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“Tagliare i tassi di almeno tre punti”


Donald Trump, ha compiuto un gesto politico e simbolico senza precedenti, recandosi personalmente nella sede della Federal Reserve a Washington per chiedere un drastico abbassamento dei tassi di interesse. “Servono tagli di almeno tre punti percentuali”, ha dichiarato con decisione, rompendo il tradizionale riserbo dell’esecutivo nei confronti dell’autonomia della banca centrale. La visita, anticipata da settimane di accuse e pressioni pubbliche nei confronti del governatore Jerome Powell, rappresenta un salto di livello nella battaglia interna sull’orientamento monetario del Paese.

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Trump alla Federal Reserve: “Tagliare i tassi di almeno tre punti”. Pressione sulla Fed e trattative con l’Ue sui dazi

Durante l’incontro, Trump ha sostenuto che una riduzione significativa del costo del denaro permetterebbe all’economia americana di accelerare ancora e garantire un risparmio diretto per lo Stato e per i cittadini. “Tagliare i tassi di almeno tre punti – ha affermato – significherebbe liberare oltre mille miliardi di dollari all’anno. Possiamo usare quei soldi per infrastrutture, sicurezza, difesa, e per ridurre le tasse alle famiglie”. Il presidente ha anche rilanciato l’idea di una Fed più reattiva alle esigenze del governo e meno legata a quello che ha definito “un modello ideologico da tecnocrati europei”.



La risposta di Powell e il silenzio dell’istituzione

Da parte della Federal Reserve, al momento, non sono giunte repliche ufficiali. La visita del presidente è stata definita da alcune fonti interne come “inusuale ma gestita con rispetto istituzionale”. Il governatore Powell non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche dopo l’incontro, ma i suoi collaboratori hanno fatto trapelare che ogni decisione continuerà a basarsi sull’analisi dei dati macroeconomici e sull’obiettivo della stabilità dei prezzi. La tensione tra Casa Bianca e Fed si è comunque accentuata, con i mercati che reagiscono in modo cauto ma attento.

Verso un accordo con l’Unione Europea sui dazi

Nella stessa giornata, Trump ha anche parlato delle trattative commerciali in corso con l’Unione Europea. Al termine di un colloquio telefonico con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il presidente ha dichiarato: “Vedremo di farcela. I nostri partner europei sanno che l’America vuole condizioni giuste, e questa volta le otterremo”. Le parole fanno seguito a mesi di negoziati su nuove tariffe doganali che rischiano di colpire duramente settori strategici come l’automotive e l’agroalimentare. La delegazione americana sta cercando un compromesso che consenta un accesso più equo dei prodotti statunitensi al mercato europeo.



La reazione dell’Ue: “Intesa a portata di mano”

Dal lato europeo, la risposta è stata moderatamente ottimista. In una nota diffusa a Bruxelles, la Commissione ha fatto sapere che “l’intesa è a portata di mano, ma serve un impegno concreto su entrambi i fronti per evitare tensioni ulteriori e garantire stabilità ai mercati”. La questione dei dazi è una delle più spinose nell’attuale scenario economico globale, con l’America che punta a riequilibrare il proprio saldo commerciale e l’Europa che tenta di difendere le proprie eccellenze industriali. Le trattative proseguiranno nei prossimi giorni con incontri tecnici e, secondo indiscrezioni, un possibile vertice diretto entro agosto.

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