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Etica e lavoro, stress e gioie nell’era dell’intelligenza artificiale


Angelo Raffaele Margiotta ed Elio Panza

Il tema del lavoro è stato sempre centrale, ma mai come in questa precisa fase storica ricopre un ruolo fondamentale, forse per la sua complessità: intelligenza artificiale, giustizia sociale, ampliamento della forbice fra ricchi e poveri. Proprio a questi e ad altri temi strategici in questo ambito è stata dedicata, tra il 29 e il 31 maggio scorsi, la 16esima edizione del Festival del Lavoro, dal titolo “Etica e sostenibilità del lavoro: competenze, dignità, inclusione nell’era dell’IA”.

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Nell’ambito della manifestazione, il Fondo Formazienda ha realizzato la seconda tappa del roadshow “Il rinoceronte governerà il mondo”, format divulgativo ispirato all’omonimo romanzo di Angelo Gatto.

L’idea del tour itinerante nelle principali città italiane è stata voluta da Sistema Impresa, confederazione datoriale che insieme a Confsal ha costituito il Fondo Formazienda.

L’obiettivo ricercato è quello di utilizzare il libro, i suoi personaggi e gli scenari che descrive per affrontare in termini accattivanti un tema di grande attualità: il ruolo dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro e nell’impresa del futuro.

Tra i protagonisti dell’evento, svoltosi lo scorso 30 maggio presso i Magazzini del Cotone, il presidente di Sistema Impresa Bellino Elio Panza, ideatore del format divulgativo, ha ribadito la necessità di governare l’innovazione tecnologica in chiave umana e inclusiva: «L’intelligenza artificiale non deve essere il nuovo volto dell’alienazione, ma uno strumento a servizio della dignità umana. Il vero progresso non si misura soltanto nell’automazione delle mansioni, ma nella capacità di ridisegnare un mondo del lavoro in cui le competenze possano esprimersi, i talenti trovare riconoscimento, e l’inclusione diventare una pratica concreta».

Parole a cui hanno fatto eco quelle di Rossella Spada, direttore del Fondo Formazienda, intervenuta come relatrice in un altro seminario: «I Fondi Interprofessionali sono solo uno dei soggetti che possono intervenire positivamente nella filiera del longlife learning. È urgente che fin dai primi anni della scolarizzazione di base il sistema educativo introduca per le nuove generazioni la possibilità di apprendere con senso critico la dimensione della vita digitale accelerata dall’intelligenza artificiale».

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Presente presso lo stand allestito da Formazienda nella tre giorni genovese, abbiamo intercettato Andrea Bignami, presidente del Fondo: «Queste manifestazioni dove, anno dopo anno, si registra una crescente partecipazione non più ristretta ai soli addetti ai lavori, dimostrano che quando si trattano i temi del lavoro, coniungandoli con il concetto di etica e di sviluppo tecnologico, si va a cogliere un interesse diffuso».

Durante il seminario, oltre allo stesso Bignami che ha introdotto i lavori, con la regia di Laura Reggiani, giornalista e direttore responsabile della rivista Forme che ne ha moderato gli interventi sollecitando i relatori con domande puntuali, è intervenuto, tra gli altri, William Nonnis, analista tecnico per la digitalizzazione e l’innovazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Pnrr.

Proprio rispondendo a una domanda della Reggiani, Nonnis – anche in relazione alla sua esperienza ultraventennale nel campo dell’innovazione tecnologica – ha voluto sottolineare un importante concetto: «Attenzione a non confondere i piani del nostro ragionamento. L’intelligenza artificiale è un algoritmo, veloce e superpotente, ma rimane una macchina. Non possiamo dunque attribuire a essa la categoria dell’etica perché non le appartiene. L’algoritmo è progettato per perseguire obiettivi e, al momento, le categorie morali e della responsabilità che sono proprie degli esseri umani, non gli possono essere attribuiti».

Il dibattito si è animato quando Angelo Gatto, in veste di sociologo del lavoro, ha osservato: «Nessuno nega i molti benefici che la sempre maggiore penetrazione dell’IA apporterà in molti campi della nostra vita e, in primis, nelle cure mediche e nell’istruzione. È però fondamentale che si compia il primo – e per questo forse più difficile – passo verso la costruzione di un rapporto equilibrato tra umanità e macchine senzienti: la conoscenza delle molte facce che questa travolgente onda tecnologica porta con sé».

La discussione è dunque scivolata in modo naturale sul ruolo che il Fondo Formazienda, Sistema Impresa e Confsal possono giocare in questa delicata partita.

Bignami ha sottolineato le molte opportunità che il Fondo offre alle aziende e ai lavoratori non solo nel sostenerli nell’introduzione consapevole dei processi guidati dall’IA all’interno dei cicli produttivi ma anche per finanziare gli inevitabili percorsi di re-skilling che i cambiamenti tecnologici imporranno loro.

Dal canto suo, Panza ha ricordato come Sistema Impresa, in stretta sinergia con Confsal, abbia saputo costruire un modello avanzato di rappresentanza datoriale fondato su strumenti bilaterali efficaci e concreti.

Formazienda, Ebiten, Ebitop e Fass sono i cardini di un sistema che consente alle imprese di accedere a formazione finanziata, servizi di welfare, salute e sicurezza, certificazione delle competenze e assistenza contrattuale, creando così le condizioni per una vera partecipazione al cambiamento in atto.

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È stata poi la volta di Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale di Confsal cui è stata affidata la chiusura dell’evento. Con la sua sagacia, che ha suscitato la divertita approvazione del pubblico in sala, Margiotta ha ripreso i molti temi emersi durante il seminario, ricordando infine a tutti come non si debba avere un timore aprioristico del cambiamento tecnologico che stiamo vivendo.

Molti aspetti del mondo del lavoro si trasformeranno ma la creatività, l’empatia, in sintesi l’essenza della nostra umanità, è ancora ben lontana dall’essere soppiantata dall’avanzata delle macchine.

Temi che sono stati al centro anche a Bologna dal 10 al 12 giugno, nell’ambito di Ambiente e Lavoro, all’interno della 35esima edizione del Salone della Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro, dove il Fondo Formazienda, in collaborazione con Sistema Impresa e Confsal, ha affrontato temi cruciali per il presente e il futuro del mercato del lavoro con l’obiettivo di sensibilizzare e informare i destinatari su cambiamenti normativi e le relative opportunità, stimolare l’adozione consapevole dell’intelligenza artificiale nella formazione, favorire l’allineamento tra fabbisogni formativi e nuovi modelli organizzativi e promuovere la valorizzazione delle competenze attraverso processi di certificazione.



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