Per tutelare la grande tradizione della pizza napoletana è nato un nuovo progetto innovativo, che è stato svelato per la prima volta durante l’Expo di Osaka
Osaka, 26 luglio 2025 – La tutela della tradizione enogastronomica campana si arricchisce di una nuova frontiera tecnologica grazie all’innovativo progetto presentato al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka, nell’ambito della settimana dedicata alla Campania. Al centro del dibattito il tema “Pizza napoletana e blockchain: tradizione e futuro campano“, un panel che ha illustrato come la tracciabilità digitale, attraverso la tecnologia blockchain, possa diventare uno strumento fondamentale per proteggere e valorizzare i prodotti tipici campani, rafforzando il legame di fiducia tra produttori e consumatori e aumentando il valore delle filiere certificate.
La pizza napoletana 100% campana certificata dalla blockchain
Durante l’incontro, il commissario generale per l’Italia a Expo 2025, l’ambasciatore Mario Vattani, ha espresso il suo apprezzamento per l’innovazione portata dalla Campania nel contesto dell’esposizione universale, sottolineando come il progetto rappresenti un connubio virtuoso tra cultura, territorio e tecnologia. L’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, ha sottolineato che la pizza, simbolo indiscusso di Napoli, è stata valorizzata anche attraverso la tutela delle filiere produttive che ne garantiscono la qualità: pomodoro, olio e mozzarella.
Attraverso un progetto pilota, in collaborazione con la startup Authentico fondata da Giuseppe (Pino) Coletti, sono state individuate 100 pizzerie nel mondo che proporranno nei loro menù almeno alcune delle dieci pizze tradizionali con ingredienti di origine controllata campana. La blockchain, ha spiegato Coletti, consente di tracciare l’intera filiera degli ingredienti, dalla materia prima fino alla tavola, garantendo l’autenticità del prodotto e contrastando fenomeni di Italian sounding e contraffazione.
Questo sistema digitale permette ad ogni attore della filiera di inserire dati e documenti, offrendo ai consumatori la certezza di gustare la vera pizza napoletana con ingredienti certificati Made in Campania. Nel progetto sono stati selezionati 25 ingredienti chiave, rappresentativi dell’eccellenza agroalimentare regionale, che saranno tracciati dalla coltivazione alla preparazione finale.
Innovazione digitale per la tutela delle eccellenze campane
L’iniziativa non si limita alla pizza: un ulteriore esempio di applicazione della blockchain nella valorizzazione dei prodotti campani è il progetto di tracciabilità della Cipolla Ramata di Montoro, prima cipolla al mondo a ottenere la certificazione blockchain. L’azienda GB Agricola, insieme alla startup Authentico, ha sviluppato un sistema per proteggere questo prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) dalle imitazioni e contraffazioni, offrendo massima trasparenza e garanzia al consumatore finale tramite un QR code che consente di rintracciare il prodotto dalla lavorazione sino al campo di coltivazione.
La Cipolla Ramata di Montoro è un alimento nutraceutico con numerose proprietà benefiche, ma rischia di scomparire a causa della concorrenza sleale di prodotti importati a basso costo e della contraffazione. Grazie alla tecnologia blockchain, la filiera viene certificata in modo sicuro e accessibile, con un sistema che si è dimostrato semplice, flessibile ed economico anche per le piccole aziende agricole, come ha spiegato Giuseppe Coletti.
L’Expo 2025 di Osaka, un evento internazionale che si svolge dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 con il tema “Delineare la società del futuro per le nostre vite”, rappresenta dunque una vetrina ideale per presentare queste innovazioni, che coniugano la salvaguardia delle tradizioni con la modernità tecnologica. La Campania, con i suoi prodotti di eccellenza, conferma così il proprio ruolo di protagonista nel panorama mondiale dell’innovazione agroalimentare e culturale.
L’evento ha visto inoltre la partecipazione di rappresentanti delle filiere campane come il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop, la Cia-Agricoltori Italiani e l’Associazione dei pizzaiuoli napoletani, che hanno condiviso le loro esperienze e sostenuto l’importanza della certificazione digitale per la valorizzazione del Made in Campania.
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