Monte dei Paschi: la svolta contrattuale che premia l’impegno
Monte dei Paschi di Siena ha firmato un contratto integrativo aziendale (Cia) che rivoluziona il lavoro in banca e stabilisce un premio aziendale di 1.500 € per ciascuno dei circa 16.500 dipendenti. Il bonus, legato a parametri di solidità patrimoniale, liquidità e redditività del gruppo, sarà erogato nel primo semestre del 2026.
Questo accordo storico – dopo oltre dieci anni di trattative episodiche e frammentate – segna il recupero di una contrattazione di secondo livello strutturata e organica, salutata con soddisfazione da tutte le sigle sindacali: Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.
Le novità principali del contratto integrativo
- Sviluppo professionale: introduzione di nuovi livelli di inquadramento per la rete commerciale e apertura di un tavolo specifico in ottobre 2025 per definire percorsi di carriera anche nei ruoli di direzione.
- Mobilità: maggior trasparenza nei processi di trasferimento e aumento delle indennità di pendolarismo.
- Mutui per il personale: spread ridotto sui nuovi finanziamenti e possibilità di cambiare il tipo di tasso fino a quattro volte durante il periodo del mutuo.
- Permessi e congedi: nuove agevolazioni per paternità, inserimento figli in nido o scuola dell’infanzia e in caso di lutto per parenti di primo grado.
- Lavoro agile: estensione dello smart working anche alla rete commerciale, con 12 giornate all’anno usufruibili nelle filiali da gennaio 2026, privilegiate attività formative.
- Organici e nuove assunzioni: impegno ad aprire nuovi tavoli negoziali da settembre 2025 per discutere il fabbisogno di personale e la ripresa occupazionale interna.
Le voci dei protagonisti: sindacati pronti per il futuro
Guido Fasano (vicecoordinatore Fabi, gruppo Mps): “Abbiamo gestito con pazienza e responsabilità un percorso negoziale durato nove mesi. Le basi erano state poste con l’accordo dell’ottobre 2024… non era affatto un risultato scontato…”
Alessia Silvestri (First Cisl Mps): “Un’intesa frutto di ascolto, pazienza e determinazione… dopo anni difficili, iniziamo a dare risposte concrete alle legittime aspettative…”
Chiara Canton (Fisac Cgil): “La nostra più grande soddisfazione è vedere finalmente riconosciuto l’ottimo lavoro svolto… grande professionalità e spirito di appartenenza”
Carlo Magni (Uilca Mps): “Dopo oltre un decennio, restituiamo un contratto vero… oggi non celebriamo un traguardo, ma apriamo una stagione nuova…”
Il contesto: una banca che guarda al rilancio
L’accordo arriva in una fase critica di trasformazione per il gruppo Mps, che punta a rafforzare la propria posizione nel panorama bancario italiano. È in corso un’offerta pubblica di scambio su Mediobanca, mossa strategica che richiede una valorizzazione del capitale umano dell’istituto – parte fondamentale della sua credibilità industriale.
Nel 2024 era stato già siglato un protocollo programmatico sulla contrattazione di secondo livello: fu quello il segnale che inaugura il percorso negoziale attuale, con incrementi sul buono pasto e contributo alla previdenza complementare.
Perché è una vittoria significativa
- Uniformità e pari trattamento: il bonus di 1.500 € viene riconosciuto a tutti i dipendenti, senza differenze di ruolo o anzianità.
- Modernizzazione del contratto: regolamentazione del telelavoro anche nelle filiali, inquadramenti più trasparenti, formazione e welfare familiare.
- Partecipazione e ascolto: i sindacati esaltano il contrasto tra questa intesa strutturata e i precedenti tentativi episodici.
- Visione strategica: la banca dimostra capacità di gestione e valorizzazione del personale nel quadro di operazioni industriali importanti.
Cosa aspettarsi da qui in avanti
- Da settembre 2025 partiranno nuovi tavoli su organici e modelli organizzativi.
- Il lavoro agile in filiali verrà attivato da gennaio 2026, con un giorno al mese dedicato a finalità formative.
- Continuerà il confronto su temi come equità salariale, occupazione e partecipazione dei lavoratori al progetto aziendale.
In sintesi, Mps ha scritto una pagina nuova: premia il lavoro collettivo, riparte la contrattazione vera e crea un modello che potrebbe diventare punto di riferimento nella banca italiana. Un segnale tangibile di svolta, ben oltre il semplice bonus economico.
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