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Regione: Bilancio di previsione 2025-2027, il dibattito


La manovra illustrata in Aula da Giacomo Bugliani (Pd)

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Comunicato stampa n. 0938

di

Firenze – È iniziato in Consiglio regionale il dibattito sulla manovra finanziaria. Il pacchetto è composto da vari atti: Il Documento di Economia e Finanza regionale 2026, la terza integrazione alla nota di aggiornamento al Defr 2025, gli interventi normativi collegati alla terza variazione al Bilancio di previsione 2025-2027, la terza variazione al Bilancio di previsione finanziario 2025-2027.

 

L’illustrazione in Aula

A illustrare gli atti è stato il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd).

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Bugliani ha spiegato che l’incremento complessivo delle risorse 2025, 2026 e 2027 è pari a 7milioni 191mila euro nel 2025, 134milioni 133mila 814,09 sul 2026 e 123milioni 531mila 157,34 sul 2027. Si tratta sostanzialmente di un incremento di risorse dovuto all’acquisizione di risorse Statali e Comunitarie derivanti dalla programmazione Fondo Sociale Europeo plus (FSE) Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 21-27.

Per quanto riguarda l’FSE si tratta di un adeguamento delle previsioni perché gli stanziamenti attualmente a bilancio non sono esattamente allineati al piano finanziario del Fondo. Per il FESR, invece, l’incremento delle risorse è dovuto all’acquisizione della flessibilità, quella che nel vecchio ciclo di programmazione 14-20 si chiamava premialità. Queste risorse aggiuntive, oggetto della proposta di legge di variazione, relativamente al 2026 come somma della quota Stato-UE-FSE-FESR 27 sono pari a 134,1milioni e per il 2027, sempre come somma di quota Stato-UE-FSE-FESR, ammontano 123,5milioni. L’acquisizione di queste quote Stato-UE-FSE-FESR si accompagna ad un cofinanziamento regionale aggiuntivo: la percentuale media richiesta dal piano finanziario sia FESR che FSE è pari al 18 per cento che in valore assoluto vale circa 49,63milioni di euro, 49,63 (0,48 sul 2025; 26,58 sul 2026 e 22,57 sul 2027). Poi ci sarà anche una quota, che sarà oggetto della prossima manovra di bilancio 2026-2028 di 4,5milioni sempre collegata alla necessità di questo cofinanziamento regionale, che non fa parte di questa legge di variazione perché riguarderà l’annualità 2028.

Il cofinanziamento regionale e le risorse regionali aggiuntive, libere, correnti di 49milioni sono le operazioni più significative di questa legge di variazione.

Un altro elemento che determina l’incremento delle risorse è collegato all’indebitamento: c’è un ricorso all’indebitamento aggiuntivo a copertura degli interventi di investimento che ammonta a circa 39milioni nel triennio (11milioni nel 2025, 10milioni nel 2026 e 18milioni nel 2027).

Gli interventi più significati: per la Cultura 8milioni di parte corrente aggiuntivi sul 2025, 800mila sul 2026 e 600mila sul 2027. Insieme alle risorse assegnate con la prima e con la seconda legge di variazione porta il bilancio della cultura di parte corrente a circa 30milioni che è un po’ il dato consolidato ormai da anni delle politiche culturali. Fondo leggi provvedimenti legislativi: prevista un’integrazione di parte corrente per 920mila. Il Fondo è un accantonamento previsto al bilancio che serve a dare copertura a proposte di legge di prossima approvazione. Nello specifico si tratta dei seguenti provvedimenti: una proposta per il commercio equo e solidale per il quale sono previsti 20mila euro sul 2025, 100 sul 2026 e 100 sul 23027; una proposta sui caregiver con uno stanziamento di 100 mila euro sul 2026, 100 mila sul 2027; una proposta sulle morte cardiache improvvise con 100mila euro sul 2026 e 100mila sul 2027; una proposta di legge relativa al teatro nelle scuole con uno stanziamento di 100mila euro per ciascuna delle annualità 2025, 2026 e 2027.

Fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di infortuni sui luoghi di lavoro: previsto un rifinanziamento per 200mila euro sul 2025.

Progettazione di alcuni interventi sul patrimonio regionale: in particolare Villa Bwsilewschy per 340mila euro; completamento medio della ciclopista dell’Arno con un milione 600mila complessivi, di cui 320mila sul 2026 e un milione e 280 sul 2027.

