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Crédit Agricole, utile a 468 milioni: «Bpm autonomo»


Crédit Agricole Italia archivia il semestre con un utile netto in crescita a 468 milioni (+5% rispetto ad un anno fa), e ricavi a 1,55 miliardi (-1%). Nel periodo ha acquisito 107 mila nuovi clienti (+9%), collocato 8 miliardi di prodotti Wealth Management (+13%) ed erogato 4,8 miliardi di euro a sostegno di famiglie e imprese, con particolare riguardo alla transizione energetica. La banca transalpina ha annunciato ieri i dati di bilancio relativi al periodo gennaio-giugno 2025.

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Il gruppo francese, tra i principali player bancari a Nord Est grazie all’integrazione di FriulAdria nel 2007, ha rafforzato l’impegno verso famiglie e imprese. Grazie alle società del gruppo ha erogato mutui residenziali (che si attestano a 1,8 miliardi nei primi sei mesi dell’anno, in decisa progressione nel trimestre), netta crescita dei nuovi finanziamenti a medio-lungo termine alle imprese (+13%), significativa evoluzione dei premi delle polizze ramo danni (+9%), che beneficiano dell’accesso digitale e del potenziamento dei servizi di consulenza assicurativa. Inoltre, registra un incremento delle masse intermediate su ogni segmento: impieghi verso clientela pari a 65,8 miliardi (+0,2% rispetto dicembre 2024), guidati dalla performance di Banca d’Impresa (+4%), raccolta diretta a 77,7 miliardi (+1%), risparmio gestito (+7%).

Si conferma particolarmente positivo l’andamento del comparto Fondi (+13%). Crédit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con circa 16.100 collaboratori e oltre 6 milioni di clienti grazie ad un gruppo composto da numerose società, che porta il risultato netto aggregato nel primo semestre a 816 milioni.

Durante la presentazione dei conti, ieri, c’è stato anche spazio per discutere delle strategie future, in particolare nel risiko bancario. Al primo posto l’ipotesi dell’aggregazione di Banco Bpm, che vede oggi Crédit Agricole azionista con il 19,8%.

«Ci stiamo organizzando per essere primi azionisti di un Banco Bpm autonomo, che aiuteremo a sviluppare» ha commentato Clotilde L’Angevin, vice Ad del Crédit Agricole, responsabile della divisione Finanza e Controllo «abbiamo appena annunciato il nostro piano di acquisire una quantità sufficiente di azioni per portare la nostra quota in Banco Bpm appena sopra la soglia del 20%. Oggi ci sono molti scenari e molti non dipendono da noi. Proveremo a ottenere il meglio da ciascuno scenario».

«Aumentare la partecipazione oltre il 20%» ha aggiunto «è volto a consolidare la nostra posizione di partner a lungo termine di Banco Bpm. Ci consente di limitare la volatilità della quota».

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In relazione alla eventualità di salire ancora oltre, la manager, segnala la necessità di «specifiche autorizzazioni».

In Italia, Crédit Agricole ha una rete retail, che è cresciuta in modo piuttosto regolare negli ultimi 15 anni e ora detiene una quota di mercato superiore al 5%. «Abbiamo anche attività specializzate che vantano posizioni di rilievo nel credito al consumo, nella gestione patrimoniale e nell’assicurazione» aggiunge la vice Ad «queste posizioni di rilievo sono frutto del legame con la nostra rete e con altri partner».

Su Amundi, L’Angevin ricorda che «non è partner soltanto di UniCredit in Italia», e che la partnership tra Amundi e UniCredit non scadrà prima del 2027, sottolineando «rapporti e attività sono buoni». A livello di gruppo, l’utile netto nel semestre di Crédit Agricole è in crescita dell’8,9%, a 4,8 miliardi, mentre i ricavi sono saliti del 4,3%, a 19,85 miliardi. Il direttore generale di Crédit Agricole, Olivier Gavalda, ha definito «eccellente» la performance dell’intero gruppo.



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