Prestiti alle piccole imprese in caduta libera, anche se la provincia di Verona, a livello regionale, è tra quelle che risente meno dell’impasse rispetto alle altre 6 province: -6,5% in un anno, -21,4% in 5 anni e -44,5% rispetto allo stesso periodo del 2013. I numeri sono dell’Ufficio Studi di Confartigianato regionale, su dati della Banca d’Italia, che sul totale veneto indica un -7,2% in un anno (-6,7% la media nazionale), un -27,3% in 5 anni e prestiti dimezzati in 12 anni. “Le micro e piccole imprese venete e veronesi stringono la cinghia – commenta Devis Zenari, Presidente di Confartigianato Imprese Verona – e chiedono meno credito alle banche, in parte a causa dei tassi ancora proibitivi – Tae 8,35% contro un Tae 5,33% per le medio grandi – e del clima di incertezza che frena gli investimenti. Dall’altra parte le banche hanno in parte chiuso i rubinetti, perché il costo dell’istruttoria non è remunerativo e per l’opacità della lettura dei bilanci delle imprese più piccole; l’attenzione alla valutazione del merito di credito deve essere sempre più attenta e spesso i bilanci dei piccoli sono poco leggibili”.
Ancora più forte la stretta sulle micro imprese artigiane (definite come “quasi imprese artigiane”, ossia: sns, sas, società semplici, imprese individuali con almeno 6 addetti che svolgono attività artigiane ai sensi della legge 443/85), che, a livello regionale, segnano un crollo del -9,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, che per il territorio veronese vale invece un -10%. Un trend negativo che, per le micro imprese artigiane scaligere, si inserisce in un quadro più ampio e preoccupante: rispetto al 2020 i prestiti sono diminuiti del 28,5% mentre in confronto al 2013 il crollo è addirittura del -60,7% (63,5% in Veneto).
“Sulla diminuzione della domanda pesa la grande incertezza del futuro che il contesto geopolitico ha innescato, mentre dal punto di vista della liquidità, molte imprese hanno fatto incetta di finanziamenti nel periodo covid ed ora stanno facendo fronte a quegli impegni di spesa”, chiarisce Vito Sanfilippo, Direttore del Consorzio Veneto Garanzie, confidi regionale sul quale si appoggia anche Confartigianato Verona per l’accesso al credito agevolato per le imprese.
“Il rischio – sottolinea il Presidente di Confartigianato Veneto, Roberto Boschetto – è un progressivo impoverimento del tessuto produttivo locale: senza credito e senza investimenti, le imprese più piccole faticano a innovare e a sostenere i costi di transizione richiesti dal mercato e dalle normative. Altro pericolo concreto è che la transizione green diventi un privilegio per chi ha già dimensioni strutturate e accesso facilitato al credito”.
“È necessario scongiurare che il divario tra grandi e piccole imprese si allarghi ulteriormente – aggiunge il veronese Devis Zenari –, ritenendo fondamentale che le amministrazioni pubbliche, ad ogni livello, regionale e provinciale, il sistema bancario e anche le istituzioni europee, studino e realizzino modalità di accesso al credito più attuale, semplice e più inclusive, capaci di accompagnare le piccole imprese nella doppia transizione digitale e green”.
“Il caro-tassi ha colpito duro – continua Boschetto – le imprese artigiane hanno rinunciato a chiedere credito perché le condizioni di finanziamento sono diventate proibitive, con tassi ancora elevati nonostante i segnali di rallentamento da parte della BCE, a questo si somma un clima di incertezza generale – tra instabilità geopolitica, transizioni tecnologiche e normative complesse – che scoraggia gli investimenti e alimenta la sfiducia”.
“Il risultato – conclude il Presidente di Confartigianato Verona – è che le imprese restano immobili e il territorio perde capacità competitiva. Eppure, proprio ora sarebbe il momento di investire. Il recente rapporto di Banca d’Italia ha certificato che nell’ultimo anno le condizioni di offerta dei prestiti sono diventate più favorevoli per le imprese ‘green’ o in transizione, mentre per quelle ‘brown’, ossia meno orientate alla sostenibilità, si è registrato un irrigidimento dei criteri di concessione. Tutto ciò ci deve far riflettere”.
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