Finanziamento piano degli investimenti dell’aeroporto dell’Elba: un milione 190mila euro in parte sul 26, in parte sul 27

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Rifinanziamento bando relativo agli ambiti turistici: un milione di euro

Finanziamento bando accessibilità: 2milioni per sostenere progetti dei Comuni per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Rimodulazioni: in particolare la Villa medicea dell’Ambrosiana che comporta una riduzione di 4milioni sul 2025 e uno spostamento di altrettanti 4milioni (2milioni sul 2026 e 2milioni sul 2027)

Per quanto riguarda la copertura, a parte l’indebitamento collegato a spese di investimento, per la parte corrente è previsto l’utilizzo dei fondi di riserva a spese impreviste per 39milioni sul 2025, 33milioni sul 2026 e 33milioni sul 2027).

Risorse derivanti dalle lettere di patronage: sono un accantonamento a garanzia di mutui assunti direttamente dalle aziende sanitarie per investimenti in ambito sanitario. Al momento in cui le aziende dimostrano di aver regolarmente pagato le rate di mutui, questo accantonamento viene liberato e riutilizzato per dare copertura ad altri interventi. In questo caso sono 25milioni e 7mila del 2025 e vengono utilizzate per assicurare la copertura finanziaria agli interventi che trovano previsione nell’ambito di questa terza legge di variazioni.

Interventi normativi collegati

L’importo più importante riguarda interventi di potenziamento e rinnovamento di infrastrutture sanitarie: poco meno di 30milioni ripartiti a metà tra la struttura di Cisanello e tre strutture a Borgo San Lorenzo e Empoli.

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Rispetto alle altre manovre c’meno impiantistica, poca impiantistica sportiva. C’è invece un massiccio intervento di edilizia scolastica con 9 interventi che superano di poco la somma di 9milioni

Da segnalate un intervento importante, che si aggancia alla misura del PNRR con buone potenzialità di attivare risorse importanti, per progetti di potenziamento e efficientamento energetico per soggetti e gestori di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).

Integrazione Nota di aggiornamento al DEFR 2025

Vengono modificati alcuni progetti regionali, 13 per la precisione. Nella gran parte dei casi si tratta di aggiornamenti delle modalità attuative degli interventi con l’introduzione di ulteriori soggetti che partecipano alla realizzazione degli interventi o la previsione di ulteriori fasi.

Si introducono di 8-9 nuovi interventi su 5 progetti regionali. In particolare, quello sulla neutralità carbonica in cui è stata inserita una misura per la laguna di Orbetello in relazione alla definizione di una governance multilivello capace di garantire una gestione unitaria. Altri nuovi interventi riguardano il diritto allo studio scolastico nelle isole minori; la dotazione libraria nelle sezioni carcerarie e delle scuole serali; il protocollo di intesa col comune di Volterra e altri per il coordinamento degli interventi per il restauro e la valorizzazione delle mura di Volterra.

Un’altra modifica riguarda l’aggiornamento del quadro finanziario di tutti i 29 progetti regionali. È un aggiornamento rispetto alla seconda Nota di aggiornamento al DEFR delle risorse che tiene conto di ulteriori stanziamenti. Il quadro complessivo nel triennio sui 29 progetti regionali ammonta a circa 7miliardi e 414milioni con un incremento rispetto alla precedente Nota di aggiornamento di 532,8milioni di euro pari a circa l’otto per cento. Gran parte di questi incrementi sono concentrate su 7 progetti regionali che assorbono complessivamente il 72 per cento di tutte le maggiori risorse: ricerca, neutralità carbonica, educazione, imprese, mobilità, valorizzazione della cultura, politiche della salute.

