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Ogni famiglia paga 20mila euro di tasse senza saperlo


In Italia in oltre 9 casi su 10 i contribuenti pagano tasse nascoste, cioè avendone poca consapevolezza.

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Il peso fiscale si abbatte in modo silenzioso sul portafoglio attraverso prelievi alla fonte e imposte incorporate nei consumi.

Quante tasse si pagano in Italia

È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, che ha rilevato come nel 2025 il peso fiscale medio è di 20.231 euro su una famiglia tipo composta da due genitori lavoratori dipendenti con un figlio a carico.

Secondo lo studio il 96,8% delle imposte viene riscosso in modo praticamente automatico:

  • 12.504 euro tramite trattenute Irpef, contributi previdenziali e addizionali locali;
  • 7.087 euro attraverso imposte indirette e “nascoste” come l’Iva, le accise, il canone Rai o le imposte sui servizi;
  • e solo una quota marginale di 640 euro l’anno (3,2%) viene versata in maniera diretta e consapevole ad esempio per il bollo auto o la Tari.

Questo meccanismo ha due effetti principali: da un lato garantisce un’elevata efficienza nella raccolta, dall’altro riduce la percezione del peso fiscale da parte del contribuente che quasi non si rende conto del tributo che versa, perché il pagamento non avviene volontariamente ma è di fatto incorporato nei flussi economici quotidiani.

Da una parte ci sono i lavoratori dipendenti, per i quali il sostituto d’imposta fa da filtro nel rapporto con il Fisco. Dall’altro lato ci sono i lavoratori autonomi che sono chiamati a versare direttamente la quasi totalità delle imposte dovute, con un carico psicologico ben diverso: chi paga consapevolmente tende a percepire il carico fiscale come più gravoso ed è generalmente più insofferente.

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Questo contribuisce a spiegare almeno in parte la diversa propensione all’evasione fiscale: sebbene i lavoratori autonomi paghino comunque una quota di Irpef minore in termini assoluti, la necessità di effettuare pagamenti attivi accresce la percezione del prelievo. È però opportuno ricordare che l’Irpef incide solo per il 30% del gettito fiscale complessivo: ciò significa che il 70% delle entrate è soggetto a potenziale evasione anche da parte di contribuenti non autonomi, ad esempio nei consumi in nero o nei redditi da locazione non dichiarati.

Chi sono i contribuenti italiani

In Italia si contano 42,5 milioni di contribuenti Irpef, di cui:

  • 23,8 milioni lavoratori dipendenti:
  • 14,5 milioni pensionati;
  • 1,6 milioni autonomi;
  • 1,6 milioni con altre forme di reddito (rendite, affitti, dividendi).

A livello territoriale Roma è l’area con il maggior numero di contribuenti (2,9 milioni), seguita da Milano (2,5 milioni) e Torino (1,6 milioni).

Pressione fiscale tra le più alte in Europa

Nel confronto europeo, l’Italia si colloca al sesto posto per pressione fiscale in rapporto al Pil: 42,6% nel 2024, secondo i dati Eurostat. Solo Danimarca (45,4%), Francia (45,2%), Belgio (45,1%), Austria (44,8%) e Lussemburgo (43%) presentano un carico fiscale superiore. Tra i principali competitor, la Germania si ferma al 40,8%, mentre la Spagna è più indietro con un valore del 37,2%.

Il dato medio dell’Unione Europea si attesta al 40,4%, ben 2,2 punti percentuali sotto il livello italiano.

Ma si ricorda che il carico fiscale non può essere giudicato in astratto: va sempre parametrato alla qualità dei servizi offerti ai cittadini che, in Italia, sono spesso inferiori a quelli di altri Paesi sviluppati.





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