Dall’inizio di quest’anno si continua a parlare con insistenza della rottamazione quinquies, misura molto attesa dai contribuenti in difficoltà. La nuova definizione agevolata dei debiti fiscali non è stata ancora approvata, ma sono già note a grandi linee le misure previste.
Non tutti i debiti saranno ammessi e tra gli altri, salvo eventuali eccezioni, gli esclusi dalla rottamazione quinquies saranno: aiuti di Stato da restituire, ossia importi dovuti in seguito a sovvenzioni considerate non conformi dall’Unione Europea, ma anche le condanne della Corte dei Conti, vale a dire somme da riscuotere in base a sentenze relative a responsabilità per danno erariale.
Quando si potrà aderire alla rottamazione quinquies?
Da diversi mesi prosegue il dibattito sulla rottamazione quinquies, che rappresenta una nuova chance per moltissimi contribuenti italiani. La quinta edizione della definizione agevolata delle cartelle esattoriali, permetterà di alleggerire il peso dei debiti fiscali e chiudere pendenze senza dover affrontare sanzioni, interessi e aggio di riscossione.
Dopo essere stata a lungo attesa nel 2025, con ogni probabilità la rottamazione quinquies sarà affidata alla prossima legge di Bilancio, da approvare entro la fine dell’anno. Se verrà seguita la struttura delle edizioni precedenti, si potrà aderire alla rottamazione quinquies entro 3-4 mesi dalla pubblicazione del provvedimento.
È prevedibile, quindi, che l’apertura delle adesioni possa avvenire in un arco temporale compreso tra gennaio e aprile 2026, ma è consigliabile in ogni caso attendere le indicazioni ufficiali che giungeranno dalla prossima finanziaria o da un decreto ad essa collegato.
Come funziona la rottamazione quinquies?
Ribadendo che non c’è ancora nulla di definito, è possibile fornire alcune indicazioni sulla rottamazione quinquies, per capire chi potrà aderire e come, partendo dal disegno di legge n. 1375, presentato dalla Lega a febbraio scorso e ancora in discussione al Senato. La nuova definizione agevolata dovrebbe riguardare i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023.
Sarà previsto il pagamento solo dell’importo relativo al debito originario, con l’aggiunta delle spese di notifica e di esecuzione, ma senza interessi, sanzioni e aggio. La novità è rappresentata dal maggior tempo a disposizione per pagare, visto che nella proposta della Lega è presente una rateizzazione fino a 120 mesi, nell’arco quindi di 10 anni.
Ci sarà, inoltre, maggiore flessibilità relativamente ai ritardi nei pagamenti, visto che il contribuente manterrà i benefici della rottamazione quinquies anche in caso di mancato, insufficiente o tardivo pagamento fino a otto rate, anche non consecutive, diversamente dalla rottamazione quater che prevedeva la decadenza anche nel caso in cui non fosse saldata una singola rata entro il termine dei 5 giorni dalla scadenza.
Rottamazione quinquies: quali sono i debiti esclusi
Non tutti i debiti potranno essere inclusi nella rottamazione quinquies e così come accaduto nelle edizioni precedenti, anche nella nuova misura si prevedono specifiche esclusioni, sia per tipologia di debito che per status del contribuente. Partendo dai debiti esclusi, salvo particolari deroghe, troviamo:
- aiuti di Stato: debiti relativi a somme erogate dall’Unione europea, ma elargite dallo Stato per aiuti dichiarati illegittimi e in quanto tali da restituire;
- condanne della Corte dei Conti: carichi derivanti da sentenze emesse dalla Corte dei Conti per danni erariali;
- multe stradali e sanzioni amministrative non tributarie, tranne specifiche deroghe;
- sanzioni penali e tributi oggetto di sentenza passata in giudicato;
- tributi locali non affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione e gestiti direttamente dai Comuni, come nel caso dell’IMU, salvo diverse indicazioni dell’ente.
I contribuenti esclusi dalla Rottamazione quinquies
Ad essere esclusi dalla rottamazione quinquies non sono solo i debiti appena elencati, ma anche alcune categorie di contribuenti. Un’anticipazione in tal senso è arrivata nelle ultime settimane dal viceministro all’Economia e Finanze, Maurizio Leo, il quale ha ventilato la possibilità di escludere determinati soggetti in base alla possibilità economica. L’obiettivo è evitare che chi ha grande disponibilità sia comunque inadempiente e utilizzi pretestuosamente la rottamazione delle cartelle.
La platea degli esclusi potrebbe allargarsi per via di quanto previsto dalla legge 91 del 2022, che prevede l’impossibilità di accedere a nuove dilazioni del debito a coloro che sono decaduti da precedenti dilazioni concesse dopo il 16 luglio 2022. Chi si trova, infatti, in una situazione di questo tipo, potrà richiedere una nuova dilazione e quindi l’accesso alla rottamazione quinquies, solo dopo il saldo delle rate scadute e non saldate, ma ciò potrebbe essere troppo oneroso e di conseguenza impossibile per più di qualcuno.
Rottamazione quater: i beneficiari
In attesa che la proposta della Lega sulla rottamazione quinquies diventi legge, ricordiamo che nel 2025 c’è stata la possibilità di essere riammessi alla rottamazione quater. Il termine è scaduto il 30 aprile scorso ed è stato valido per quanti al 31 dicembre 2024 erano decaduti dalla definizione agevolata in seguito al mancato, insufficiente o tardivo versamento, alle relative scadenze, delle somme dovute.
In generale, i beneficiari della rottamazione quater sono stati i contribuenti con debiti risultati da carichi affidati alla riscossione tra l’1 gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.
Le esclusioni per la Rottamazione quater
Al pari di quanto dovrebbe prevedere la prossima definizione agevolata, anche per la rottamazione quater sono state previste delle esclusioni in relazione alla tipologia dei debiti e alla posizione del contribuente. Nel dettaglio si tratta di:
- somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato;
- crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;
- multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
- risorse proprie tradizionali dell’Unione Europea e l’Imposta sul Valore Aggiunto riscossa all’importazione;
- contribuenti che hanno aderito a rottamazioni precedenti senza rispettare i pagamenti.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link