Tiziana Beghin al Tgn Today racconta le prime settimane nella giunta Salis, dalla proposta di modifica al piano del commercio per difendere il commercio di prossimità e contrastare la desertificazione commerciale, ai progetti per ridare vita all’area di Piccapietra e contrastare le chiusure dei negozi in centro e alle proposte per migliorare il turismo e la promozione.
La nuova proposta di delibera, presentata dall’assessora al commercio Tiziana Beghini, estende al massimo consentito dalla legge regionale la fascia di salvaguardia dei centri storici, portandola a un chilometro. “Non si tratta di una rivoluzione, ma è un segnale chiaro della direzione politica che vogliamo prendere per sostenere il piccolo commercio”, ha spiegato Beghini.
Limiti chiari – Nelle aree soggette a tutela non saranno più consentiti nuovi insediamenti commerciali superiori ai mille metri quadrati. Una scelta che, secondo l’assessora, intende rafforzare il ruolo dei negozi di vicinato e contenere la crescita incontrollata della grande distribuzione.
Focus su Piccapietra – Tra le zone critiche c’è Piccapietra, dove la chiusura della Rinascente ha lasciato un vuoto importante. “È necessaria un’azione multilivello che coinvolga anche altre deleghe come quelle al decoro, alla sicurezza e al sociale”, ha detto, sottolineando il lavoro congiunto con le colleghe Viscogliosi e Lodi.
Waterfront sotto osservazione – Sul nuovo centro commerciale previsto nell’area dell’ex Fiera, oggi Waterfront, Beghini precisa: “Va ricalibrato per evitare squilibri. Le categorie hanno sollevato criticità legittime”. La galleria commerciale del nuovo Waterfront non si può fermare, ma si può orientare chiarisce la Beghin: “Il Comune ha il dovere di monitorare e indirizzare le attività, per evitare un impatto negativo sul tessuto commerciale della città”.
Polo generalista – Il centro commerciale alla Foce, parte del progetto Waterfront, era nato con finalità diverse. “Avrebbe dovuto essere tematico, legato alla nautica – spiega Beghin – invece è diventato un polo generalista, con un tematismo poco incisivo e solo su metà della superficie”. L’assessora sottolinea che mancano riferimenti concreti alla vocazione marittima della zona: “Non si parla di nautica, ma genericamente di sport, turismo ed eccellenze agroalimentari”.
Controllo e indirizzo – Dopo un confronto con l’avvocatura comunale, l’amministrazione ha chiarito di poter esercitare un controllo sostanziale. “Non possiamo cancellare il progetto, ma possiamo intervenire per orientare l’offerta verso attività davvero attrattive, che portino valore aggiunto”, spiega l’assessora.
Effetto sui flussi – Le preoccupazioni delle categorie economiche restano. “Spostare un centro commerciale di poche centinaia di metri non aumenta i clienti – dice Beghin – rischia solo di sottrarli al centro storico. Serve attrarre nuovi flussi, magari da fuori Genova o dal turismo”.
Sviluppo e regole – L’assessora chiarisce che non c’è volontà di bloccare investimenti: “Siamo per lo sviluppo, ma con regole chiare e scelte coerenti con la città”.
Turismo
Snellire le procedure, razionalizzare le norme, investire sul turismo di qualità e destagionalizzato: è questa la direzione tracciata dall’assessore al Commercio e al Turismo di Genova, Tiziana Beghin. Al centro del piano, la semplificazione burocratica e un nuovo approccio alla promozione della città.
Norme e intese – Negli anni, secondo l’assessore, si è assistito a una “proliferazione di normative, regolamenti, intese, ordinanze che si sovrappongono”. Il risultato? Confusione per operatori e cittadini. “Serve una razionalizzazione – spiega – e ho già dato mandato agli uffici per avviare uno studio in tal senso”.
Digitalizzazione – Un primo passo concreto è stato il progetto dello sportello unico per le attività produttive, accessibile tramite app, che consentirà ai professionisti di inviare le richieste a un solo punto di accesso, ottenendo poi tutte le autorizzazioni necessarie con un unico protocollo.
Turismo e commercio –, “Le deleghe a turismo e commercio sono insieme proprio perché Genova ha un’identità commerciale che può diventare un elemento chiave dell’offerta turistica”, afferma Beghin. L’obiettivo è attrarre un turismo “di qualità, destagionalizzato e attento all’identità del territorio”.
365 giorni l’anno – Con il clima favorevole e una proposta culturale e naturalistica ampia, Genova può lavorare su un turismo stabile durante tutto l’anno. “Impariamo da chi ha esperienza: il turismo non deve sfociare in overtourism, ma diventare sostenibile e continuo”, aggiunge l’assessore.
Comunicazione e DMO – “Genova non è solo pesto”, sottolinea Beghin, annunciando la nascita di una DMO (Destination Marketing Organisation) per coordinare la promozione turistica. “Condividiamo il piano con gli operatori e valorizziamo l’unicità della città in modo strutturato”.
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