Marelli è la principale azienda di componentistica in Italia. Nel mondo il gruppo conta oltre 10 miliardi di ricavi, 170 siti produttivi e 46 mila dipendenti
Scaduto il termine per offerte migliorative, Marelli si avvia a passare sotto il controllo dei creditori, guidati dal fondo Strategic Value Partners. All’inizio di giugno l’azienda di componentistica con 6000 dipendenti in Italia ha avviato una procedura di Chapter 11 negli Stati Uniti. Sabato 26 luglio è scaduto il termine di 45 giorni, durante il quale eventuali compratori avrebbero potuto farsi avanti con offerte per acquisire l’azienda di componentistica che occupa 46 mila dipendenti, oltre seimila dei quali in Italia.
Cosa accadrà
Al termine della procedura di Chapter 11, quindi, la proprietà di Marelli dovrebbe passare da Kkr ai creditori, guidati dal fondo americano Strategic Value Partners. «Siamo lieti di annunciare che Marelli continua a progredire nel processo di Chapter 11, garantendo al contempo la continuità delle nostre operazioni quotidiane e il nostro impegno nei confronti dei clienti, dei fornitori e dei dipendenti», ha dichiarato David Slump, presidente e amministratore delegato. «Con la conclusione del periodo di offerta superiore, stiamo andando avanti con i futuri proprietari che riconoscono la forza della nostra attività e si impegnano a perseguire la crescita e il successo a lungo termine di Marelli. Siamo impazienti di lavorare a stretto contatto con il gruppo di finanziatori per garantire una transizione di proprietà senza intoppi al momento dell’uscita dalla procedura».
Il fondo Svp
Il fondo opportunista Strategic Value Partners si sta quindi preparando a prendere il controllo di Marelli. Svp ha chiamato come consulente per la gestione di Marelli Patrick Koller, ex numero uno di Forvia, il principale gruppo europeo di componentistica nato dalla fusione fra la francese Faurecia e la tedesca Hella. Koller è un manager esperto dal momento che ha guidato Faurecia e poi Forvia per quasi 10 anni, prima di lasciare l’azienda a maggio di quest’anno.
La crisi di Marelli
Svp avrà bisogno dell’aiuto di Koller per gestire una crisi industriale di difficile soluzione. Dopo la vendita per 6,2 miliardi da Fiat a Kkr, Marelli ha subito le ripercussioni delle difficoltà del settore auto europeo e dei suoi principali clienti, Nissan e Stellantis, ed è finita schiacciata sotto il peso di un debito di 4,9 miliardi. A inizio giugno, così, Kkr ha deciso di fare ricorso al Chapter 11, una procedura che consente di bloccare le iniziative dei creditori, e ha trovato un accordo per cedere la proprietà ai suoi creditori, fra cui figurano le banche Mizuho e Deutsche Bank e, appunto, Svp. Il gruppo dei principali finanziatori di Marelli ha commentato in queste ore: «Siamo fortemente favorevoli a Marelli e alla sua ristrutturazione, che ridurrà in modo significativo l’indebitamento del bilancio della società e rafforzerà la sua posizione di liquidità, consentendo all’azienda di continuare a servire l’industria automobilistica. Il nostro gruppo è impaziente di collaborare con il team di Marelli durante questo importante processo».
L’impatto sull’Italia
L’evoluzione della procedura di Chapter 11 è seguita con attenzione anche in Italia. Marelli è la principale azienda di componentistica del Paese. Nel mondo il gruppo conta oltre 10 miliardi di ricavi, 170 siti produttivi e 46 mila dipendenti. In Italia i lavoratori sono oltre seimila, distribuiti su dieci impianti, alcuni dei quali sono in seria difficoltà.
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