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Accordo su Dazi USA: ora un piano per difendere le imprese


Il Presidente di Confartigianato Imprese Padova Dall’Aglio: “Come nel Covid, servono interventi forti per sostenere innovazione, consumi e competitività”

L’intesa tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi non sarà indolore per le imprese padovane che esportano negli Stati Uniti oltre 1,2 miliardi di euro l’anno, con una quota che rappresenta il 9,3% dell’export complessivo.

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“Servono politiche coraggiose: un grande piano per difendere le aziende, come è stato fatto durante l’emergenza Covid quando si sono trovate risorse importanti per difendere le aziende. Il mercato americano è fondamentale per il Made in Italy. Se vogliamo tutelare le straordinarie peculiarità delle nostre produzioni, dobbiamo investire in un programma che comprenda finanziamenti per l’innovazione, riduzione dei costi e rafforzamento del mercato interno”.

Il legame tra Padova e il mercato americano

Gli Stati Uniti si sono confermati, nel 2024, il terzo mercato di riferimento per l’export padovano, dopo Germania e Francia. Con un valore complessivo di 1.212 milioni di euro, il commercio verso gli USA vale il 4,1% del valore aggiunto provinciale, superando la media nazionale del 4,0%. Nonostante una lieve flessione dello 0,1% rispetto al 2023, si registra un +1,8% rispetto al 2022, segno della rilevanza strategica di questo mercato per il tessuto produttivo padovano. Dati che spiegano quanto le misure protezionistiche americane possano colpire non solo chi esporta direttamente, ma anche l’intera filiera produttiva. (Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Istat).

Ma proprio per questo, il nuovo accordo sui dazi rappresenta un fattore critico: “Le imprese padovane non possono affrontare da sole il peso di un accordo che rischia di generare effetti a catena – prosegue Dall’Aglio –. Occorre alleggerire immediatamente la pressione fiscale, a partire dall’energia, che in Italia costa il 28% in più rispetto alla media europea. E bisogna snellire burocrazia e oneri che zavorrano la competitività delle nostre aziende”.

Un impatto nazionale e diffuso

Secondo l’analisi di Confartigianato, nel triennio 2022–2024 sono state 25.037 le imprese italiane che hanno esportato stabilmente verso gli USA, generando nel solo 2024 vendite per 56,4 miliardi di euro. Tra queste, 5.853 sono micro e piccole imprese, cuore del sistema produttivo italiano.

Tra i settori più esposti figurano la moda e la meccanica, due pilastri del Made in Italy fortemente radicati anche nel tessuto produttivo padovano. In provincia, il comparto moda conta 1.446 imprese con oltre 5.300 addetti, mentre la meccanica riunisce 2.715 aziende che impiegano quasi 11.000 lavoratori.

Un piano per rilanciare domanda e innovazione

“Serve un’azione politica integrata – insiste Dall’Aglio –. Dobbiamo incentivare i consumi interni, ridurre le tasse sul reddito, rafforzare il potere d’acquisto dei cittadini e sostenere gli investimenti delle imprese. Bisogna aprire con decisione la stagione dell’innovazione produttiva, puntando su digitalizzazione, automazione e intelligenza artificiale”.

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E’ fondamentale un piano in grado di contrastare le nuove fragilità generate da dazi, instabilità geopolitica e costi produttivi fuori scala.

“Le imprese stanno reggendo, ma da sole non possono farcela. Come per il Covid, serve un piano straordinario per salvaguardare il cuore dell’economia italiana: le micro e piccole imprese. La risposta, oggi come allora, dev’essere all’altezza della sfida.”, conclude Dall’Aglio.

 



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