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Minibond, la Regione Toscana aiuta a coprire le spese di emissione


Sostenere le Pmi con un contributo per coprire le spese legate all’emissione di minibond, finalizzati a raccogliere risorse finanziarie da investire in beni materiali e immateriali: è l’obiettivo della nuova misura varata dalla Regione Toscana, con la delibera approvata in giunta che definisce criteri e indirizzi per l’attivazione di interventi per il sostegno all’emissione di titoli obbligazionari e titoli di debito finalizzati alla realizzazione di progetti di investimento.

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La misura prevede una sovvenzione a copertura delle spese di emissione sostenute nel limite del 50%, per un importo massimo di 20mila euro, e una sovvenzione a completa copertura delle commissioni di garanzia, in quanto è prevista la concessione di una garanzia del titolo obbligazionario/di debito attraverso la riassicurazione alla
sezione speciale Toscana del Fondo di Garanzia, per un importo massimo di 30mila euro. L’accesso alla sovvenzione per i minibond, spiega la Regione Toscana sarà possibile attraverso Confidi e intermediari finanziari autorizzati, che saranno individuati tramite un avviso pubblico di manifestazione di interesse.

I criteri di ammissibilità per le imprese

Sono ammissibili i minibond emessi dalle Mpmi con sede in Toscana di importo compreso tra 250mila e 5 milioni di euro, da collocarsi anche in più tranche da 250mila euro ciascuna; con piano di ammortamento; di durata massima di 8 anni, oltre a eventuali 12 mesi di preammortamento; effettivamente emessi e sottoscritti da almeno 2 investitori; sottoscritti per almeno il 60% del valore nominale dell’emissione; sottoscritti da investitori professionali e/o istituzionali; collocati su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione o su piattaforme di crowdfunding autorizzate; garantiti da soggetti garanti individuati dalla Regione Toscana e riassicurati alla sezione speciale Toscana del Fondo di garanzia per le Pmi.

Le spese ammissibili al contributo sono le spese di consulenza specialistica finalizzata all’emissione (come per l’elaborazione del business plan, del contratto di
finanziamento, per la certificazione del bilancio e la due diligence); consulenza di advisor; commissioni dell’arranger/sponsor/piattaforme; consulenza da parte dell’arranger; spese per l’ottenimento del rating; spese notarili strettamente connesse con l’emissione dei titoli per adeguamento statuto e registrazione contratti; eventuali spese legali per la redazione e/o verifica dei documenti; altre spese per consulenza relativa all’emissione. Ammesse anche le commissioni di garanzia pagate.

Sono ammissibili progetti di investimento legati a impianti, macchinari, attrezzature e altri beni, fabbricati strumentali – in tal caso, sono ammissibili sono solo i beni immobili per i quali vengono realizzati interventi di manutenzione straordinaria relativa a ampliamenti, ammodernamenti e altri miglioramenti nei limiti del 30% dell’importo dell’intero progetto; diritti di brevetto e licenze, know-how o altre forme di proprietà intellettuale. L’importo del progetto di investimento dovrà essere non inferiore all’importo ottenuto attraverso la sottoscrizione delle obbligazioni/titoli di debito. Il progetto dovrà concludersi entro 15 mesi dalla concessione dell’aiuto, oltre tre mesi di proroga per cause non imputabili al beneficiario.

“Aiutiamo le Pmi con gli strumenti alternativi”

“Con questa azione confermiamo e rilanciamo il nostro impegno verso le Pmi toscane”, hanno dichiarato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessore regionale all’Economia e al Turismo, Leonardo Marras. “Vogliamo accompagnare le imprese – hanno aggiunto – in percorsi di crescita e innovazione, fornendo strumenti moderni e alternativi al credito bancario tradizionale. È un passo avanti verso un’economia regionale più solida e competitiva”.

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Saldo e stralcio

 

La misura ha una dotazione iniziale minima (71mila euro), che sarà integrata con successive delibere di giunta in funzione dell’andamento delle domande, fino a una dotazione complessiva pari a 5 milioni di euro delle risorse che si renderanno disponibili sul bilancio regionale a seguito dell’approvazione del rendiconto 2024, per il tramite della legge di assestamento al bilancio 2025. Nell’attivazione dell’intervento è già prevista una riserva di risorse (1,5 milioni) da destinare alle imprese localizzate in aree interne ricomprese nei territori della cosiddetta ‘Toscana diffusa’.





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