La corsa alle elezioni regionali in Puglia si complica per il Pd. Emiliano vuole un poltrona nel Consiglio per puntare alla direzione nazionale e dice “no” alla nomina a commissario dell’Ilva. Decaro rifiuta il “tutoraggio”. Il vero protagonista delle elezioni sarà l’Ilva
A pochi mesi dalle elezioni regionali il centro sinistra si trova a fare i conti con la “grana” Emiliano. Come anticipato nei giorni scorsi, il Governatore non avrebbe alcuna intenzione di accettare la nomina a commissario dell’Ilva proposta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Al tempo stesso, il candidato scelto dal Partito Democratico si oppone al “tutoraggio”. Il decreto di indizione delle elezioni è fermo in attesa della decisione del Parlamento sulla riduzione del numero di consiglieri da 50 a 40. Intanto, il centrodestra rimane alla finestra.
PUGLIA: EMILIANO VUOLE LA POLTRONA IN CONSIGLIO, DECARO DICE NO
A meno di ripensamenti dell’ultimo minuto, Michele Emiliano rifiuterà la poltrona di commissario dell’Ilva. Il governatore vorrebbe, invece, candidarsi come consigliere regionale insieme a Nichi Vendola. La speranza è quella di ottenere un successo alle urne per dare la scalata al vertice del partito nazionale. Un “tutoraggio” non richiesto che il candidato governatore del Pd, Antonio Decaro, vorrebbe evitare a tutti i costi. Il centrodestra, invece, sembra ormai aver raggiunto un’intesa sul nome di Mauro D’Attis (FI) come candidato per sfilare la Regione Puglia dalle mani del centrosinistra. Tuttavia, la convivenza tra i due non sarebbe a tempo indeterminato. Infatti, Michele Emiliano potrebbe arrivare in Parlamento già nel 2027. Questo Decaro lo sa, come sa che senza di lui la partita in Puglia si riaprirebbe.
BOCCIA: DA VENDOLA A EMILIANO, LE RIVOLUZIONI PUGLIESI ESEMPIO PER IL PAESE
Ieri Francesco Boccia è intervenuto alla assemblea del Pd in Puglia. “Oggi, da questa Assemblea, lanciamo una sfida che parte dall’unita’ del centrosinistra. Noi rivendichiamo con orgoglio le grandi storie da cui veniamo in Puglia: la rivoluzione gentile di Nichi Vendola e quella dirompente di Michele Emiliano. Due stagioni diverse, un unico orizzonte: cambiare il Mezzogiorno mettendo al centro le persone, i diritti, la dignita – ha detto il presidente dei senatori dem -. Oggi siamo pronti a scrivere una nuova storia”.
IL TEMA CALDO DELLE ELEZIONI: L’ILVA
Proprio in questi giorni si sta definendo il futuro del primo polo siderurgico italiano, che oggi produce meno della metà del suo potenziale. Dopo mesi di trattative con il gruppo Baku Steel sembra che la pista azeri sia ormai tramontata. Il governo, da parte sua, sta lavorando per definire con Regioni ed enti locali un accordo che punta alla completa decarbonizzazione con l’attivazione in tre fasi di tre forni elettrici. È pronta una nuova gara, ma il futuro del sito industriale è ancora tutto da scrivere. Se Michele Emiliano riuscirà ad uscire dal tavolo con il Mimit e gli altri enti locali con un accordo che coniuga continuazione dell’attività industriale e tutela della salute umana nel territorio, potrebbe lasciare al prossimo candidato del PD un’eredità politica tale da assicurargli un vantaggio determinante rispetto al suo avversario.
QUANDO SI VOTA IN PUGLIA?
Non c’è ancora una data ufficiale per l’apertura delle urne. Secondo quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, la data più accreditata è il 23 novembre, l’ultimo giorno utile per fissare le elezioni in base alla legge regionale pugliese. Prima che Emiliano possa pubblicare il decreto sulle elezioni, però, il Parlamento dovrà pronunciarsi sul disegno di legge costituzionale sulla riduzione del numero dei consiglieri regionali nelle Regioni a statuto ordinario. Infatti, il decreto di indizione delle consultazioni elettorali deve contenere anche la ripartizione dei consiglieri. L’atto deve essere pubblicato entro 45 giorni dalla data prescelta. C’è tempo fino al 9 ottobre, ma i tasselli mancanti del puzzle sono ancora molti.
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