PESARO Lavoro povero, ma la provincia di Pesaro e Urbino è dinamica e i nuovi contratti aumentano. Ecco la fotografia del mercato del lavoro scattata dai centri per l’impiego della Regione Marche. Al primo semestre dell’anno, i nuovi contratti in provincia sono stati 29.090, con molte differenze contrattuali.
Uno su quattro a chiamata
Il sogno del posto fisso resta sempre scolpito nella testa di chi cerca lavoro, ma i contratti a tempo indeterminato stipulati sono stati solo 3.054, poco più del 10% del totale. Quelli a tempo determinato sono stati, invece, 17.587 e sono la maggior parte, il 60,46%. Poi c’è il sottobosco fatto di contratti di lavoro intermittente – 6.641 nel primo semestre, ovvero il 22,83%. Quasi un lavoratore su quattro viene assunto con contratti a chiamata, quelli usa e getta di una settimana, o anche solo di un weekend.
Salgono gli occupati
Poi ci sono i contratti parasubordinati (1764) e, infine, quelli domestici (1060). È una fotografia di un territorio comunque dinamico perché il totale degli occupati è di 123.974, dato che supera di gran lunga quello del 2024 quando era fermo a 117.636. L’assessore regionale Stefano Aguzzi, con delega al Mercato del Lavoro commenta così la tendenza: «C’è una ripresa generale a livello nazionale e nelle Marche. Anche i nostri territori ne risentono positivamente rispetto al numero di occupati. Per corsi di formazione e politiche attive del lavoro, solo nel 2025, abbiamo impegnato 81 milioni di euro della Regione. Uno dei progetti più importanti e che ha avuto un riscontro positivo, anche sulla provincia di Pesaro Urbino, è quello legato al contributo a fondo perduto per la creazione di impresa: 20 mila euro a chi apre una propria partita iva ed è iscritto ai centri per l’impiego almeno da 6 mesi. Un progetto che è partito due anni fa e che vedrà una nuova finestra il 10 settembre con il finanziamento di altre 359 imprese nelle Marche, con 7,5 milioni di euro». Aguzzi cita anche un bando per le stabilizzazioni con un contributo di 19.500 euro a quelle imprese che trasformano i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. «Abbiamo stanziato 2,8 milioni a livello sperimentale, ma sono arrivate domande da tutte le Marche. Così abbiamo aggiunto altri 4 milioni e infine altri 2,2 nelle pieghe bilancio per un totale di 540 stabilizzazioni».
Stabilizzazioni e tirocini
E poi un altro bando per le assunzioni con contributi di 19.500 euro per chi assume un disoccupato con un contratto di almeno 2 anni: un progetto per cui sono stati stanziati 3,2 milioni di euro. «Abbiamo investito sulle borse lavoro da 600 euro per 8 mesi con una risposta positiva perché le aziende, dopo un tirocinio formativo, hanno stabilizzato il lavoratore nel 90% dei casi. Le Marche risultano, poi, la prima regione in Italia con il 36% di donne che frequentano i corsi degli istituti tecnici superiori (Its), contro una media nazionale del 27%».
Le borse lavoro e di ricerca
Sulla provincia di Pesaro sono stati investiti 1.233.265 euro per 211 progetti di borse lavoro, di cui 104 nei borghi storici «il cui rilancio è una delle priorità delle politiche regionali. Per le borse di ricerca, l’impegno economico è stato di 696.525 euro per 59 progetti, con 30 realizzati nei borghi storici. Le botteghe scuola hanno beneficiato di 37.376 euro per 4 progetti, di cui uno in un borgo storico. Inoltre, sono stati destinati 2.160.000 euro alla creazione d’impresa per 110 progetti e 240.000 euro per 6 progetti di Startup» conclude Aguzzi.
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