Amplifon crolla a Piazza Affari dopo i conti deludenti e il taglio della guidance sul 2025. Il titolo, che non è riuscito a scambiare in avvio di seduta, cede il 22%, dopo aver toccato un -26,9%. “Gli utili sotto le attese e il colpo alla fiducia intaccano l’attrattività della storia azionaria”, ha affermato Mediobanca che ha taglia le azioni da overweight a neutral mentre Barclays definisce i risultati e la nuova guidance una “delusione nonostante le basse aspettative” e parla di “interrogativi sui tempi di ripresa”.
Il piano avviato per rafforzare la redditività
L’azienda ha lanciato nel secondo trimestre dell’anno ‘Fit4Growth’, un programma di miglioramento della performance volto a incrementare la redditività e rafforzare la posizione competitiva dell’azienda. Il piano riflette un “approccio proattivo rispetto al contesto macroeconomico e geopolitico, che ha avuto impatti sulla domanda di mercato nel primo semestre di quest’anno, con un picco nel secondo trimestre, con l’obiettivo di trasformare le attuali sfide in opportunità di sviluppo”, spiega la società. Fit4Growth si articola in quattro aree di intervento principali: miglioramento dell’efficienza della rete di vendita, attraverso consolidamenti mirati, chiusure selettive di cliniche non performanti, come avvenuto in Cina, e iniziative per migliorare ulteriormente la produttività; ottimizzazione dei processi di back office e dell’efficienza dell’organizzazione; contenimento strutturale dei costi di gestione dando priorità rigorosa dei progetti ad elevato ritorno, senza sacrificare gli investimenti strategici; revisione strategica del portafoglio di attività, con maggiore focalizzazione sui segmenti core e allocazione del capitale verso le aree a più elevato ritorno. Il piano prevede un miglioramento del margine Ebitda adjusted di 150- 200 punti base a regime entro il 2027. I costi cash non ricorrenti per l’attuazione del piano sono stimati complessivamente in circa 35 milioni di euro, da sostenere tra il 2025 e il 2026.
Il primo semestre di Amplifon
Amplifon ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi consolidati pari a 1,18 miliardi di euro, in crescita dell’1,6% rispetto al primo semestre del 2024, nonostante la “debolezza e la crescente volatilità del contesto di mercato con il deterioramento dello scenario macroeconomico e geopolitico”, spiega il gruppo. Il risultato netto adjusted è pari a 90,5 milioni di euro, rispetto ai 107,8 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno scorso, con i maggiori “ammortamenti conseguenti ai forti investimenti nel business e per l’incremento degli oneri finanziari”. Il margine operativo lordo (Ebitda) adjusted è pari a 287,6 milioni di euro rispetto a 297,1 milioni nel primo semestre del 2024. L’incidenza sui ricavi è pari al 24,4%. Il free cash flow è pari a 37,5 milioni di euro. Nel semestre il mercato privato statunitense ha registrato una performance leggermente negativa e i mercati europei, ad eccezione della Francia e della Germania, sono rimasti deboli. Nel primo semestre il gruppo ha acquisito oltre 220 centri acustici principalmente in Francia, Germania, Polonia, Stati Uniti, e Cina, per un investimento di circa 55 milioni di euro. Nel secondo trimestre i ricavi sono stati pari a 592,7 milioni di euro, in crescita dello 0,6%, e l’utile netto si attesta a 48,8 milioni, rispetto ai 63,8 milioni del secondo trimestre del 2024.
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