La Commissione europea ha proposto di sospendere parzialmente Israele dal programma di ricerca scientifica Horizon, uno dei più prestigiosi al mondo, in conseguenza delle sue azioni a Gaza che violano l’articolo 2 dell’accordo di associazione Ue-Israele sui diritti umani.
Si tratta della prima vera iniziativa intrapresa dall’Unione nei confronti dello Stato ebraico, dopo l’allarme dell’Ipc (Integrated Food Security Phase Classification) sul “peggiore scenario di carestia” già in atto, e del Programma alimentare mondiale (Pam) e l’Unicef, che hanno ammonito in una nota congiunta che “non rimane più molto tempo per organizzare una risposta umanitaria su vasta scala” nella Striscia di Gaza.
Cosa comporterebbe la sospensione parziale di Israele
La sospensione di Israele dal programma Horizon era una delle opzioni sul tavolo avanzate dai funzionari della Commissione sulla base di una relazione che confermava la violazione del diritto internazionale da parte di Tel Aviv. La proposta di sospendere Israele dovrà ora essere presentata agli Stati membri dell’Ue per l’approvazione, per la quale è necessaria la maggioranza qualificata e non l’unanimità. Nonostante alcuni Paesi europei continuino a essere contrari ad azioni di sanzione contro Israele, non è quindi escluso che la proposta possa passare.
L’esclusione parziale di Tel Aviv impedirebbe alle aziende israeliane di partecipare all’Eic (European Innovation Council) accelerator, cioè la sezione del programma Horizon che si rivolge a start-up e piccole imprese che progettano tecnologie innovative con potenziali applicazioni double use (sia civile che militare), come sicurezza informatica, intelligenza artificiale, droni.
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Israele è uno dei Paesi membri di maggior successo del programma Eic, avendo ricevuto circa 200 milioni di euro dei 900 milioni di euro stanziati dal 2021. Le aziende israeliane che attualmente vi partecipano sono 46, fa sapere la Commissione Ue. La stessa ha sottolineato che se la sospensione parziale venisse approvata, non verrebbe impedito a studiosi e università israeliani di partecipare a collaborazioni e attività di ricerca nell’ambito di altre aree di Horizon.
L’Ue accusata di “restare muta davanti al genocidio”. La Germania lancerà aiuti a Gaza
“Sebbene Israele abbia annunciato una pausa umanitaria giornaliera nei combattimenti a Gaza e abbia rispettato alcuni degli impegni assunti nell’ambito dell’intesa comune sugli aiuti umanitari e l’accesso, la situazione rimane grave”, ha affermato la Commissione in una dichiarazione.
Nel frattempo, la Germania ha annunciato che domani, 30 luglio, parteciperà a una missione di lancio di aiuti a Gaza, inviandoli dalla Giordania. “Si tratta solo di un piccolo contributo agli aiuti umanitari, ma invia un segnale importante: siamo qui, siamo nella regione”, ha affermato il cancelliere tedesco Friedrich Merz.
Nelle ultime ore l’ex Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri, Josep Borrell, ha usato parole durissime contro l’inazione dell’Unione europea, accusandola di restare “muta davanti al genocidio”. “Alcuni Paesi, come la Germania, credono di avere una responsabilità storica per l’Olocausto – ha detto Borrell – ma far pagare ai palestinesi la nostra colpa storica è una totale assurdità che sta causando un altro genocidio”.
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