Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

I fallimenti delle aziende italiane sono aumentati del +33% negli ultimi due anni


Il numero delle liquidazioni giudiziali in Italia torna a salire in modo marcato dopo un periodo di relativa stabilità. Secondo l’ultima indagine condotta da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nei sistemi di informazione economica, nel secondo trimestre del 2025 sono state 2.712 le imprese costrette ad avviare una procedura di liquidazione giudiziale. Rispetto allo stesso trimestre del 2024, l’incremento è stato pari al 18%, mentre il confronto con il secondo trimestre del 2023 evidenzia un aumento complessivo del 33% nell’arco dei due anni.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Sebbene i numeri restino ancora inferiori rispetto a quelli registrati prima della pandemia, il quadro attuale mostra un andamento che preoccupa sia per la rapidità della crescita, sia per l’estensione del fenomeno a diversi settori produttivi e aree geografiche del Paese. Il peggioramento della congiuntura economica, unito alle difficoltà strutturali del tessuto imprenditoriale italiano, sta infatti rendendo più vulnerabili anche quelle aziende che fino a poco tempo fa riuscivano a mantenere un equilibrio finanziario. I principali fattori di rischio includono un’inflazione ancora elevata, nuove turbolenze negli scambi internazionali e l’aumento dei costi di approvvigionamento, che colpiscono in particolare le PMI con forte esposizione verso i mercati esteri.

A confermarlo le parole di Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS, secondo cui la fotografia emersa dai dati conferma la fragilità dell’attuale contesto economico:

L’inflazione che continua a rimanere alta, insieme alle nuove tensioni nel commercio globale, crea rischi concreti: dazi e misure protezionistiche potrebbero frenare le esportazioni e interrompere le catene di approvvigionamento. Le imprese più colpite saranno quelle PMI maggiormente legate ai mercati internazionali.

I settori più esposti: commercio, edilizia e servizi

L’aumento delle liquidazioni giudiziali ha interessato in modo particolare tre comparti economici. Il commercio risulta il settore più colpito, con 826 casi registrati nel secondo trimestre 2025. Questo dato risulta in forte crescita rispetto ai 713 casi del primo trimestre dello stesso anno, con un incremento in valore assoluto che conferma il progressivo deterioramento della situazione economica per le imprese del settore. Anche l’edilizia mostra segnali evidenti di difficoltà: il numero delle liquidazioni è salito da 493 a 600 casi, con una variazione positiva di oltre il 20%. Infine i servizi, pur registrando un incremento più contenuto, passano da 555 a 597 procedure, un dato comunque indicativo di una crisi trasversale.

Le cause di questa situazione si intrecciano con fenomeni noti. Nel commercio, la contrazione della spesa delle famiglie e l’incertezza sui consumi penalizzano soprattutto i piccoli operatori. L’edilizia continua a soffrire per la riduzione degli investimenti pubblici e privati, aggravata dalla fine di diversi incentivi fiscali, tra cui l’Ecobonus, che avevano sostenuto la domanda negli anni precedenti. Anche il settore dei servizi, spesso considerato più resiliente, inizia a mostrare segnali di affanno in un contesto in cui l’incertezza frena gli investimenti e limita la capacità di pianificazione a medio-lungo termine.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


La classifica delle Regioni con più imprese in Italia

Distribuzione territoriale e ricorso ai concordati preventivi

Dal punto di vista geografico, le liquidazioni giudiziali risultano concentrate soprattutto nelle regioni economicamente più sviluppate e con una forte densità imprenditoriale. La Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di casi (543), seguita dal Lazio (400) e dall’Emilia-Romagna (239). Queste tre regioni rappresentano insieme quasi la metà dei casi totali registrati in Italia nel secondo trimestre 2025, un dato che riflette sia la vitalità economica di questi territori, sia la maggiore esposizione a fattori di rischio sistemico. Sul versante opposto, Valle d’Aosta, Molise e Basilicata registrano rispettivamente 1, 5 e 7 casi, confermando una minore incidenza del fenomeno nelle aree a bassa concentrazione industriale.

Parallelamente all’aumento delle liquidazioni, si osserva anche una crescita significativa del numero di concordati preventivi. Questo strumento, che consente alle imprese in difficoltà di tentare una ristrutturazione del debito evitando il fallimento immediato, è stato avviato da 129 aziende nel secondo trimestre 2025, contro i 94 dello stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento del 37% evidenzia un maggiore ricorso a soluzioni negoziali, segno che molte imprese, pur in un contesto economico incerto, cercano ancora margini per rimanere operative.


Concordato preventivo biennale, cos'è, come funziona e come è cambiato



Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contabilità

Buste paga