Vittoria del GSE sulla rimodulazione della tariffa fotovoltaica

Scritto da  More Legal Srl  il  31 Luglio 2025

Il Consiglio di Stato, Sezione Seconda, si è pronunciato sull’appello numero 8490/2024 proposto da Sun Repower S.r.l. contro il Ministero delle imprese e del made in Italy, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, il Ministero dell’economia e delle finanze, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. La società Sun Repower contestava il provvedimento del 1° marzo 2023 con cui il GSE aveva concluso un procedimento di adeguamento dell’algoritmo di applicazione della Tariffa Fissa Omnicomprensiva (TFO) rimodulata ai sensi dell’articolo 26 del d.l. 91/2014 (cosiddetto “spalma incentivi”), accertando un indebito a carico della ricorrente per 62.008,88 euro, relativo agli anni 2021 e 2022. La vicenda trae origine dall’impianto fotovoltaico Sun Repower Paterno FVT situato a Paterno (PZ) e ammesso al quinto conto energia.

L’oggetto della controversia attiene alla rettifica da parte del GSE dell’algoritmo di calcolo della TFO per gli impianti sotto 1 MW a seguito dell’anomalo aumento dei prezzi dell’energia nel 2021 e 2022. Il GSE aveva introdotto una funzione di “massimo” alla valorizzazione economica dell’energia, imponendo che i ricavi derivanti non potessero superare la tariffa spettante, come previsto dalla normativa sugli incentivi. Sun Repower, insoddisfatta, aveva impugnato tale rettifica sostenendo che la normativa non fissasse un tetto rigido e impedisse di beneficiare di prezzi di mercato superiori in caso di oscillazioni favorevoli.

In primo grado il TAR per il Lazio (sentenza n. 16004/2024) aveva respinto tutte le doglianze della società, qualificando il comportamento del GSE come semplice rettifica nell’ambito del potere attribuito dall’art. 26 del d.l. 91/2014 e ritenendo insussistenti i lamentati vizi istruttori e motivazionali. Sun Repower aveva proposto appello reiterando dieci motivi di gravame, ai quali il GSE e le amministrazioni resistenti si sono opposti, richiamando anche vari precedenti contrari.

I giudici di Palazzo Spada, dando continuità ai propri precedenti, hanno chiarito che la rimodulazione riguarda unicamente la componente incentivante della TFO e che il prezzo di mercato non può trasformarsi in un criterio di indicizzazione della tariffa, la cui struttura resta fissa e omnicomprensiva. Secondo la Sezione, il regime normativo non prevede la possibilità, per gli impianti sotto 1 MW, di abbinare alla tariffa incentivante ricavi ulteriori legati alle quotazioni di mercato; tale soluzione si porrebbe, anzi, in contrasto con i divieti di sovraincentivazione e le regole sugli aiuti di Stato. La rettifica operata dal GSE, inoltre, è stata ritenuta doverosa e fondata su base normativa vincolata, senza che possa configurarsi alcun affidamento tutelabile su importi superiori a quelli stabiliti normativamente.

Il Consiglio di Stato ha quindi respinto integralmente l’appello di Sun Repower, confermando la legittimità della rettifica effettuata dal GSE e ritenendo infondate tutte le censure di diritto nazionale e unionale sollevate dall’appellante, compresi i motivi di legittimità costituzionale e di presunto contrasto con il principio di legittimo affidamento. Sul piano economico, ciò consolida la richiesta di restituzione di quanto percepito in eccesso da parte della società e autorizza il GSE ad operare le relative compensazioni sugli incentivi futuri. Le spese del giudizio sono state compensate per la complessità della controversia.

Professionisti coinvolti nell’operazione: Gattamelata Stefano – Gattamelata e Associati; Segato Andrea – Segato Andrea Studio Legale;

Studi Legali: Gattamelata e Associati; Segato Andrea Studio Legale;

Clienti: Gse – Gestore dei Servizi Energetici; Sun Repower S.r.l.;