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al via i rimborsi IRPEF


Pronti a partire i primi rimborsi del modello 730: la busta paga di luglio e la pensione di agosto conteranno i primi conguagli IRPEF

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Da luglio comunica la stagione dei rimborsi IRPEF. Il rimborso del 730 influenza buste paga e pensioni fino al mese di dicembre.

Chi ha presentato la dichiarazione dei redditi per tempo e ha diritto al conguaglio con il rimborso lo riceverà con la busta paga di luglio. I pensionati lo otterranno con l’assegno di agosto in pagamento venerdì prossimo.

Le ultime due riunioni ravvicinate del Consiglio dei Ministri hanno portato novità sia per il mondo del Fisco che per quanto riguarda il Lavoro: dal nuovo Testo Unico sull’imposta di registro e altri tributi alla legge per tutelare lavoratori e lavoratrici affette da malattie invalidanti.

Novità in arrivo anche per i beneficiari dell’ADI, l’assegno di inclusione: riceveranno il bonus ponte da massimo 500 euro con il primo pagamento utile dopo il rinnovo della prestazione.

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Modello 730: al via i rimborsi IRPEF

Il rimborso IRPEF che si determina a seguito della presentazione del modello 730 arriva generalmente con la retribuzione del mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione. Si parte quindi dalla retribuzione di luglio con i primi conguagli che proseguiranno poi fino al mese di dicembre.

Per i pensionati, invece, le operazioni di conguaglio sono effettuate dal secondo mese successivo all’invio, il che significa che i primi assegni maggiorati arriveranno con la pensione di agosto, in pagamento il primo giorno del mese. Tutti gli importi in pagamento sono dettagliati nel cedolino della pensione disponibile sul sito INPS.

Non solo rimborsi. Ad essere gestiti direttamente in busta paga o sulla pensione sono anche i conguagli a debito.

Le tempistiche sono le stesse: l’importo del credito emerso dal prospetto di liquidazione viene erogato dal datore di lavoro con la prima retribuzione utile, e dall’ente pensionistico entro il secondo mese successivo.

In caso di debito, pertanto, i sostituti d’imposta addebitano in automatico sulle retribuzioni e sugli assegni pensionistici le imposte dovute dai contribuenti.

Il modello 730/2025 precompilato, ricordiamo, può essere tramesso direttamente dal portale dell’Agenzia delle Entrate fino alla scadenza del 30 settembre.

Dopo aver effettuato l’accesso al portale della precompilata tramite l’Identità digitale SPID, la Carta d’Identità Elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi, si possono controllare e stampare le ricevute dell’invio della dichiarazione 730 e dei versamenti F24 effettuati.

I documenti sono accessibili dalla sezione “dichiarazione inviata” presente nella barra del menu principale di navigazione.

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Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi 2025, ricordiamo che giovedì 31 luglio è una delle date cardine sul fronte del versamento delle imposte dovute.

Il termine interessa in particolare dipendenti, pensionati e partite IVA escluse dalla proroga.

Il 30 giugno è scaduto il termine ordinario per pagare saldo e primo acconto, dall’IRPEF alla cedolare secca, appuntamento che per le partite IVA soggette all’applicazione degli ISA è stato rinviato al 21 luglio.

Per chi era tenuto a pagare entro giugno, la fine di luglio coincide con gli ulteriori 30 giorni di tempo disponibili per i versamenti, senza l’applicazione di sanzioni. Al valore delle imposte da pagare si aggiungerà la maggiorazione dello 0,40 per cento.

Dall’imposta di registro all’agricoltura: le novità in Consiglio dei Ministri

L’ultima settimana ha visto anche una doppia riunione del Consiglio dei Ministri dalle quali sono emerse una serie di importanti novità.

Il CdM del 22 luglio ha visto l’approvazione delle disposizioni in materia di giustizia, carceri, dipendenze, terzo settore e sport ma anche quella del nuovo Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di imposta di registro e altri tributi indiretti.

Due mesi dopo il primo via libera, dunque, è arrivata l’approvazione definitiva del quinto Testo Unico: 205 articoli per riordinare la normativa di riferimento, dall’imposta di registro a quella di bollo.

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Focus della riunione dello scorso giovedì è stato invece il cosiddetto DDL Coltiva Italia, un insieme di norme in materia di agricoltura, dal sostegno agli investimenti strutturali e lo sviluppo delle filiere produttive nel settore alle agevolazioni per i giovani imprenditori.