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Il dibattito in Aula

Dando il via al dibattito, Elisa Tozzi (FdI) ha sottolineato che “in un quadro internazionale che rende ogni previsione azzardata, quello che si chiede a un ente regionale è di predisporre una rete di protezione rispetto alle contingenze”.  “Esistono – ha proseguito – alcune necessità impellenti: ragionare su come sostenere il sistema produttivo e il welfare nel suo complesso”. Ma la Regione, secondo la consigliera, non si sta muovendo in questa direzione.  “Si continua a parlare di investimenti e quindi di indebitamenti, ma è inutile fare debito se quell’investimento, quell’opera, non vengono conclusi” ha proseguito, osservando che “gli enti locali sono stati lasciati soli, si è operato senza una logica”. Anche per quanto riguarda la Toscana Diffusa si aspettano i bandi, il tema della messa in sicurezza territorio non ha trovato un grande spazio nel Defr, “c’è bisogno di una programmazione più puntuale sui fondi europei e non è arrivata cabina di regia per i fondi Pnrr ai Comuni, il quadro delle società partecipate è completamente saltato perché non si sono prese decisioni strategiche”. Il risultato, ha concluso Tozzi, e che la “prossima legislatura erediterà una serie numerosa di questioni importanti irrisolte”, per colpa di un modus operandi di immobilismo. Come esempio, ha ricordato la questione del secondo ponte a Figline Valdarno, necessario perché quello esistente non basta ed ha problemi legati all’età: “Non abbiamo ancora idea di quando si realizzerà e non è stato nemmeno concluso lo studio di fattibilità. Ed è un’opera che tutti aspettano da 40 anni”.

Secondo Giovanni Galli (Lega) questa manovra “rappresenta la prova concreta di un fallimento di una visione e della mancanza di una progettualità per la Toscana”.  “Si è scelto di optare per tanti interventi per raccogliere consenso immediato sul territorio, piuttosto che creare qualcosa per il futuro. È un bluff, Giani ha erogato 238 milioni di euro con interventi diretti senza ricorrere ai bandi, ma solo il 28 per cento degli interventi è stato concluso. Si fanno annunci su ponti e strade nuovi e dopo anni cittadini sono ancora lì ad aspettare”. “Questo governo regionale non ha mai compiuto scelte nette e ha evitato di programmare futuro – ha insistito il consigliere -, ha rincorso la visibilità invece che esercitare realmente il governo”.  Per Galli la “Giunta Rossi aveva una visione e il coraggio di realizzare riforme, non abbiamo condiviso molte delle scelte fatte ma erano scelte vere e strutturali. Con la Giunta Giani abbiamo visto solo narrazioni, solo interventi spot, niente progettualità, interventi una tantum e variazioni fotocopia. La mancanza di pianificazione la vediamo in molti casi a partire dal piano per lo smaltimento dell’amianto, identico a quello di cinque anni fa”. “Tutto ciò ha un costo economico, sociale e demografico – ha concluso il consigliere -. Si governa scegliendo e decidendo, non rincorrendo le emergenze e facendo assistenzialismo. La Toscana merita di più”.

“La mancanza di una visione strategica di sviluppo per la Toscana, la tendenza a scaricare sulle future generazioni il costo delle inefficienze odierne, l’inadeguatezza della pianificazione finanziaria della Giunta e la distribuzione a pioggia di risorse secondo ragioni di natura politica”. Con queste parole apre il suo intervento sugli atti finanziari Marco Casucci (Gruppo misto Merito e Lealtà), esprimendo il suo voto “convintamente” contrario. Secondo Casucci “il sistema economico regionale presenta indubbie criticità” “sulla base di previsioni Irpet, la stima per la Toscana per il 2025 è di un misero più 0,6 per cento, per il 2026 dello 0,9per cento per effetto principale della domanda interna e non estera”. “Per i prossimi anni – continua si prevede una stima ancor più instabile anche per effetto diretto dei dazi americani” e “la crescita si è concentrata solo in tre province Lucca, Firenze e Livorno, per le altre c’è contrazione”. Casucci si è soffermato su alcuni dati dell’aretino, “per la provincia di Arezzo, Irpet segnala una riduzione dell’export del 18,3 per cento, in particolare per i gioielli di meno 22,8per cento e del 5,1 per cento per i capi di abbigliamento”. “L’indebitamento ha superato i due miliardi – aggiunge – assistiamo poi ad un allarmante aumento della pressione fiscale, al massimo l’addizionale Irpef per i redditi sopra i 28mila euro ma tra i più cari in Italia anche Irap e bollo auto”. Si è detto favorevole all’aumento di capitale della società Arezzo fiere però “occorre – ha detto – un nuovo piano industriale”.  Frammentazione degli interventi, secondo il consigliere anche “in ambito sanitario ed educativo, si finanziano progetti puntuali in nome di una logica emergenziale e non strutturale”.  “Si continua – conclude – a contrarre debito senza una precisa strategia”.

