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con la Ue l’accordo più grande di tutti, oggi pomeriggio l’incontro


IL PUNTO: Bilaterale Trump von der Leyen in Scozia, al via nel pomeriggio di oggi. Dazi e guerre i due temi principali

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L’incontro ha preso forma in poche ore, ampliando i temi sul tavolo e incassando via via maggiore importanza per le relazioni tra le due sponde dell’atlantico. Nel lussuoso golf club di Turnberry Donald Trump e Ursula von der Leyen non parleranno solo di tariffe e commercio. Faranno il punto su alcuni dei dossier internazionali più delicati. Temi sui quali, da Gaza all’Ucraina, l’Europa e l’America spesso e volentieri non la vedono alla stessa maniera. Ma è sui dazi che il bilaterale in Scozia, il primo da quando Trump è alla Casa Bianca, è chiamato a registrare un passo definitivo per l’intesa. Le premesse accontentano i più ottimisti. L’esito finale resta un rebus ancora irrisolto. La presidente della commissione è partita alla volta della Scozia nella serata di ieri. Poco o nulla filtra dalla sua missione. L’incontro ufficiale con Trump, stando agli ultimi aggiornamenti, è previsto dopo pranzo ma nulla vieta che i due si vedano nelle ore precedenti. La scarsità di notizie alimenta rumors dai contorni cinematografici, come quelli secondo cui il bilaterale sarà preceduto da un partita a golf sui terreni che affacciano sull’estuario del fiume Clyde. 

Di certo, von der Leyen sarà raggiunta dal commissario UE al commercio Maros Sefcovic, che ha costruito la difficile rete negoziale negli ultimi mesi. La stretta di mano tra i due leader è attesa, la firma finale e formale all’intesa sui dazi potrebbe essere rinviata ad un momento successivo. Ma, a quel punto, non ci sarà più bisogno che a porla siano Trump e von der Leyen. La numero 1 dell’esecutivo UE non è avvezza a mosse imprudenti. Una rottura in salsa scozzese avrebbe conseguenze imprevedibili. Non a caso, il solo fatto che sia volata in Scozia presuppone che uno schema d’ intesa sui dazi già c’è. E, sostanzialmente, è ritenuto accettabile da tutte le cancellerie europee. Il numero attorno al quale ruota l’accordo è il 15% ma è una percentuale che può essere declinata in modi diversi. 

Il settore auto auspica il 15%

Per il settore dell’automotive, ad esempio, rappresenta una buona notizia rispetto al 27,5% inaugurato dagli Usa con il liberation day. Per alcuni prodotti agroalimentari il numero 15, inoltre, non porterebbe a eccessivi stravolgimenti essendo di fatto già in vigore. Ma i punti interrogativi restano diversi. I farmaci godranno di esenzioni? L’accordo prevede un ‘ingente somma di investimenti europei negli Usa’, sulla scia dell’intesa tra Washington e Tokyo? E, soprattutto, il vertice di Turnberry segnerà un cambio di passo nei finora freddini rapporti tra l’Ue e l’America di Donald Trump? 

Il presidente americano ha già fatto intendere che non parlerà solo di dazi. “All’Europa dico due cose. Fermate i mulini a vento. State rovinando i vostri paesi”. E “sull’immigrazione, è meglio che vi diate una regolata”, ha sottolineato Trump. 

La strategia europea sulle guerre a Gaza e in Ucraina

Dal canto suo, von der Leyen rimarcherà i binari della sua strategia: il sostegno all’Ucraina e a una pace giusta e duratura, la necessità di perseguire la soluzione dei due stati in medio oriente, l’opportunità di regolare secondo il principio del libero scambio i rapporti tra i due principali partner dell’occidente. E poi c’è il fattore difesa: difficilmente von der Leyen mancherà di ricordare a Trump il sì dei membri europei della nato al 5% da rispettare da qui al 2035. 

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Il faccia a faccia tra von der leyen e Trump avrà luogo in un luogo ameno ma assediato da misure di sicurezza. L’arrivo di The Donald ha scatenato le proteste dei scozzesi. Il quotidiano progressista the National ha accolto Trump definendolo “il pregiudicato statunitense”. Diverse centinaia di manifestanti si sono radunate nelle principali città sotto le bandiere del collettivo ‘stop Trump coalition’. “La scozia odia Trump”, era scritto su alcuni striscioni. Lui, protetto da misure di polizia del valore di 1,4 milioni di sterline, si e’ limitato a giocare a golf con il figlio e con l’ambasciatore degli usa a londra, warren stephens. La possibile intesa sui dazi frenera’ incertezza e timori ma, difficilmente, cambiera’ l’idea che, tanti europei, hanno del tycoon



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