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De’ Longhi, ricavi a 1,5 miliardi spinti da Cina e Australia


Ricavi e utili in crescita per De’ Longhi che archivia i primi sei mesi del 2025 con un fatturato consolidato che si è attestato a 1,58 miliardi di euro, in aumento dell’11,3% rispetto agli 1,42 miliardi registrati nello stesso periodo del 2024, grazie in particolare a un andamento positivo in tutte le aree geografiche e a una performance robusta delle principali linee di prodotto.

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«Sulla base di questi risultati», ha spiegato l’amministratore delegato Fabio de’ Longhi, «alziamo la nostra guidance per il 2025, pur continuando a monitorare attentamente le persistenti incertezze geopolitiche e tariffarie. Prevediamo ora una crescita dei ricavi compresa fra il 6% e l’8% e un Ebitda rettificato tra 590 e 610 milioni per il nuovo perimetro».

Tornando ai numeri il margine industriale netto è salito a 837,3 milioni di euro, pari al 52,9% dei ricavi, migliorando di 1,8 punti percentuali rispetto al 51,1% dello scorso anno. Dopo costi per servizi e oneri operativi per 431,2 milioni e un costo del lavoro non industriale di 165,4 milioni, l’Ebitda adjusted ha raggiunto 240,7 milioni di euro, in aumento del 17,6% rispetto ai 204,7 milioni del primo semestre 2024, con una marginalità in crescita dal 14,4% al 15,2%.

La dinamica positiva delle vendite, si legge in una nota del gruppo, ha poi interessato tutte le regioni in cui il gruppo trevigiano opera. In Europa, mercato principale con oltre il 60% del giro d’affari, i ricavi del semestre hanno raggiunto 960,6 milioni (+9,9%).

In America la crescita è stata dell’11,6% (278,3 milioni), mentre l’Asia-Pacific ha segnato un incremento del 15,8% a 244,7 milioni, beneficiando di un forte andamento in Cina e Australia. L’area Meia (Medio Oriente, India e Africa) ha registrato un +13,3%, a quota 100,6 milioni. A cambi costanti, la crescita complessiva sarebbe stata dell’11,8%.

Nel secondo trimestre 2025 i ricavi hanno toccato 829 milioni, in aumento dell’8,4% rispetto ai 764,9 milioni dello stesso periodo del 2024, con accelerazione in Asia-Pacific (+10%) e solido contributo europeo (+9,1%).

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«La nostra strategia di espansione e diversificazione geografica e di segmento», ha aggiunto de’ Longhi, «ci ha permesso nuovamente di crescere più del mercato. La divisione professionale ha poi registrato una crescita di oltre il 20% per il secondo trimestre consecutivo».

Al 30 giugno 2025 il gruppo trevigiano presenta anche una posizione finanziaria netta attiva di 345,8 milioni di euro, in calo rispetto ai 643,2 milioni di fine 2024 principalmente per effetto della distribuzione dividendi (191,1 milioni), del riacquisto di azioni proprie (60,6 milioni) e di investimenti per 42,8 milioni. La liquidità disponibile ammonta a 686,1 milioni, mentre le attività finanziarie correnti valgono 191,6 milioni. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 54 milioni, penalizzato dall’incremento del capitale circolante, legato soprattutto all’aumento delle scorte (809,9 milioni contro i 621,9 di fine 2024), funzionale a sostenere la domanda attesa nella seconda parte dell’anno.

Anche nel secondo semestre De’ Longhi conferma quindi la traiettoria di crescita a doppia cifra, puntando a consolidare la presenza nei mercati chiave, rafforzando la leadership nel segmento del caffè e degli elettrodomestici premium e mantenendo un equilibrio finanziario solido, con attenzione alla generazione di cassa e al ritorno per gli azionisti.



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