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Regione Autonoma della Sardegna – Istituito l’Osservatorio regionale sullo sfruttamento lavorativo in Sardegna l’assessora del Lavoro, D. Manca: “Contrastiamo pratiche illegali come il caporalato che danneggiano imprese e mercato”


Cagliari, 30 luglio 2025 – “Tutelare il lavoro e le condizioni di lavoro nel rispetto dei principi costituzionali”: questo uno degli obiettivi del Piano Regionale di Sviluppo (Prs) della Regione Sardegna che ha motivato l’istituzione dell’Osservatorio Regionale sullo sfruttamento lavorativo in Sardegna, deliberato oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessora del Lavoro, Desirè Manca, d’intesa con gli assessori regionali dell’Agricoltura, dell’Industria e del Turismo. L’organismo sarà composto da rappresentanti designati da Anci, Cal (Consiglio delle Autonomie Locali), Università degli Studi, Ispettorati territoriali del lavoro presenti in Sardegna, Inps, Inail, Istat, organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro.

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“La complessità del fenomeno dello sfruttamento lavorativo – afferma l’assessora del Lavoro – in particolare dei gruppi sociali più vulnerabili della popolazione e della forza lavoro, costituisce una vera e propria “questione sociale” prioritaria che va affrontata garantendo ad ogni persona condizioni di vita e occupazionali dignitose. La lotta allo sfruttamento garantisce inoltre uno sviluppo etico e sostenibile e costituisce il presupposto di un’equa crescita economica e sociale per il territorio, contrastando pratiche illegali come il caporalato che danneggiano, oltre i lavoratori e le lavoratrici, le stesse imprese e il mercato”.

“Sebbene in Sardegna, rispetto ad altre regioni, la situazione risulti meno grave, è tuttavia importante rafforzare le azioni di vigilanza e controllo, soprattutto contro lo sfruttamento sessuale e lavorativo, in particolare di donne e minori, e la tratta di esseri umani”.

“L’inserimento di un obiettivo specifico nel Prs della Regione Sardegna in materia di tutela delle condizioni di lavoro impegna l’amministrazione regionale e, indirettamente, tutti gli attori del territorio nella prevenzione e contrasto al fenomeno del caporalato e di qualsiasi altra forma illecita di intermediazione e sfruttamento, tramite azioni di supporto tecnico e capacity-building (sviluppo delle capacità) in raccordo con la rete delle altre istituzioni pubbliche e organismi privati”.

“I risultati incoraggianti del progetto Caslis (Contrasto Allo Sfruttamento Lavorativo In Sardegna) – ricorda l’esponente della Giunta – avviato nel 2022 su proposta del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, hanno confermato l’esigenza di istituire in tempi brevi l’Osservatorio che si configura come un network di attori istituzionali, nell’ottica della governance multilivello, dell’interoperabilità tra amministrazioni e nella co-progettazione”.

“Tenendo fede all’impegno assunto in occasione della recente Prima Conferenza regionale sull’immigrazione, tenutasi a Olbia lo scorso 3-4 luglio, così come riaffermato nella Dichiarazione conclusiva – conclude l’assessora del Lavoro – l’istituzione dell’Osservatorio consentirà una attenta programmazione delle politiche e degli interventi per la regolarizzazione del lavoro tale da destrutturare i processi alla base dell’illegalità, preceduta dall’attivazione di circuiti virtuosi di inserimento, permanenza e mobilità lavorativa, contribuendo inoltre alla perdita di valore e di vantaggio economico delle pratiche, abusanti, ricattatorie e violente di reclutamento della manodopera”.

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