Parte a settembre il nuovo piano di sostegni per l’acquisto di veicoli elettrici. Fondo da 600 milioni, bonus fino a 11.000 euro per i privati e 20.000 per le microimprese. Ma servirà la rottamazione
È ufficiale. Tornano gli incentivi auto, ma questa volta con regole più rigide e una direzione ben definita: il futuro sarà elettrico, altrimenti niente bonus. A partire da settembre 2025 saranno disponibili nuovi contributi, ma solo per all’acquisto di auto elettriche e concessi solo in caso di rottamazione di un veicolo a benzina o diesel.
Sul tavolo ci sono circa 600 milioni di euro, fondi europei del Pnrr inizialmente destinati all’espansione della rete di colonnine, poi dirottati sull’acquisto di veicoli a batteria per dare una spinta concreta a un mercato che in Italia fatica a prendere quota. L’approvazione della Commissione europea, arrivata nel quadro della quinta revisione tecnica del Recovery Plan, ha sbloccato la misura e fissato un traguardo preciso: almeno 39mila veicoli elettrici immatricolati entro il 30 giugno 2026.
Il nuovo incentivo è atteso da tempo da famiglie, imprese e concessionari. E non a caso. In Italia, nonostante i proclami sulla transizione green, le auto elettriche rappresentano ancora appena il 5,2% del mercato. Una percentuale ben distante dagli standard europei, dove Paesi come Germania, Olanda e Norvegia viaggiano già oltre la soglia del 15%. Con questo piano, l’Italia prova a ridurre il gap e ad allinearsi – almeno in parte – ai trend continentali.
Chi ha diritto agli incentivi
I nuovi incentivi sono rivolti principalmente a due categorie di beneficiari: le persone fisiche e le microimprese. Per quanto riguarda i cittadini, potranno accedere al contributo coloro che risultano residenti in “aree urbane funzionali”, un’espressione con cui si intendono le città e le rispettive zone di pendolarismo. Il veicolo acquistato dovrà appartenere alla categoria M1, vale a dire autovetture elettriche progettate per il trasporto di persone, con massimo otto posti a sedere oltre al conducente.
Anche le microimprese rientrano tra i soggetti ammessi all’incentivo, ma con un perimetro d’intervento differente. In questo caso, il bonus coprirà l’acquisto di veicoli commerciali elettrici delle categorie N1 e N2, ovvero mezzi destinati al trasporto merci con massa massima rispettivamente fino a 3,5 e fino a 12 tonnellate. È una novità rilevante per il mondo delle piccole attività e dell’artigianato, che spesso si trovano a dover rinnovare parchi veicoli obsoleti senza strumenti finanziari adeguati.
Il bonus è riservato alle persone fisiche residenti in “aree urbane funzionali”, ovvero città e relative zone di pendolarismo. I veicoli ammessi devono appartenere alla categoria M1, ossia autovetture a propulsione esclusivamente elettrica con massimo otto posti (oltre al conducente).
Anche le microimprese potranno beneficiare del contributo, a condizione che acquistino veicoli commerciali elettrici delle categorie N1 (fino a 3,5 tonnellate) o N2 (fino a 12 tonnellate), utilizzati per il trasporto merci.
Gli importi previsti ma serve l’Isee
L’entità del contributo per i privati sarà calcolata sulla base dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente. Le famiglie con Isee fino a 30mila euro potranno ottenere il bonus massimo, pari a 11mila euro, mentre chi presenta un Isee compreso tra 30mila e 40mila euro avrà diritto a un incentivo pari a 9mila euro. In entrambi i casi, l’accesso al contributo sarà possibile solo previa rottamazione di un veicolo a benzina o diesel, intestato al richiedente o a un familiare convivente da almeno dodici mesi.
Per quanto riguarda le microimprese, l’incentivo coprirà il 30% del valore del veicolo elettrico acquistato, ma con un tetto massimo fissato a 20mila euro per singolo mezzo. Anche in questo caso, la rottamazione di un veicolo termico sarà una condizione imprescindibile.
Incentivi auto elettriche: condizione necessaria, la rottamazione
Il bonus scatterà solo in presenza di una rottamazione. Il veicolo termico da demolire potrà essere a benzina o diesel, ma dovrà essere intestato al richiedente (o a un familiare convivente) da almeno 12 mesi. Lo ha chiarito il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, sottolineando che la rottamazione è una condizione “necessaria e non negoziabile”.
La misura è pensata per accelerare il ricambio del parco circolante, ancora troppo vecchio e inquinante, e non per incentivare semplicemente l’aggiunta di un nuovo veicolo in famiglia o in azienda.
Come fare domanda: in arrivo la piattaforma online
Per accedere al bonus sarà predisposta una piattaforma informatica dedicata dal Masa (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica).
La procedura sarà digitale e simile a quella già utilizzata per precedenti incentivi automotive. Si tratterà di un portale centralizzato, che permetterà di gestire digitalmente tutto il processo: dall’inserimento dei dati personali e reddituali, alla verifica dei requisiti, fino alla selezione del veicolo elettrico rientrante tra quelli agevolabili.
Attraverso il portale sarà possibile:
- Registrarsi come beneficiari (con Spid, Cie o Cns)
- Inserire i dati del veicolo da rottamare
- Caricare l’Isee aggiornato
- Selezionare il veicolo elettrico da acquistare tra quelli ammessi
- Completare la richiesta con il supporto del concessionario
Il sistema sarà aperto anche ai concessionari e agli operatori del settore, che potranno caricare le offerte di veicoli compatibili con il bonus. Sarà quindi possibile concludere l’intera operazione – dalla richiesta del contributo alla scelta dell’auto – in collaborazione con il rivenditore, che fungerà da intermediario e punto di assistenza per il beneficiario.
Anche i rivenditori e produttori potranno utilizzare la piattaforma per caricare le offerte di veicoli agevolati.
Una finestra da non perdere
Il decreto ministeriale attuativo è in fase di finalizzazione. L’avvio ufficiale è previsto per settembre 2025, compatibilmente con la messa online della piattaforma. La scadenza ultima per l’utilizzo dei fondi è il 30 giugno 2026, ma le risorse potrebbero esaurirsi prima, come accaduto in passato. Proprio per questo, chi è interessato a cogliere l’opportunità farebbe bene a prepararsi per tempo, aggiornando la propria documentazione Isee, verificando la disponibilità di un veicolo da rottamare e tenendosi informato sull’apertura della piattaforma.
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