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Gal “Serre Calabresi”: l’agricoltura sociale come strumento d’inclusione e sviluppo. Al lavoro per la creazione di una rete a supporto delle persone disabili e fragili


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“Generare legami per rigenerare la terra”, questo il tema del primo incontro pubblico del progetto “FaSD – Fattorie Sociali per la Disabilità. La forza della fragilità per lo sviluppo dei territori locali”, promosso dal Gal “Serre Calabresi” in collaborazione con i Gal “Area Grecanica”, Gal “Batir” e Gal “Terre Locridee”, e finanziato dalla misura 19.3 del Psr Calabria 2014–2022.

Ad ospitare l’appuntamento, a Roccelletta di Borgia, il Centro Oikos per lo Sviluppo Umano Integrale dei Giovani, realtà coinvolta nell’attuazione del progetto.  La giornata, alla quale ha partecipato una platea molto qualificata, è stata importante per illustrare le finalità di “FaSD” e per avviare attività partecipative e formative.

Mediante il progetto si intende: promuovere l’inclusione sociale attraverso l’agricoltura e rafforzare i legami tra coesione, salute e sviluppo dei luoghi, mediante percorsi rivolti a persone con disabilità, disagio psichico o in condizione di vulnerabilità, che coinvolgano attivamente famiglie, operatori sociali, imprese agricole, enti pubblici e realtà del terzo settore. L’obiettivo è costruire una rete territoriale stabile e collaborativa capace di generare benefici sociali, ambientali ed economici.

La giornata è stata strutturata in tre sessioni: la prima durante la quale sono stati presentati la realtà del Centro Oikos e il lavoro portato avanti, in una visione di ecologia integrale, una seconda sessione dedicata agli ecosistemi naturali e ai principi della permacultura, la terza ha dato spazio ad un laboratorio per la co-progettazione di un orto-giardino Laudato Si’.

A dare l’avvio, il saluto di Marziale Battaglia, presidente del Gal “Serre Calabresi”, il quale ha spiegato come i Gruppi di Azione locale siano stati chiamati ad occuparsi da principio di sviluppo rurale e come il loro campo di intervento si sia via ampliato comprendendo il turismo sostenibile e l’agroalimentare di qualità. «Anche nel sociale i Gal – ha osservato – possono dare il loro contributo, per la capacità di intercettare i bisogni e le esigenze che provengono direttamente dal territorio e dalle comunità. Fare agricoltura sociale, va oltre la produzione di beni, è creare relazioni, servizi, è dignità. È creare welfare rurale in cooperazione con le forze attive del territorio. Sono convinto che la terra e le relazioni umane possano generare radici importanti per il futuro».

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«“FaSD” – ha introdotto Carolina Scicchitano, direttore del Gal “Serre Calabresi” ̶   è un progetto che rientra nella cooperazione interterritoriale regionale.  Ci sono azioni comuni e altre che ciascun Gal prevede sul proprio territorio. Le attività sono partite qualche anno fa, ma le azioni sono state avviate da maggio. Si realizza in una fase molto impegnativa di chiusura della vecchia Strategia di sviluppo locale e ciò è significativo di quanto fortemente teniamo ad esso. Si tratta di un progetto pilota che potrà proiettarsi nella nuova Strategia. Nel perseguimento dell’obiettivo dell’inclusione lavorativa di soggetti con fragilità, si sta procedendo, in questa fase, alla realizzazione di un’indagine territoriale e di incontri formativi e informativi per censire e mettere in rete le aziende agricole, operatori turistici, culturali, realtà del terzo settore e istituzioni impegnate non solo in agricoltura sociale, ma anche sui temi dell’inclusione sociale, della disabilità, della rigenerazione territoriale e del benessere comunitario».

Guido Mignolli, direttore del Gal “Terre Locridee”, si è soffermato sull’importanza e sulla forza del progetto che riconosce centralità al valore della persona. Progetto da portare avanti oltre i limiti temporali e le risorse, evidenziando come l’agricoltura rappresenti il settore migliore per fare inclusione.

Ilaria Bisantis, project manager e coordinatrice del Centro Oikos, che si sta occupando, tra le diverse attività, della fase di indagine e censimento di “FaSD”,  si è soffermata sul concetto di sviluppo integrale, quale «sfida necessaria, che riguarda la singola persona in tutte le sue dimensioni, spirituale e psicologica, biologica e corporea, relazionale e affettiva, materiale e professionale e che solo a partire dallo sviluppo integrale dell’uomo si possa promuovere anche un reale sviluppo delle comunità, delle organizzazioni piccole o grandi che siano, dell’umanità e del pianeta». Nel centro, i giovani non sono solo “destinatari” di servizi, ma anche protagonisti.

Ilaria Bisantis ha informato come «grazie a un processo di attivazione dal basso, promosso dalla comunità e con un ruolo fondamentale affidato ai giovani, il terreno di circa 2,5 ettari di pertinenza del centro, attualmente in disuso, sarà riqualificato e rigenerato sotto forma di orto-giardino Laudato Si’. Sarà un percorso collettivo, ispirato ai valori dell’ecologia integrale, nel quale il prendersi cura della terra si intreccerà con il prendersi cura delle relazioni e dello spirito e, conseguentemente, permetterà di generare valore ambientale, sociale ed economico per la comunità e il territorio». Ha proseguito «l’orto-giardino sarà un luogo dove seminare, nutrire e fare crescere semi, idee e legami. Verranno utilizzate tecniche sostenibili, rispettose dell’ambiente e capaci di rigenerare il suolo e la biodiversità».

In questo contesto si è inserito l’intervento dell’imprenditore agricolo de “La Rosamarina”, Mattia Nigro, che ha esposto, con la partecipazione attiva dei presenti, i principi della permacultura, in un ecosistema che lega uomo e natura. «La permacultura è un sistema di progettazione sostenibile che imita i modelli della natura per creare ambienti umani armoniosi, resilienti e produttivi, rispettando l’ambiente e le risorse». Ha osservato «ecosistema significa un insieme di esseri viventi (piante, animali, microrganismi) e dell’ambiente fisico (aria, acqua, suolo) che interagiscono tra loro in modo equilibrato», nel quale ciascuno ha un suo ruolo.

Principi e riflessioni che hanno fatto parte anche del laboratorio per la co-progettazione dell’orto- giardino, al quale hanno preso parte l’Arsac, artigiani del settore tessile, esperti dei settori agricolo, sociale, e famiglie.

 

Chiaravalle Centrale, 28/7/2025

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