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l’agricoltura sociale come strumento d’inclusione e sviluppo • TEN TV



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Generare legami per rigenerare la terra”, questo il tema del primo incontro pubblico del progetto “FaSD – Fattorie Sociali per la Disabilità. La forza della fragilità per lo sviluppo dei territori locali”, promosso dal Gal “Serre Calabresi” in collaborazione con i Gal “Area Grecanica”, Gal “Batir” e Gal “Terre Locridee”. Ad ospitare l’appuntamento, a Roccelletta di Borgia, il Centro Oikos per lo Sviluppo Umano Integrale dei Giovani, realtà coinvolta nell’attuazione del progetto.

La giornata, alla quale ha partecipato una platea molto qualificata, è stata importante per illustrare le finalità di FaSD e per avviare attività partecipative e formative. Mediante il progetto si intende promuovere l’inclusione sociale attraverso l’agricoltura e rafforzare i legami tra coesione, salute e sviluppo dei luoghi, mediante percorsi rivolti a persone con disabilità, disagio psichico o in condizione di vulnerabilità, che coinvolgano attivamente famiglie, operatori sociali, imprese agricole, enti pubblici e realtà del terzo settore. L’obiettivo è costruire una rete territoriale stabile e collaborativa capace di generare benefici sociali, ambientali ed economici.

La giornata è stata strutturata in tre sessioni: la prima durante la quale sono stati presentati la realtà del Centro Oikos e il lavoro portato avanti, in una visione di ecologia integrale, una seconda sessione dedicata agli ecosistemi naturali e ai principi della permacultura, la terza ha dato spazio ad un laboratorio per la co- progettazione di un orto-giardino Laudato Si’. A dare l’avvio, il saluto di Marziale Battaglia, presidente del Gal “Serre Calabresi”, il quale ha spiegato come i Gruppi di Azione locale siano stati chiamati ad occuparsi da principio di sviluppo rurale e come il loro campo di intervento si sia via ampliato comprendendo il turismo sostenibile e l’agroalimentare di qualità.

“Anche nel sociale i Gal – ha osservato – possono dare il loro contributo, per la capacità di intercettare i bisogni e le esigenze che provengono direttamente dal territorio e dalle comunità. Fare agricoltura sociale, va oltre la produzione di beni, è creare relazioni, servizi, è dignità. È creare welfare rurale in cooperazione con le forze attive del territorio. Sono convinto che la terra e le relazioni umane possano generare radici importanti per il futuro”.

“FaSD – ha spiegato Carolina Scicchitano, direttore del Gal “Serre Calabresi” – è un progetto che rientra nella cooperazione interterritoriale regionale. Ci sono azioni comuni e altre che ciascun Gal prevede sul proprio territorio. Le attività sono partite qualche anno fa, ma le azioni sono state avviate da maggio. Si realizza in una fase molto impegnativa di chiusura della vecchia Strategia di sviluppo locale e ciò è significativo di quanto fortemente teniamo ad esso. Si tratta di un progetto pilota che potrà proiettarsi nella nuova Strategia. Nel perseguimento dell’obiettivo dell’inclusione lavorativa di soggetti con fragilità, si sta procedendo, in questa fase, alla realizzazione di un’indagine territoriale e di incontri formativi e informativi per censire e mettere in rete le aziende agricole, operatori turistici, culturali, realtà del terzo settore e istituzioni impegnate non solo in agricoltura sociale, ma anche sui temi dell’inclusione sociale, della disabilità, della rigenerazione territoriale e del benessere comunitario”.

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