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Calabria, si dimette il presidente Occhiuto dopo l’avviso di garanzia


Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha annunciato oggi con un videomessaggio le sue dimissioni. “Ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi, di dire ai calabresi – spiega – siate voi a scrivere il futuro della Calabria, a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere, non altri”.

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Occhiuto, indagato per corruzione, spiega ancora: “Devo considerare quello che sta succedendo nella mia amministrazione. In un Paese civile nessuno deve dimettersi per un avviso di garanzia. Però sta succedendo che nessuno si assume la responsabilità di firmare niente”. Occhiuto formalizzerà la prossima settimana la decisione di dimettersi dall’incarico; dopo la presa d’atto del Consiglio, sarà stabilita la data delle elezioni.

La vicenda

Tutto nasce da un avviso di garanzia ricevuto a giugno 2025, con Occhiuto indagato per corruzione dalla procura di Catanzaro. Fu lo stesso presidente della Regione ad informare i cittadini con un video sui social. “Mi dicono nell’ambito di un’inchiesta più ampia che coinvolgerebbe più persone, ma ho ricevuto un avviso di garanzia per corruzione”, affermò.

L’indagine sarebbe partita da alcune inchieste pubblicate sul quotidiano Il Domani. Oltre a Occhiuto, il procedimento coinvolge anche Paolo Posteraro, ex manager Amaco e attuale capo segreteria della sottosegretaria Matilde Siracusano, compagna del governatore, ed Ernesto Ferraro, oggi a capo di Ferrovie della Calabria. Secondo gli inquirenti, Posteraro avrebbe finanziato società in cui era socio con Occhiuto, da cui quest’ultimo avrebbe ricavato vantaggi personali, tra cui denaro, uso di automobili e pagamento di multe. Al centro dell’indagine anche nomine e incarichi pubblici.

Una settimana fa Occhiuto era stato ascoltato in Procura, su sua richiesta, dicendosi sollevato “perché penso di aver chiarito ogni cosa, quindi confido in una celere archiviazione”.

Il videomessaggio

Nel video, Occhiuto si trova nel cantiere della metropolitana di Catanzaro, facendo riferimento alle tante opere che si stanno attuando in Calabria. Non ammette esplicitamente che si dimette, ma lo scrive come didascalia del video, specificando anche la sua ricandidatura, Il video inizia così:

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Ma perché, quando qualcuno cerca di fare qualcosa di buono in questa Regione, tanti altri, che godono solo per il fallimento della Calabria,  vorrebbero fermarlo? È quello che sta succedendo oggi in Calabria. Ho deciso di portarvi qui, di farvi vedere questo cantiere, il cantiere della metropolitana di Catanzaro. Ma avrei potuto portarvi in tanti altri luoghi della Calabria […] Chi vorrebbe fermarle, la magistratura? No, io non ce l’ho con la magistratura. Non cambio idea: ho sempre detto che in una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente. D’altra parte, io ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere dall’inchiesta giudiziaria.

Ma Occhiuto si scaglia contro i “politici di secondo piano” e gli “odiatori arrabbiati con la vita”, che secondo l’ormai ex presidente di Regione avrebbero usato l’inchiesta giudiziaria come una arma per indebolirlo:

Negli ultimi 30 anni in Calabria, nell’ultimo anno o nell’ultimo anno e mezzo di legislatura, i presidenti venivano coinvolti in un’inchiesta giudiziaria, poi magari venivano archiviati, finiva tutto quanto in niente, però venivano decapitati politicamente, e si fermava la legislatura. Anzi, per un anno si parlava soltanto di questo. La Calabria non se lo può consentire. La Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio rispetto alle altre Regioni d’Italia.

Chi è Roberto Occhiuto

Eletto presidente della Regione Calabria il 29 ottobre 2021, Occhiuto è un volto storico all’interno di Forza Italia, essendo stato deputato forzista dal 2014 al 2021. Da febbraio 2024 ricopre la carica di vicesegretario del partito.

Occhiuto ha iniziato la sua carriera politica ricoprendo dal 1993 al 1997 la carica di consigliere comunale a Cosenza, per poi proseguire negli anni con diversi incarichi fra Udc e appunto Forza Italia.





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