Al Quirinale, domani, cerimonia di consegna del “Ventaglio” al presidente della Repubblica Sergio Mattarella da parte dell’Associazione Stampa Parlamentare.
A Roma, giornata di accoglienza dei pellegrini del “Giubileo dei Giovani”, con la messa di benvenuto a piazza San Pietro presieduta dal pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella.
Al Copasir, audizione dell’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero.
A Roma, in via Mazzacurati, il sindaco Roberto Gualtieri consegna al Municipio XI i locali del Centro di Formazione Professionale Campanella, completamente ristrutturato con fondi Pnrr.
Tra gennaio e luglio, il Mimit ha convocato 126 tavoli plenari e condotto 270 incontri tecnici ristretti o istruttori, a conferma di un’attività quotidiana intensa e strutturata nella gestione delle crisi aziendali. A oggi, i tavoli attivi a Palazzo Piacentini sono 37, in calo rispetto ai 55 del 2022, con un coinvolgimento complessivo di 33.174 lavoratori, contro gli 80mila occupati diretti interessati di tre anni fa. Per consolidare questo approccio strutturato e rendere permanente il confronto istituzionale, il Mimit si appresta ad aggiornare la direttiva ministeriale sulle crisi industriali, introducendo un coinvolgimento strutturato e periodico con Regioni e parti sociali. L’obiettivo è rafforzare il monitoraggio preventivo delle situazioni di crisi, valorizzare la condivisione delle buone pratiche tra i territori e migliorare l’efficacia degli strumenti di intervento a disposizione del sistema Paese, valorizzando in questo modo il ruolo delle amministrazioni territoriali, delle rappresentanze dei lavoratori e delle imprese. “Abbiamo trasformato crisi, anche di lungo corso, in opportunità, introducendo efficienza e trasparenza nella gestione delle vertenze. Nessuno è rimasto indietro. Un risultato che è stato possibile grazie all’impegno congiunto di istituzioni, imprese, investitori, lavoratori e parti sociali, con un ruolo attivo del Mimit in ogni fase: dalla mediazione e progettazione alla verifica dei piani industriali”, ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, “ora ci apprestiamo a modificare la direttiva ministeriale per la gestione delle crisi, prevedendo un coinvolgimento strutturale di Regioni e parti sociali”.
A Montecitorio, domani, le commissioni Ambiente e Attività produttive, presso la Commissione Attività produttive, svolgono il seguito dell’audizione del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sullo smaltimento delle scorie nucleari e sull’individuazione delle aree idonee allo sviluppo di impianti per la produzione di energie rinnovabili.
A Firenze, grazie a una convenzione siglata tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e di Brescia e l’Opificio delle Pietre Dure, arriva la preziosa croce processionale realizzata nel 1501 da Gian Francesco dalle Croci per la chiesa di San Francesco. L’istituto del Ministero della Cultura, specializzato nella conservazione delle opere d’arte, avrà cura del manufatto di alta oreficeria che venne realizzato grazie al cospicuo lascito testamentario di frate Francesco Sansone de Brixia, ministro generale dell’Ordine francescano dal 1475 al 1499. L’erudito committente diede indicazioni precise sui temi iconografici da sviluppare nell’esecuzione dell’opera che venne pensata come una sorta di santorale francescano con i principali rappresentanti dell’Ordine, disposti lungo i bracci della croce, che si raccolgono intorno alle figure centrali di Cristo in croce e san Francesco, rappresentato nell’atto di ricevere le stimmate.
