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Onu: costruire sistemi alimentari resilienti, sfida globale


Su scala mondiale, trasformare i sistemi alimentari costerà 400 miliardi di dollari l’anno: una cifra sostanziale quella prospettata dal Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), ma praticamente irrisoria a fronte dei 12 mila miliardi che la stessa agenzia dell’Onu con sede a Roma ha calcolato come costo dell’inazione.
“Il costo dell’inazione è molto più alto del costo dell’azione. Se vogliamo davvero far uscire le persone dalla fame e dalla povertà, abbiamo bisogno di investimenti, non solo di assistenza umanitaria. E quegli investimenti devono essere fortemente focalizzati su politiche rurali a favore dei poveri”. Il monito arrivato dal presidente dell’IFAD, Alvaro Lario, risale al precedente Food Systems Summit Stocktacking Moment +2, che si era tenuto a Roma nel luglio 2023, aperto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Una valutazione rimasta invariata che tornerà al centro del Vertice di Addis Abeba, il Food Systems Summit Stocktacking Moment + 4, co-presieduto da Etiopia e Italia, che si svolge da oggi fino al 29 luglio nella capitale etiope. Un evento che si svolge a quattro anni dal primo vertice Onu sui sistemi alimentari e che punta ad aprire percorsi di investimento a sostegno delle iniziative di settore, a cinque anni dal target degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
“Trasformare i nostri sistemi alimentari è essenziale per favorire il progresso in tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e garantire a tutti, ovunque, un accesso sufficiente a cibo nutriente, ora e in futuro. Questo è particolarmente cruciale mentre ci avviciniamo ai prossimi cinque anni per realizzare l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, ha ricordato la vicesegretaria generale delle Nazioni Unite, Amina Mohammed, intervenuta a una riunione tenuta al Palazzo di Vetro lo scorso febbraio.
Per questo motivo, nel 2021, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha convocato il Vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari. Questo vertice ha posto le basi per un nuovo approccio integrato ai sistemi alimentari, mettendo il cibo al centro degli sforzi per affrontare la povertà, la fame zero, le disuguaglianze, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Ha ridefinito la narrazione globale, creando un motore di trasformazione che riconosce i sistemi alimentari come una leva fondamentale per accelerare e rafforzare i progressi sugli SDGs”, ha sottolineato Mohammed.
La vicesegretaria generale delle Nazioni Unite aveva espresso gratitudine al governo etiope per aver offerto di ospitare l’incontro e all’Italia, nel suo ruolo di co-host, “per la sua legacy e la continua leadership e sostegno alla trasformazione dei sistemi alimentari”.
Il nuovo Stocktaking Moment (momento di bilancio) del vertice Onu sui sistemi alimentari costruirà sullo slancio del Summit dei Sistemi Alimentari del 2021 e il successivo Stocktaking Moment +2 del 2023 e creerà uno spazio favorevole per i paesi per valutare i progressi degli impegni presi e identificare successi, ostacoli e priorità, ha indicato la Rappresentanza italiana all’Onu, Maurizio Massari. Sarà anche un’opportunità per promuovere il ruolo di sistemi alimentari sostenibili, equi, sani e resilienti come potenti acceleratori degli obiettivi dell’Agenda 2030 e per sollecitare azioni urgenti su larga scala. (AGI)
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