un calo dei prestiti pari a -4,6% rispetto a marzo 2024, variazione di 2,3 punti percentuali più contenuta rispetto alla flessione registrata per i prestiti alle piccole imprese. La flessione tendenziale di marzo 2025 conferma un trend al ribasso in atto ormai da svariati anni. Rispetto a marzo 2020 i prestiti alle piccole imprese vicentine sono diminuiti del -28,6%, un calo più che doppio rispetto al -12,1% del totale imprese. In 12 anni, rispetto quindi a marzo 2013, i prestiti alle piccole imprese vicentine si sono più che dimezzati (-57,0%), mentre guardando al totale imprese i prestiti sono diminuiti del -40,2%. Inoltre, dal 2020 si registra un ampiamento del gap tra una progressiva contrazione maggiore per i prestiti alle piccole imprese rispetto al totale imprese.
Un focus che ha preso in esame alcune tipologie di imprese (snc, sas, società di fatto, società semplici e imprese individuali con almeno 6 addetti) rileva che a marzo 2025, lo stock di prestiti destinati a questa categoria ha registrato una flessione del -7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; un calo più marcato rispetto alla media del totale imprese (-4,6%), ma più contenuto rispetto anche alla media regionale per le quasi società artigiane (-9,2%). Questa dinamica negativa si inserisce in un trend di lungo periodo: rispetto al 2020, i prestiti sono diminuiti del -31,4%, mentre il confronto con il 2013 evidenzia un crollo del -64,8%. In altre parole, in dodici anni, quasi i due terzi del credito destinato a queste realtà è venuto meno.
“Questa categoria di imprese artigiane rappresenta una componente fondamentale del tessuto produttivo artigiano veneto (il 53,5% dei prestiti dell’artigianato secondo una rilevazione Artigiancassa). Il loro progressivo disallineamento dal sistema creditizio rischia di compromettere la capacità di investimento, innovazione e tenuta occupazionale di un segmento imprenditoriale storicamente vitale per l’economia regionale e vicentina – commenta Ruggero Camerra, delegato al Credito di Confartigianato Vicenza- Allargando poi lo sguardo al panorama regionale e nazionale dei prestiti alle imprese ogetto del focus, Vicenza con il 35, 2% e il Veneto con il 36,5 %, registrano una dinamica peggiore alla media nazionale (41,7%)”.
Accanto alla contrazione dei volumi di credito, le condizioni economiche del finanziamento rappresentano un ulteriore elemento di criticità per le piccole imprese venete. A marzo 2025, il tasso annuo effettivo (TAE) applicato alle operazioni di liquidità risulta leggermente più contenuto in Veneto rispetto alla media nazionale (5,47% contro 5,67%). Analizzando, però, il dato per classe dimensionale si evidenzia che le piccole imprese pagano un tasso significativamente più elevato (8,35%) rispetto alle medie-grandi imprese (5,33%), evidenziando una forte penalizzazione in termini di costo del credito. “Questa disparità non solo riflette una maggiore percezione di rischio da parte degli istituti finanziari, ma può compromettere la competitività e la capacità di investimento delle micro e piccole imprese” – conclude Camerra.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link