Gian Francesco dalle Croci, che apparteneva a una storica famiglia di orafi e argentieri bresciani, realizzò quest’importante oggetto liturgico in argento fuso, sbalzato e dorato, e lo impreziosì con smalti policromi e rilievi a niello, tecnica utilizzata dall’autore per eseguire le minute scene legate alla passione e resurrezione di Cristo poste tra le figure dei santi francescani. La croce, decorata su entrambi i lati, con i temi iconografici trattati doveva sottolineare il forte legame di san Francesco con la figura di Cristo e la sua profonda devozione nei confronti della passione e del Crocifisso. San Francesco come “alter Christus”, per la sua profonda somiglianza a Gesù e la sua capacità di incarnare i valori cristiani. La combinazione, negli elementi decorativi, di forme gotiche e all’antica, permette di inquadrare il capolavoro di Gian Francesco dalle Croci nel pieno della cultura artistica del primo rinascimento. La croce resterà per tutto il 2026 presso l’Opificio delle Pietre Dure dove sarà oggetto di un importante progetto di studio, ricerca e restauro. La soprintendenza seguirà da vicino tutte le fasi dell’intervento. Al suo rientro in città, il manufatto tornerà ad essere esposto nella sagrestia della chiesa di San Francesco, dove verrà conservato in una teca appositamente progettata e realizzata grazie all’impegno della comunità francescana e alla volontà del frate guardiano Alberto Tortelli, promotore dell’intero progetto. L’intervento di restauro prende avvio nell’anno in cui si celebra l’ottavo centenario del “Cantico delle Creature”, componimento poetico scritto da Francesco nel 1225, testo permeato da una visione positiva della natura, riflesso dell’immagine del suo Creatore, inno alla fratellanza fra l’uomo e tutto il creato, tema attualissimo e di grande rilievo anche ai giorni nostri.
Mezzo secolo di storia di arredo e design, di evoluzione della casa come specchio della società che cambia, uno scenario descritto edizione dopo edizione da Moacasa, la manifestazione organizzata da Moa Società Cooperativa che quest’anno compie 50 anni dalla sua fondazione, celebrando la testimonianza di un successo imprenditoriale. In programma dal 25 ottobre al 2 novembre alla Fiera di Roma, l’appuntamento molto amato del calendario fieristico offre soluzioni per l’abitare, con idee e novità per rinnovare e ristrutturare spazi interni ed esterni. Dalla sua prima edizione, tenutasi nei padiglioni dell’Ente Fiera in via Cristoforo Colombo, Moacasa negli anni ha mostrato l’evoluzione del settore, lo sviluppo dell’arredo e del design, presentando prodotti iconici. Non solo per la qualità e il design ma per un insieme di ideali riconosciuti nel concetto di stile italiano, divenuto internazionalmente sinonimo di eccellenza e prestigio. La storia dell’arredamento italiano è un’evoluzione continua tra forma e sostanza, spesso legata ai cambiamenti sociali: basti pensare al ruolo delle donne, sempre più lavoratrici, che ha influenzato ad esempio la progettazione delle cucine, diventate negli anni più lineari, facili da usare e da pulire grazie anche all’innovazione dei materiali. Si è passati dalla predominanza di linee ricercate all’affermazione di soluzioni più razionali e funzionali, con l’impiego della plastica, della formica e del plexiglass. Un percorso che in 50 anni ha riguardato tutti gli ambienti della casa, interni ed esterni, arrivando infine a un sempre maggiore impiego della domotica e a una crescente attenzione all’ambiente, al riciclo dei materiali e a processi di produzione più sostenibili. Innovazioni che diventano tendenze sempre più presenti nelle manifestazioni e richieste dal pubblico.
“Un anniversario che è anche testimonianza di coraggio e innovazione imprenditoriale”, sottolinea Massimo Prete, riconfermato presidente di Moacasa e Casaidea. “Moa Società Cooperativa festeggia la sua storia di successo e il cinquantenario con un’edizione speciale di Moacasa che riserverà sorprese, catturando interesse e attenzione di pubblico e operatori del settore. Moacasa e Casaidea sono due manifestazioni molto amate anche per la loro longevità, una tradizione che si è arricchita nelle diverse edizioni proponendo iniziative a vario titolo: dagli spazi riservati ai giovani designer alle collaborazioni con Università, ma anche mostre a tema e l’esposizione di pezzi unici firmati da grandi architetti, fino alle aree dedicate all’artigianato, alla ristrutturazione e alla consulenza gratuita per la progettazione di interni. Dalla sua fondazione, la missione di Moa Società Cooperativa è di favorire la tradizione italiana e la sua eccellenza con manufatti di qualità prodotti dalle nostre aziende e dagli artigiani del territorio, anticipando le novità del settore e presentando in anteprima ai visitatori i trend di design e di mercato. Un impegno che ci prendiamo come società organizzatrice da 50 anni”.
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