“L’inquadratura all’inizio del Defr – è intervenuto il portavoce dell’opposizione Alessandro Capecchi (FdI) – dovrebbe guidare le variazioni di bilancio, invece non è più lo strumento centrale intorno al quale si costruisce la manovra ma viene modificato in conseguenza delle variazioni di bilancio.“ Capecchi ha parlato di tre emergenze: “quella economica con il rischio di stagnazione finanziaria” e “chi soffre di più è il comparto moda”;  la “seconda è quella dell’assetto del territorio”, “abbiamo avuto centinaia di milioni di danni dall’alluvione del 2023” ma “la messa in sicurezza del territorio non è stata una priorità della Regione”. “Avremo anche un’emergenza di siccità perché – aggiunge – non abbiamo sufficienti infrastrutture per trattenere l’acqua”. “La manovra introduce qualche ‘novità straordinaria’ – continua Capecchi – tra i vari interventi per i singoli comuni si pagano anche le spese a cui viene condannato un comune che perde un contenzioso ma non quelle legali, quelle di messa in sicurezza di una strada” oppure “si danno soldi ad un Comune che ha già copertura per quell’opera”.  Sul tema della terza torre e del riassetto del patrimonio immobiliare e degli uffici della Regione ricorda le riserve espresse dal suo gruppo. Il portavoce dell’opposizione si sofferma sulle partite su cui riflettere, individuate dal rendiconto come “la crescita dell’indebitamento che torna sopra i due miliardi di euro, la diminuzione della cassa prosciugata dagli interventi puntuali e la costante riduzione del disavanzo sceso in dieci anni da tre miliardi e mezzo ad un miliardo”. “Avevamo proposto lo stanziamento di un fondo straordinario di 8 milioni per la messa in sicurezza delle strade provinciali”. L’invito per la prossima legislatura è quello di una “valutazione sul sistema portuale ed aeroportuale della Toscana”

La parola passa poi a Diego Petrucci (FdI) che ribadisce come la “Regione debba essere un ente di programmazione e di pianificazione e in funzione di ciò debba investire i propri finanziamenti”, “siamo convinti che la Regione debba salvaguardare la sua capacità produttiva e per questo deve migliorare il sistema infrastrutturale”, “fermo ai mondiali del 1990”.  E ancora, sulla gestione “disastrosa” di Toscana aeroporti “l’aeroporto di Firenze è fermo a 5 anni fa” e “in questi 5 anni l’aeroporto di Pisa ha perso sacche importanti di mercato e ha avuto declassamento dal punto di vista di scalo intercontinentale adesso si vola su Bologna”.  E poi, “da Firenze a Siena, con il collegamento di Trenitalia ci vogliono 2 ore e 43 minuti”.  Sulla Darsena Europa “quando deciderete di farla, abbiate il buon senso di fare le opere infrastrutturali a corollario necessarie”.

Petrucci riconosce al presidente Giani “un’attenzione sull’Arno, come straordinaria ricchezza della Regione però ci vanno messi i soldi”, “perché non mettere anche la navigabilità dell’Arno e la cantieristica nella Port Authority – propone- e fare un’unica autorità che dia un senso di struttura e di distretto sistema di canali e fiumi tra Pisa e Livorno”.  Sullo sport, Petrucci ribadisce che manca “un piano di programmazione”, “occorre individuare spazi per gli sport non agonistici”. Sul piano straordinario per la cultura bisognerebbe, secondo il consigliere regionale, prendere esempio dal ministro Alessandro Giuli e “provare a combattere la marginalità, la devianza, la povertà delle periferie sia delle aree rurali che delle città con la cultura. Dobbiamo riempire le nostre periferie buie e abbandonate con spettacoli teatrali, oltre, cinema e festival musicali”. Infine, sulla sanità “penso si debbano diminuire i punti di potere e aumentare quelli dove si erogano prestazioni e servizi sanitari”. Infine, una riflessione sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica “il piano casa non è più rimandabile”, “occorre recuperare gli appartamenti che sono stati murati per evitare occupazioni abusive”.

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(testo a cura di Federica Cioni, Cecilia Meli e Benedetta Bernocchi)

 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana



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