Il disegno di legge prevede una serie di interventi tra cui:

  • rafforzare il sistema agricolo, sostenendo gli investimenti strutturali e lo sviluppo delle filiere produttive con interventi volti al miglioramento dell’integrazione tra industrie agroalimentari e imprese agricole nella filiera del frumento;
  • incrementare la produzione di carne bovina da allevamenti situati sul territorio nazionale;
  • valorizzare i contratti di filiera nel comparto zootecnico;
  • incentivare l’imprenditoria giovanile e femminile nel settore agricolo;
  • sostenere le imprese del settore agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, con interventi volti a fronteggiare le crisi economiche dovute a fitopatie ed epizoozie e contenere i danni indiretti derivanti dalla diffusione della peste suina africana (PSA);
  • agevolare l’accesso delle giovani generazioni ai terreni agricoli di proprietà dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA);
  • dettare princìpi e criteri generali per il recupero di terreni abbandonati e silenti, al fine di incrementare la produzione agricola nazionale, rafforzare le filiere agroalimentari locali e preservare le aree interne da fenomeni di spopolamento;
  • sostenere la ricerca e l’innovazione nel settore agricolo, sviluppare l’innovazione tecnologica in agricoltura, integrare la digitalizzazione del sistema agroalimentare e sviluppare sistemi di intelligenza artificiale a supporto delle aziende agricole sperimentali;
  • semplificare gli adempimenti a carico degli operatori di settore (tra cui quello viticolo e ovaiolo), e valorizzare la produzione dell’olio vergine d’oliva;
  • semplificare i procedimenti amministrativi di competenza del Ministero.

Per l’attuazione delle novità è stato previsto uno stanziamento di risorse da oltre un miliardo di euro.

Restando in tema, dall’Agenzia delle Entrate è arrivato anche il modulo di comunicazione per richiedere il bonus dedicato alla formazione dei giovani imprenditori agricoli.

Si tratta del credito d’imposta fino a 2.500 euro in favore dei giovani agricoltori che intraprendono un’attività d’impresa e sostengono spese per la partecipazione a corsi di formazione attinenti alla gestione dell’azienda agricola.

Il modello si può trasmettere a partire dal 25 agosto. I giovani imprenditori agricoli hanno tempo fino alla scadenza fissata per il 24 settembre 2025.

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Stop al tetto di 6 mesi per l’indennità in caso di licenziamento illegittimo nelle PMI

Questa settimana è tornato alla ribalta il tema dei licenziamenti illegittimi nelle PMI, oggetto del secondo quesito del referendum abrogativo di giugno, bloccato per il mancato raggiungimento del quorum.

Ebbene, la Corte Costituzionale nella sentenza n. 118/2025 ha dichiarato incostituzionale il tetto massimo di 6 mensilità per l’indennità di risarcimento che spetta al lavoratore di una PMI in caso di licenziamento illegittimo.

In pratica, secondo la Consulta, il limite compromette la personalizzazione del risarcimento in quanto il giudice non ha modo di calibrare l’importo dell’indennità in base ai diversi criteri (vizio del licenziamento, anzianità ecc.).

Si perde quindi la congruità e l’adeguatezza dell’indennizzo che essendo ridotto può non risultare commisurato al danno effettivamente subito dal dipendente, così come si perde anche l’effetto deterrente dell’indennità nei confronti dei datori di lavoro, soprattutto nelle PMI con elevata capacità economica.

Per le imprese fino a 15 dipendenti, considerando sempre la regola del dimezzamento delle mensilità, dal precedente range di 3-6 mensilità, si passerà quindi ad un risarcimento dalle 3 alle 18 mensilità. Starà al giudice decidere l’entità dell’indennizzo.

Assegno di inclusione: bonus ponte in pagamento da agosto

Buone notizie intanto per i beneficiari dell’assegno di inclusione che hanno terminato i primi 18 mesi di fruizione del sostegno economico.

L’emendamento al DDL di conversione del decreto ex-Ilva (n. 92/2025) che prevede l’attesa misura “ponte” per evitare la sospensione di un mese nell’erogazione del sussidio è stato approvato dalla Commissione Industria del Senato.

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Si fa più vicino, quindi, il contributo extra dell’assegno di inclusione: il bonus da 500 euro dovrebbe essere pagato con la prima mensilità dopo il rinnovo.

Chi ha terminato i 18 mesi di fruizione e presenta la domanda nel mese di luglio, dovrebbe ricevere il contributo extra ad agosto, assieme alla prima delle 12 mensilità del rinnovo.

La domanda di rinnovo deve essere presentata all’INPS. Le famiglie devono trasmettere lo stesso modello già utilizzato per la prima richiesta.



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