Da gennaio 2025 l’Italia si prepara a una svolta epocale in materia di tassazione di fringe benefit per l’utilizzo di auto aziendali. Grazie a un sistema di calcolo più moderno, il regime fiscale punta a premiare l’adozione di soluzioni ecologiche e penalizzare i veicoli tradizionali.
Alcune imprese vedranno un alleggerimento delle imposte, specialmente se integreranno sempre più veicoli elettrici nelle loro flotte. Questa linea d’azione nasce da un’esigenza condivisa: intervenire sui costi sostenuti da dipendenti e datori di lavoro, favorendo un approccio più responsabile all’uso dell’auto aziendali.
A sorpresa, anche vetture di fascia media potranno beneficiare di un carico fiscale ridotto, il che renderà più conveniente la sostituzione o l’aggiornamento del parco macchine aziendale.
Auto aziendali: nuove regole e riduzione delle emissioni
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito che gli scaglioni di calcolo privilegeranno soprattutto la mobilità sostenibile, incentivando i modelli a lettere d’oro: minor peso fiscale e maggiore efficienza energetica.
Nel dettaglio, i costi di utilizzo delle auto aziendali subiranno un’imposizione progressiva, legata non solo alle emissioni CO2, ma anche alla tipologia di alimentazione. Di conseguenza, si andrà dal 10% per le elettriche a basse emissioni al 20% per le auto ibride, fino ad arrivare al 50% per i motori a benzina o diesel.
In termini pratici, un’Audi Q5 diesel passerà da un fringe benefit tassabile di 8.500 a circa 7.100 euro, mentre una Volkswagen Tiguan con parametri più contenuti salirà da 2.700 a oltre 4.500 euro.
Benefici economici e vantaggi competitivi
Oltre alla semplice riduzione di costi per alcune categorie di auto aziendali, questa riforma mira a garantire concreti vantaggi fiscali e un miglior posizionamento sul mercato alle imprese. Dotarsi di una flotta di auto aziendali più green significa proiettare un’immagine aziendale attenta ai temi ambientali e capace di anticipare le tendenze di mercato.
Le vetture elettriche e quelle ibride offrono minori spese di manutenzione, consumi di energia più vantaggiosi e, nel lungo termine, una maggiore facilità di accesso a centri urbani sensibili all’inquinamento. Per molte aziende, si prospetta così un duplice beneficio: risparmio concreto da un lato e opportunità di comunicare un impegno tangibile verso la responsabilità sociale dall’altro.
Verso un futuro più verde
L’intero impianto normativo, supportato dal nuovo quadro legislativo, ambisce a favorire l’adozione di soluzioni autosufficienti e tecnologicamente avanzate, riducendo l’impatto ambientale e lo spreco di risorse.
L’incremento di stazioni di ricarica, combinate con agevolazioni mirate, consolida la diffusione di auto aziendali alternative e riduce drasticamente la dipendenza dai combustibili fossili. In prospettiva, i fondi pubblici e privati convergeranno su progetti volti ad aumentare la capillarità dell’infrastruttura, con l’obiettivo di rendere la scelta di un veicolo con meno emissioni un’opzione davvero competitiva.
Grazie a questi segnali incoraggianti, restano alte le aspettative che il mondo delle aziende continui a guidare i cambiamenti delle auto aziendali, contribuendo a un percorso di innovazione e responsabilità ambientale senza precedenti.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link