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Aiuto fondo perduto per imprese ricettive, soddisfatta Adava


Con 27 voti a favore (Uv, Fd-Pd, Pla, Sa, Rv, Fi, Pcp) e otto astensioni (Lega Vda, gruppo misto), il Consiglio Valle ha approvato un disegno di legge a sostegno finanziario agli investimenti per l’innovazione e la sostenibilità delle attività turistico-ricettive e commerciali. Il testo nei suoi 16 articoli, prevede la concessione di contributi in conto capitale alle piccole e medie imprese che operano nel settore turistico-ricettivo e commerciale per il finanziamento di iniziative nell’ambito dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, della digitalizzazione dei servizi e dell’innovazione delle attività.

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Il consigliere Corrado Jordan (Uv), relatore in aula, ha spiegato che “il provvedimento estende al settore strumenti agevolativi già previsti per l’artigianato e l’industria e si configura quale completamento del sistema regionale di incentivi già disciplinato dalla legge regionale numero 19/2001, con cui si prevede la concessione di mutui agevolati. In una logica di integrazione degli strumenti finanziari si stabilisce che i mutui agevolati continueranno a costituire lo strumento per la realizzazione di nuove iniziative imprenditoriali e investimenti di rilevante entità, mentre i contributi a fondo perduto saranno finalizzati a sostenere interventi innovativi e di riqualificazione promossi da attività già avviate. Il limite minimo di spesa ammissibile per poter accedere ai contributi è di 40 mila euro per le strutture turistico-ricettive alberghiere e all’aperto, di 30 mila per gli esercizi di affittacamere e di case e appartamenti per vacanze e di 20 mila per le aree attrezzate riservate alla sosta degli autocaravan, mentre quello massimo è di 250 mila. Per le attività commerciali, il limite minimo di spesa ammissibile è di 20 mila euro, mentre quello massimo è di 150 mila euro”.

L’assessore al Turismo, Giulio Grosjacques, ha ricordato, tra l’altro, gli “incentivi aggiuntivi per gli under 35 e l’imprenditoria femminile”. Inoltre “abbiamo destinato i contributi in conto capitale fino al 40% per gli interventi di sostenibilità e del 30% per l’innovazione e la digitalizzazione, con un tetto di 250 mila euro di spesa ammissibile per il settore turistico ricettivo e 150 mila euro per quello commerciale. Si sarebbe potuti intervenire anche sulla legge 12/99 per il commercio, ma il percorso ha richiesto tempi più lunghi, non compatibili con la fine della Legislatura. Lasceremo alla prossima Legislatura un disegno di legge già avviato che interverrà su parecchi aspetti dei settori già oggetto di questa norma. Intanto, con i 2 milioni stanziati per il 2025 e i 3 previsti nel 2026-2027, offriamo da subito strumenti concreti alle imprese”.

“Il provvedimento è il frutto di un lungo e costante lavoro di confronto tra la nostra associazione e l’amministrazione regionale, un risultato concreto che premia gli imprenditori che vorranno fare degli investimenti qualificanti nelle proprie strutture ricettive, con l’obiettivo di innanzare la qualità dell’offerta e, al contempo, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale – vero patrimonio della nostra comunità – e all’innovazione”. Così Luigi Fosson, presidente Adava, dopo l’approvazione da parte del Consiglio Valle che reintroduce contributi a fondo perduto a favore delle imprese turistico-ricettive.

L’Adava ricorda che “per quanto riguarda il comparto turistico-ricettivo, potranno accedere alle nuove agevolazioni le piccole e medie imprese alberghiere, i campeggi, gli affittacamere, le case e gli appartamenti per vacanze, nonché le imprese che gestiscono aree attrezzate per la sosta dei camper. Gli interventi finanziabili includono il miglioramento dell’efficienza energetica, la riduzione dei consumi idrici, l’adozione di soluzioni digitali per l’erogazione dei servizi e l’innovazione dell’offerta turistica, compresa – su specifica proposta dell’Adava – la realizzazione di piscine e centri benessere”.

Per l’attuazione operativa della legge, l’associazione degli albergatori attende l’approvazione, da parte della giunta regionale, della deliberazione attuativa che definirà nel dettaglio i criteri di accesso, le modalità di presentazione delle domande e l’elenco degli interventi ammissibili.

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